(Vic's pov)
Dicembre 2031
Le vacanze di Natale erano sempre state trascorse con la mia famiglia in Danimarca. Quest'anno, invece, avevamo deciso che si sarebbero passate a Roma. Così, tutti i miei parenti danesi erano partiti e venuti in Italia.
Damiano aveva avuto la brillante idea di fare la cena della vigilia a casa nostra. Sua madre si sarebbe occupata del secondo a base di pesce, mentre Dam avrebbe cucinato il primo. Thomas ed Ethan si erano offerti di portare i vini migliori e mio padre e mia sorella avrebbero portato il dolci.
Ogni invitato aveva dato il proprio contribuito come in un vero e proprio gioco di squadra, mentre io avevo coordinato i lavori di tutti e avevo avuto l'incarico di addobbare la casa e preparare la tavola in grande stile. In questo modo eravamo sicuri al cento per cento che non avrei potuto bruciare niente, rischiando di far rimanere tutti a dieta.
Tutto stava procedendo al meglio. La cena era stata squisita e gli invitati erano rimasti molto soddisfatti. Tutti parlavano degli ultimi avvenimenti, del più e del meno, giocavano con Mia che in qualche modo era sempre al centro dell'attenzione. Sembravano essere tutti sereni, del resto era la vigilia di Natale. Eppure, io non riuscivo proprio a darmi pace.
«Tutto okay, Vic?»
«Sì, certo. Tutto okay.»
Quando anche la madre di Dam mi fece quella domanda, dopo mio padre, mia sorella, Thomas ed Ethan e altre dieci persone, capii che non sarei riuscita a tenermelo più solo per me. Andai a rifugiarmi in cucina, presi un bicchiere d'acqua e mi appoggiai al bancone.
Damiano entrò guardandomi, senza mai distogliere i suoi occhi dai miei mentre avanzava passo dopo passo.
«Tutto bene?»
«Se qualcun altro si azzarda a farmi di nuovo questa domanda, giuro che lo colpisco con qualcosa in testa.»
Rise, avvicinando sempre di più il suo corpo al mio, i nostri nasi si toccavano ormai, e la sua espressione stava diventando un misto tra divertimento, malizia e perversione. Intrecciò le braccia dietro la mia schiena. Sentivo il caldo contatto della sua pelle sulla mia attraverso il tessuto leggero delle nostre camice.
Avrei dovuto fermarlo. Anzi, non farlo proprio cominciare. Nell'altra stanza, a pochi metri da noi, c'erano i nostri amici e i nostri parenti. Poi le sue mani si infilarono sotto l'orlo dei miei pantaloni, accarezzarono il mio sedere e risalirono tutta la schiena.
«Perché non porti il reggiseno?», mi chiese.
«È il mio regalo di Natale. Così dopo farai prima a spogliarmi.»
La sua bocca si impossessò della mia, mentre un brivido mi percorse per tutto il corpo. Portai le mie braccia ad abbracciargli il collo, poi le spostai sui sui capelli, accarezzandoli.
«Devo dirti una cosa.»
«Un altro regalo?», scherzò.
«In un certo senso, sì», risposi.
«Vai, spara!»
«Dam, io... Io sono incinta.»
Emise un lieve gemito di stupore. Dentro ai suoi occhi si dipinse un misto di felicità immensa e di normale preoccupazione.
Mi accarezzò prima la guancia, poi strinse forte la mia mano sinistra e portò l'altra sulla mia pancia.
«Mi dispiace, dovremo di nuovo interrompere il tour troppo presto e...»
«Vic, è il più bel regalo che potessi farmi.»
Le nostre lingue si intrecciarono ancora. Mi sentii subito più leggera, tranquilla, mentre un fuoco mi si accendeva dentro al petto, quasi da farmi dimenticare di non essere soli in casa. Iniziai a sbottonargli la camicia, come se la realtà attorno a noi fosse scomparsa. Accarezzai il suo fisico asciutto, il suo ventre piatto e muscoloso.
«Dobbiamo dirlo agli altri», fece poi.
«Cosa? No, non possiamo dirglielo. È ancora presto.»
«No, non questo. Dobbiamo dire a tutti di andarsene. Non mi va di lasciare in sospeso questo momento.»
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Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||
Romance«... ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa.» Damiano e Victoria. Victoria e Damiano. Nessuno sa quale verità si cela dietro quell'amicizia dannatamente perfetta. C'è chi ipotizza una...