;; dance again

184 15 2
                                    





Quante distrazioni aveva? Molteplici, forse perché era incapace di stare completamente con sé stesso. Non trovava opprimente la solitudine, la riflessione interiore ma era perfettamente consapevole del fatto che non fosse in grado di indagare riguardo le cause del suo essere. Era una persona semplice lui, e non amava andare a complicarsi la vita dando troppo peso alla sua esistenza. Era su questo mondo, e allora? Era lì come tanti altri, le disquisizioni filosofiche non avevano senso. L'unica cosa che gli aveva permesso di potersi aggrappare al mondo era la danza, il resto non contava. Il suo corpo era stato plasmato per essa, non per altri esseri umani. Su questo non aveva dubbi, su altre cose invece sì. 

I suoi occhi si posarono su Jeongguk, che - nonostante le parole aspre di Nila - si stava baciando appassionatamente con Taehyung. Era incredibile cosa potesse fare l'amore, un genere di sentimento che lui comprendeva solo perché lo provava per la danza, ma che con gli esseri umani avrebbe avuto difficoltà a sperimentare. Gli uomini non erano puri. Era incuriosito però dalla figura di Kim Taehyung, ma soprattutto sperava che Nila non avesse ragione per il bene di Jeongguk. Non avrebbe mai sopportato la vista di un Jeongguk in procinto di piangere. Purtroppo però Jimin aveva un cattivo presentimento: Nila, seppure fossa una ragazza crudele ed oltremodo problematica, non era irrazionale. Lo sguardo che Taehyung rivolgeva a Jeongguk non era per niente comparabile con quello che aveva visto rivolgere in direzione della ballerina. Loro avevano davvero un rapporto così esclusivo? Anche Taehyung era una persona che tendeva all'autodistruzione come Nila? 

«Perché hai quell'espressione?» Gli Domandò Yoongi, poco prima di sorseggiare il suo drink. Jimin si umettò leggermente le labbra che si erano fatte improvvisamente secche. «Non mi fido di Kim Taehyung, ho paura per Guk-ah» Forse si stava facendo troppi problemi ma le sue viscere gli dicevano solo di allontanare quei due. 

«Credi davvero ad una pazza?» Jimin tacque, osservando assorto la marmaglia di persone. Avrebbe dovuto ammettere a Yoongi la verità e questo non poteva permetterselo. Dopotutto aveva ancora abbastanza orgoglio per non cedere al fatto che effettivamente la sua rivale avesse decisamente ragione, Nila era una ballerina assolutamente fuori dagli schemi e stava distruggendo sé stessa per ragioni che erano a lui sconosciute, ma era una persona decisamente cinica per lasciarsi andare a sentimentalismi come la gelosia. Lei aveva messo in guardia Jeongguk non per suo puro egocentrismo bensì per qualche altro motivo che lui non conosceva. Non compiva certo opere caritatevoli senza alcun interesse. Da quando aveva raccontato ai suoi amici quello che aveva assistito nella sala prove Nila aveva preso il nomignolo di pazza, tuttavia l'unico che non credeva a ciò era proprio lui. La capiva fino ad un certo punto. 

«Parli del diavolo ed eccolo qua» Jimin spostò lo sguardo e notò immediatamente la figura longilinea di Nila. Era bella, nonostante indossasse degli abiti che parevano essere stati presi a caso dall'armadio, perfino il suo rossetto bordeaux pareva essere stato messo sul suo volto per pura pigrizia. Gli occhi erano alteri come sempre, le labbra piegate in una smorfia sofferente che si addiceva al suo carattere. «Ha portato con sé un modello? Deve avere alzato i suoi standard, e tu ti preoccupavi per Taehyung e Jeongguk?» Era vero. Il ragazzo in compagnia di Nila aveva un aspetto fuori dal comune, la sua bellezza era palese a tutti tuttavia era quel genere di bellezza pulita che credeva imperfetta per una donna controversa come Nila. Jimin decise allora di spostare il suo sguardo su Taehyung. 

Che stronzo, pensò immediatamente il biondo. Taehyung si era palesemente voltato verso Nila, o meglio verso Nila ed il suo compagno di serata. Aveva uno sguardo che Jimin trovò alquanto spaventoso: era furioso, senza alcun dubbio. L'aveva fatto apposta la ballerina, non c'era alcun dubbio sui motivi che l'avevano spinta ad entrare al Cry Baby. Jeongguk era abbattuto, dopotutto era chiaro anche per lui che Taehyung non lo ritenesse la priorità del momento. «Jimin-ah avevi ragione tu» Le parole di Yoongi gli scivolarono via, poiché il sorrisetto divertito di Nila - indirizzato a Guk - lo fece infuriare. Quella stronza manipolatrice. 

𝐃𝐀𝐍𝐙𝐀𝐌𝐈 𝐋'𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 ||  𝑃𝑎𝑟𝑘 𝐽𝑖𝑚𝑖𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora