Alle volte mi sembra di doverti ogni mio momento di felicità. Mi sembra che sia più che giusto. Perchè in fondo lo sei per davvero. Intendo i miei momenti di estrema felicità. Ecco. Sei quella sorta di sorriso che mi colora non solo la giornata ma persino la notte. Forse un po' te lo devo, quel grazie che spesso ti è mancato sentirti dire nella tua vita. Ti sei aggrappato alle tue forze, tutte quante, sei arrivato da solo, ad essere prima uomo, e poi un po' di tutto. Ti sei sbucciato le ginocchia da bambino, hai rischiato di annegare nel Po, hai dovuto affrontare qualcosa chiamato coma, e ti sei risvegliato consapevole solo del fatto che i giocatori del Milan erano passati a farti visita. Fa ridere, eppure ti devi essere cacato sotto non male in quel periodo. Forse, però ti sei cagato in mano il giorno che hai deciso di condividere gran parte di tutto quello che sei, con tutto quello che sono io, ma non credo tu abbia avuto più di tanta paura. Ti sei buttato. Tra un panino alla boscaiola e qualcosa come cinque o sei concerti che parlavano tutti di me e non solo. Hai tenuto a mente canzoni, hai tenuto a mente parole, ti sei sforzato di dormire con qualcuno che ti disturbava senza troppi complimenti accanto, hai soppresso i miei momenti di sclero passivo e attivo. Ti sei privato dei tuoi budini per farli mangiare tutti a me. Mi hai preparato la colazione, e me l'hai portata a letto, mi hai regalato una collana a cui tieni tantissimissimo e che io non metto mai, perché mi ci si impigliano i capelli. E sei sopravvissuto pure a loro, che ti creano qualche problema dal momento che non si sa per quale motivo mi ci vorresti vedere pelata. Eppure resisti. Resisti a me, ai miei capelli disordinati, alla mia testa matta, ai Linkin Park, alle canzoni dello zecchino d'oro, alle mie paranoie e a tutto quello che sono e non sono troppo roba bella. Però tu ci sei. Ci resti, anche quando sembro un bidoncino della spezzatura. Quando mi cala il sentimento verso il mondo e si accende la miccia della molotov che vorrei tirare contro qualsiasi essere che mi derubi del diritto ad avere un ossigeno pulito e duraturo. Tu ci sei. Anche quando piango, quando piango per le cose belle, per quelle tristi, per quelle senza senso e per quelle belle da far solo sorridere ma a me fanno l'effetto contrario. Ci sei anche quando non rispondi, quando preferisci il silenzio a non farmi preoccupare ma io mi preoccupo uguale e ti faccio duecento chiamate al giorno. Ecco, volevo dirti grazie per tutte queste cose qui, e per tutte le cose che mi sono dimenticata. Ho la faccia come il culo, lo so. Me lo dici spesso, ed io ti rispondo che da quel punto di vista, forse ti somiglio. Siamo proprio due bei culi insieme.
Grazie anche per il tuo brutto carattere, per il tuo voler a tutti i costi avere ragione, che poi, volevo dirti che con gli occhi che mi ritrovo ho sempre e comunque il mondo dalla mia parte, però se tu sei al mio fianco va molto meglio.
Per ciò grazie, dell'amore che sei e di quello che stai continuando ad essere. Nei giorni si, ma anche in quelli no, in quelli dove prima di essere Biscotto, sei quello che sei. Per esempio Milanista, ma siccome sono buona ti perdono anche questa.
E tutto il resto. E ti amo pure tanto.
Grazie allora, perché hai deciso di fare lo stesso.
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D' AzzuroMare
RomanceLa storia di un risveglio, di un palloncino e qualche lettera d'amore, e non.