Capitolo Uno

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Come al solito sentivo di nuovo le urla di sotto che si facevano sempre più gravi, non ne potevo più di quella situazione, ogni giorno la stessa identica storia.. Cercai di ignorarli, mi distesi sul letto mettendo le cuffie e la  musica al massimo, chiusi gli occhi finché non senti una mano sul volto, apri gli occhi e vidi mia sorella guardarmi con gli occhi lucidi, le presi la mano e la feci sedere sul letto, tolsi le cuffiette e le urla ricominciarono più forti di prima, l'abbracciai - Non ti preoccupare, andrà tutto bene vedrai. Ci sono io con te! - lei mi abbracciò piangendo, cercai di calmarla - Tieni.. - le diedi una cuffietta, lei se la mise e feci ripartire la musica mentre le urla di sotto non avevano nessuna voglia di placarsi.. Lei si distese sul letto con me e sussurrò - Ho paura.. - mi disse con occhi più lucidi di prima, l'abbracciai forte - Ci sono io.. -...
Dopo quello che mi sembro un infinitá, le urla finalmente cessarono e io cercai di tornare a respirare normalmente, ormai questa storia andava avanti da prima della nascita di mia sorella e io non riuscivo a gestirla anzi prima non riuscivo a gestirla per niente, ho sentito e visto cose che nessun bambino dovrebbe mai  vedere.. Vedere mia madre piangere, mi ha sempre distrutto e continua a distruggermi perché mi sento inutile, incapace di fare qualcosa per farla stare meglio, perché non si merita tutta questa sofferenza così come non c'è la meritiamo io e mia sorella.. La persona sbagliata è lui, l'orco è solo lui e non se ne rende conto quanto le loro urla, i loro atteggiamenti possano influire su di noi, sui nostri comportamenti, sulla nostra personalità.. Ora come ora l'unica cosa che volevo era che mia sorella non vedesse e vivesse ciò che avevo vissuto io alla sua età.. In momenti come questi l'unica cosa che volevo era scappare e fuggire lontano, il più lontano possibile da tutto e vivere più serena..

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