Capitolo 25

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La lezione si concluse dopo cinquanta minuti e non appena la campana suonò tutti si alzarono e uscirono dall'aula. Io rimasi seduta al mio posto e continuai a guardai Christian, volevo stampare nella mia mente quella immagine di lui che sereno raccoglieva le sue cose dopo una lezione che aveva riscosso molto successo tra i ragazzi.
Lui mi vide e mi fece segno di avvicinarmi, riluttante mi alzai portando con me le mie cose, non avrei voluto dirgli quello che in realtà di lì a poco dissi.
-Che ne dici Miss White di questo scetticismo post-moderno? - mi chiese scherzando lui mentre metteva nella borsa i libri di filosofia e l'iPad nero.
Rimasi in silenzio.
Una parte di me avrebbe voluto dirgli la scelta che avevo fatto, ma l'altra non desiderava rovinare il suo buon umore; non avrei mai voluto essere la causa di un suo dispiacere, volevo essere fonte di felicità per lui, ma purtroppo non avevo altra scelta.
-Dobbiamo finirla qui...- riuscii a dire, il naso iniziò subito a pizzicarmi, non volevo assolutamente lagnarmi ma l'idea di lasciarlo mi logorava dentro e mi faceva mancare la terra sotto i piedi.
-Che cazzo dici? - lui sgranò gli occhi e lasciò la borsa poggiando i palmi sulla scrivania noce.
-Non ho scelta...- dissi in un soffio
-Non hai scelta? Hai scelto tu per me? - era palesemente incazzato nero con me e non potevo dargli torto. Avremmo dovuto parlarne insieme prima di arrivare a questa conclusione, ma non sarebbe cambiato il risultato finale cioè la rottura.
-So che sei arrabbiato ma non abbiamo un'altra opzione. - dissi abbassa voce per paura che qualcuno potesse sentirci.
-Ma noi non dobbiamo fare alcuna scelta perché quel bastardo non ha prove.
-Ma se continuiamo a stare insieme riuscirà a ricavarle! - iniziai ad innervosirmi, ero certa del fatto che non c'erano altre possibilità per noi.
Christian si guardò intorno e si mise una mano tra i capelli scompigliandoli esausto, poi guardò l'orologio nero al polso.
-Sta sera ne parliamo, ora ho un altra lezione.
-Non possiamo vederci in questo campus.
-Lo so, ci vedremo all'hotel in cui ti ho portato qualche settimana fa. - mi disse mettendosi la tracolla in spalla e uscendo dall'aula in tutta fretta.
Mi poggiai alla scrivania con le braccia incrociate sotto il seno, non sapevo se rallegrarmi per il fatto che avrei passato la sera e la notte con lui o rattristarmi all'idea che sarebbe stata l'ultima volta in cui averlo tutto per sé.

Mi guardai riflessa nello specchio in bagno: avevo raccolto i capelli mossi in una coda alta e indossavo una camicia nera con un paio di pantaloni bianchi aderenti, il tutto completato da un paio di décolleté nere laccate; ero pallida e i miei occhi erano spenti, ma sperai che un trucco smokey eyes potesse aiutare.
-Fatti forza amica mia. Forse Miller ha avuto un'idea migliore. - la mia amica era poggiata sullo stipite della porta a braccia conserte e mi guardava mentre mi preparavo.
-Perché illudermi? - dissi io prima di strisciare il rossetto nude sulle labbra.
-Non essere pessimista! Lui ne sa più di noi su come funziona la burocrazia universitaria. - sentenziò lei mentre alzava gli occhi al cielo.
-Vedremo...- conclusi mettendomi il blazer bianco sulle spalle e prendendo in mano la pochette.
Prima di uscire Kath mi lanciò le chiavi della sua auto facendomi promettere di stare attenta sulla strada visto che stava per piovere come annunciavano anche i tuoni in lontananza.
Cry me a river di Justin Timberlake risuonava alla radio, nonostante avessi preferito il silenzio quella canzone mi faceva da colonna sonora per i miei pensieri, che non erano nient'altro che i miei ricordi insieme a Christian.

