Mistake - Jenmin

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"Sicura che vada tutto bene?"

Jennie sbatté le palpebre e si voltò verso l'amica, che la fissava con occhi pieni di preoccupazione "Certo che va tutto bene unnie, perché me lo chiedi?" Jisoo si morse un labbro e si guardò intorno, visibilmente a disagio "Ho saputo che ultimamente salti le lezioni del professor Jung... Jen, quelle lezioni ti servono per laurearti, non puoi saltarle." Jennie sospirò e continuò a guardare davanti a lei, nella caffetteria della più rinomata università di Seoul, affollata come al solito "Sono capace di laurearmi anche senza seguire quelle lezioni, basta che io passi l'esame." 

Jisoo abbassò lo sguardo e mise una mano sulla spalla dall'amica, che si voltò come se l'avessero punta con uno spillo "Jen, non puoi continuare così." mormorò con voce triste, cercando di far incontrare i suoi occhi con quelli di Jennie, che si sottraeva al contatto visivo squadrandola dall'alto in basso "Non capisco di cosa tu stia parlando." disse con voce fredda, voltandosi di scatto, facendo oscillare i capelli castani che le arrivavano poco sotto le spalle. 

"Jennie, smettila di fare così." replicò Jisoo con voce più dura "Se stai male puoi parlarne con me o le altre." Jennie si passò la lingua sui denti e guardò per la prima volta l'amica negli occhi: nel viso di porcellana coronato da una cascata di capelli violacei era facile intravedere la tristezza e la preoccupazione della maggiore "Perché mai? Non è successo assolutamente niente."

Assolutamente niente. 

Solo il suo cuore che era stato spezzato per l'ennesima volta. 

Sempre dallo stesso ragazzo. 

Jisoo aprì la bocca per replicare ma Jennie fu più veloce "Non voglio far tardi: ho lezione di storia del costume dall'altra parte dell'università tra circa dieci minuti, ci vediamo in giro." salutò in fretta, scattando in piedi e camminando velocemente verso l'uscita della caffetteria, il rumore dei suoi tacchi a spillo riusciva a giungere alle orecchie di Jisoo nonostante il chiasso. 

Gli occhi di Jisoo si posarono prima sulla sedia di fianco a lei, adesso vuota, poi dove Jennie stava guardando con così tanta intensità prima di scappare via, più veloce del vento: stava fissando l'entrata principale della caffetteria, dove molti studenti si fermavano a controllare le bacheche con gli orari delle lezioni. Jisoo si sporse e sorrise amaramente quando capì cosa  avesse visto Jennie da sconvolgerla tanto. 

Un ragazzo con i capelli castani ben pettinati stava facendo conversazione con una ragazza leggermente più bassa di lui dai lunghi capelli rossi, dello stesso colore delle sue guance. Il ragazzo alzò un braccio, facendo alzare la camicia bianca che indossava e lasciando intravedere il tatuaggio che aveva sul petto, lunghe lettere nere che gli rigavano le costole, gocciolanti come sangue avvelenato. 

Jisoo sospirò e abbassò la testa, sentendosi in colpa per come Jimin aveva illuso Jennie, fin dall'inizio. 

E Jennie era caduta nella trappola, come un topo attratto dal formaggio. 

Tutte quelle attenzioni, quei sorrisi e quelle manifestazioni d'affetto non hanno fatto altro che spezzare ancora di più il cuore di Jennie. 

"Hey noona!" Una voce alle sue spalle la chiamò e purtroppo fu costretta a voltarsi, nonostante ogni cellula del suo corpo le urlasse "Sta facendo soffrire Jennie, è un maiale che non si merita il tuo rispetto." 

Ma gli anni in teatro le erano serviti a qualcosa, era diventata un'attrice piuttosto mediocre, capace di mentire piuttosto bene. 

"Sì Jimin-ssi?" chiese alzandosi. Il ragazzo le sorrise e inclinò la testa, sfoderando ogni sua tecnica da rubacuori "Hai visto Jennie?" Jisoo alzò un sopracciglio e afferrò la sua borsa, mettendosela sulla spalla e incrociando le braccia sul petto "No." rispose secca prima di girare i tacchi, andandosene a passo piuttosto veloce da Jimin, che tuttavia le fu dietro in un batter d'occhio "Sono sicuro di avervi visto parlare qui poco prima che io e Chae arrivassimo." commentò con le sopracciglia alzate. 

Normal life is too boring for usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora