La leggenda di Berkanna, dea della fortuna

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Anticamente, la dea-Luna, S'El, brillava alta nel cielo, ma in modo diverso da oggi. Se oggi essa mostra una sola delle sue facce, prima roteava continuamente nelle notte. S'El era molto volubile, indecisa e caotica. Spesso favoriva le creature di Asterion, ma spesso elargiva solo sventure. S'El stessa non sopportava il suo carattere e decise di chiedere aiuto a Tron, il dio-Sole.

Tron le disse che l'unica soluzione era rinunciare a una parte di sé. S'El accettò immediatamente e Tron l'aiutò eclissandola per tre notti intere. L'evento è ricordato con il nome di "Eclissi della Speranza". In seguito a questo evento, la Luna iniziò a mostrare al mondo una sola delle sue metà. Ma non è tutto. Eclissando la Luna, Tron l'aveva fecondata, e da quell'amore furono generate due nuove divinità: dal lato in luce, S'El partorì Berkanna, la Fortuna; dal lato oscuro sorse Bershanna, la Sventura.

Erano due sorelle gemelle e opposte. Berkanna, nonostante fosse leggermente meno potente, era amata da tutti. Bershanna era più forte, pericolosa e poco voluta. Molte volte tramò per sabotare la sorella Fortuna, ma non ebbe mai successo. Fu per questo, per proteggere Berkanna, che Tron decise di esiliare Bershanna nella remota terra di Droggol, l'isola che oggi è patria degli orchi.

Berkanna, al contrario di Bershanna, fu lasciata libera di andare ovunque volesse, per favorire e benedire chiunque ritenesse degno e bisognoso del suo benevolo potere.

La leggenda più famosa di Berkanna riguarda una locanda situata nel bel mezzo di un bosco. Calindra era il nome della locanda e molti viandanti si fermavano lì, di tutte le razze e popoli. Ma nel bosco che la circondava si nascondeva una banda di briganti: le Code della Volpe. Essi attaccavano e derubavano i viandanti prima che giungessero alla locanda. Così, i malcapitati, stanchi e affamati, non avrebbero potuto pagare un pasto o una stanza. Non avrebbero potuto se non fosse stato per la benevolenza di un piccolo coniglio bianco che si aggirava da quelle parti. Questo coniglio, noto con il nome di Berkillo, dopo che i viandanti venivano depredati dalle Code della Volpe, li attirava nella sua tana. Lì trovavano la stessa quantità di denaro che gli era stata rubata. Dopo averli attirati lì, il coniglio spariva.

Riottenuti i beni perduti, i viandanti si dirigevano alla locanda Calindra, dove raccontavano all'oste del grande miracolo del coniglio Berkillo. Allora l'oste, che si faceva chiamare Nethir, svelava la verità: Berkillo non era altro che un fedele servitore della dea Berkanna.

Innumerevoli viandanti raccontarono del coniglio portafortuna, ma fu un racconto in particolare a cambiare per sempre le sorti di quel luogo.

Capitò che un elfo dei boschi, di nome Heldris, fu derubato non solo del denaro ma anche della vista. Berkillo capì che lo sventurato era cieco e così lo attirò nella sua tana intonando un canto divino. Lì, Heldris ritrovò sia il denaro che la capacità di vedere. E quando venne a sapere dall'oste che era un miracolo di Berkanna, non esitò a erigere un altare in suo onore. Ben presto, intorno all'altare e alla locanda, iniziarono a sorgere capanne, case e i palazzi. Divenne una città. Gli abitanti che vi si stabilirono erano di tutte le razze e popoli, tutti diversi ma accomunati dal bacio di Berkanna. La città prese il nome dalla locanda, Calindra. L'elfo Heldris divenne il suo primo governante e con le sue sagge parole riuscì a far dimenticare l'odio e le divergenze che tutti serbavano ancora in grembo. Fu sotto la guida di Berkanna che Heldris portò pace e prosperità a Calindra, e prima della sua morte, fece giurare ai suoi successori di fare di tutto per mantenere quel delicato e sacro equilibrio. Oggi, ogni re che sale al trono di Calindra deve pronunciare il Giuramento di Heldris davanti a tutto il popolo.

Dopo la fondazione della città, Berkillo non si fece più vedere, perché non c'era più bisogno di lui. I più avidi iniziarono a cercare la sua tana, pensando che al suo interno ci fossero tonnellate d'oro. Nessuno è ancora riuscito a trovarla e forse mai nessuno ci riuscirà.

Ancora oggi i bardi di Calindra cercano di riprodurre il canto di Berkillo, quello intonato alle orecchie di Heldris cieco. Tuttavia, nessuno si è minimamente avvicinato a tale melodia.

Poco si conosce riguardo alla sorte dell'oste Nethir. Si sa solo che, quando Heldris divenne re, Nethir se ne andò da Calindra e affidò la sua locanda al popolo.

Asterion: La leggenda di Berkanna, dea della fortunaWhere stories live. Discover now