You told me you loved me
Why did you leave me all alone
All alone
Now you tell me you need me.
Spensi il motore dell'auto dopo aver parcheggiato, feci un respiro profondo e scesi dall'abitacolo per dirigermi verso la hall.
I miei tacchi risuonarono nell'ampia sala dove trovai Christian ad aspettarmi su una poltroncina in velluto rossa sfogliando un libro; non appena mi vide lasciò la lettura e mi veni incontro portando con se la tracolla che avevo già visto a lezione.
-Non sei riuscito a tornare al tuo appartamento? - chiesi indicando la sua borsa.
-Si che ci sono stato, ho preso il cambio visto che staremo qui due giorni. - disse con nonchalance prendendo le chiavi dal concierge e facendomi segno di seguirlo nell'ascensore.
-Non sapevo saremmo rimasti così tanto.- dissi io non appena le porte dell'assessore si chiusero alle nostre spalle.
-Ora lo sai. Dobbiamo parlare, dobbiamo recuperare il tempo che non abbiamo passato insieme questi giorni e soprattutto..- fece un passo verso di me costringendomi a poggiarmi alle porte dell'ascensore -...dobbiamo fare l'amore fino a svenire.- soffiò sulle mie labbra facendomi diventare le gambe gelatina.
Le porte si aprirono, ero in procinto di cadere all'indietro ma il braccio di Christian mi sorresse e fece aderire il mio corpo al suo.
Entrammo nella nostra suite che era la stessa dell'altra volta, forse lui l'aveva chiesto espressamente e la cosa mi faceva solo che piacere.
-Bentornata a casa - mi disse lasciando cadere la borsa sulla poltroncina e togliendosi di tasca le chiavi della macchina e del suo appartamento.
-Vorrei fosse casa..- mormorai lanciando la pochette sul letto e andandomi a sedere su una sedia elegante che sembrava più un trono.
Alzò lo sguardo dalla sua borsa e mi guardò attentamente, poi in silenzio si sedette sulla poltroncina davanti a me su cui prima aveva posato le sue cose.
-Sophia vuoi parlare adesso di questa cosa così ti togli quella nuvola grigia che hai sulla testa? - mi chiese indicando il vuoto sopra il mio capo.
Rimasi in silenzio non sapendo come dare inizio al discorso, in fondo le mie conclusioni erano le uniche possibili, quindi non avevo le forze di analizzare nuovamente la situazione; guardai in basso le mie mani che si torturavano l'un l'altra.
-Non riesci a fidarti di me?- interruppe il silenzio.
-Mi fido di te ma...non è questo Christian.-
-Jack non potrà farci del male e anche se facesse qualcosa io non ti lascerò, cambierò lavoro forse o troverò un posto da insegnante da qualche altra parte ma non ti lascerò mai.- gli occhi suoi verdi nei miei era impossibili, era determinato a farmi cambiare idea e fino a quando non fosse successo non si sarebbe mosso di una virgola.
-Non voglio che tu cambi la tua vita a causa mia. - mi imputai io ancora.
-Non lo farò. Questo avverrà solo in casi estremi, ma sono certo che non andrà così.- si alzò e si inginocchiò di fronte a me portandomi le mani al viso e accarezzandomi le guance.
Attendeva il mio consenso con gli occhi colmi di amore per me e non potei oppormi alle sue parole, annuii guardandolo ammaliata per poi adagiare le mie labbra sulle sue in un casto bacio che suggellava ciò che ci eravamo detti.
Qualcuno bussò alla porta e il mio cuore si fermò, tornò a battere solo quando dall'altra parte dell'uscio sentii "Servizio in camera!".
-Spero tu abbia fame.- mi sorrise Christian andando ad aprire e facendo entrare nella stanza un carrello con cibo a volontà e due bottiglie di vino immerse nel ghiaccio.
-Molta fame...- dissi con la voce flebile in modo malizioso accavallando le gambe sotto i suoi occhi attenti.
-Non mi provochi Miss White o sarò costretto a prendere provvedimenti.- scosse la testa divertito ma anche palesemente eccitato dalla situazione.
-Professore, ma cosa va a pensare! Un uomo come lei non si farebbe mai abbindolare da queste cose.- scherzai io slacciando un bottone della camicetta e ammiccando.
Gli angoli delle sue labbra si alzarono mostrando i suoi denti bianchi in un sorriso contagioso, scosse la testa e venne verso la mia sedia. Si piegò verso di me incastrando le mie braccia tra le sue mani forti e i braccioli in legno intagliati.
Iniziai ad arrossire di colpa, aveva lui il coltello dalla parte del manico ed io ero un topo in gabbia, ma era una gabbia fatta di piacere. Mi morsi il labbro istintivamente ed abbassai lo sguardo non riuscendo a sostenere più il suo.
Il suo viso si avvicinò sul mio collo e mi lasciò dei leggeri baci fino ad arrivare al mio orecchio per poi sussurrarmi: -Si fredda, andiamo a mangiare.
Si alzò e tornò al carrello fiero di avermi tormentata senza pudore, io sbuffai rumorosamente e mi alzai per andare a curiosare sotto le cloche e con stupore trovai i miei piatti preferiti: ravioli con buttata, una bistecca fiorentina con patate novelle e per dessert mi aspettava una cheesecake al cioccolato.
-Come facevi a sapere che mi piacciono tutte queste cose? - gli chiesi io facendo trapelare quanto amassi tutto quel cibo.
-Non lo sapevo. Quelli sono i miei piatti preferiti.- scrollò le spalle semplicemente come fosse una cosa ovvia.
Mi sere ancor più felice sapere che avevamo gli stessi gusti per quanto riguardava il cibo, e dopo aver apparecchiato bene il tavolo iniziammo a gustarci quelle prelibatezze.

Con un calice di vino in mano aspettavo Christian che uscisse dalla doccia anche se avrei preferito fargli compagnia. Guardavo il cielo stellato poggiata alla finestra che copriva metà parete e cercavo di registrare nella mia mente ogni singolo istante di quella serata, come avevo fatto con tutti i ricordi legati a Christian così da poterli conservare per sempre dentro di me. Nessuno avrebbe potuto cancellarmi i ricordi.
-Finito.- uscì lui dalla doccia con un asciugamano bianco che lasciavano bella vista il petto nudo con ancora qualche gocciolina depositata su di esso.
-Non ti sei asciugato bene..- dissi poggiando il calice sulla soglia della finestra e avvicinandomi a lui.
Presi in mano un asciugamano dal bagno e tornai da lui, iniziai a tamponare le goccioloni partendo dalle spalle per poi passare ai pettorali e all'addome.
Arrivata all'addome continuai ad asciugare il ventre sapendo che l'asciugamano legato in vita non era stabile infatti cadde dopo poco.
-Ops...- dissi guardando l'asciugamano cadere per poi spostare gli occhi nei suoi e morendomi il labbro.
-Lo hai voluto tu. - bisbigliò minacciosamente per poi portare le mani verso la mia scollatura e strappare la camicia che indossavo. I bottoni saltarono per aria e io rimasi a bocca aperta, estremamente eccitata, così gli saltai addosso cingendogli la vita con le gambe e stringendomi a lui mentre la mia bocca invadeva la sua con prepotenza.
Christian non riuscii neanche ad arrivare al letto e con la mia schiena poggiata al muro mi liberò degli ultimi indumenti mentre baciava e leccava ogni parte del mio corpo.
In un attimo fu dentro di me senza attendere ulteriori preliminari, ero già eccitata dalla sua sola vicinanza, il suo odore mi inebriava. Si mosse ritmicamente dentro di me ed io seguivo i suoi movimenti andandogli incontro finché con un ultima spinta venni insieme a lui mentre il calice poggiato sulla soglia della finestra cadde a terra frantumandosi.
-Quello lo aggiungeremo al mio conto.- le parole di Christian fecero scoppiare entrambi a ridere.
La leggerezza di quei momenti passati insieme mi fecero allontanare da tutti i pensieri negativi, mi fecero allontanare dalla realtà e da ciò che c'era fuori dalla nostra camera. Decisi che era la cosa giusta chiudere fuori dalla porta i problemi per un po', avrebbe sicuramente giovato ad entrambi.

-Abbiamo anche il nostro amato idromassaggio...- dissi io mentre indossavo una vestaglia che Christian mi aveva comprato sapendo che non mi ero portata nulla per stare comoda.
-Non sei stanca? - udii Christian dal bagno mentre si lavava i denti.
-Un po' sì, in realtà..- rettificai io prendendo un altro cioccolatino dalla scatola, con cui l'hotel ci aveva dato il benvenuto.
Quando Christian fu al mio fianco sotto le lenzuola profumate di lavanda non ci volle molto prima che entrambi ci addormentassimo profondamente.
Dopo qualche minuto, quando ormai ero già nelle braccia di Morfeo, qualcosa infastidì il mio sonno,  sentii un brusio provenite dal comodino: il mio cellulare vibrava.

"Lunedì voglio avere la certezza che Miller non ti giri più in torno oppure dovrò farmi una bella chiacchierata con il rettore. -Jack Richards"

La mia mentre iniziò ad insultarlo e maledirlo mentre il mio stomaco si contorceva a causa di quella 'minaccia'.

The professor 2 - Rising from the ashesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora