15• Storia Passata

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Non appena arriviamo davanti a casa mia, saluto Logan, che parte poco dopo.

Non passa neanche un secondo che la macchina di Harry si ferma davanti a casa mia e lui esce dalla macchina furioso.

«Che stavi facendo con lui?!» Chiede isterico.

Non faccio neanche in tempo ad aprire bocca che lui sbatte la portiera e si appoggia alla macchina.

«Che ti ha detto?» Chiede cercando di apparire calmo, cosa che evidentemente non è.

«Harry, mi spieghi perché lo odi tanto?» Chiedo.

«Rispondi e basta Cristal.»

Non vuole proprio dirmelo...

«Abbiamo parlato di te.» Dico, mentre lui mi guarda stupito. «Gli ho chiesto perché odi così tanto il tuo nome e lui me l'ha spiegato.» Continuo dicendogli la verità mente lui stringe i pugni lungo i fianchi. «Perché non me l'hai detto? Avrei smesso subito di chiamarti con quel nome che ti da così tanto fastidio.»

Sento gli occhi inumidirsi di nuovo.
«Vederti arrabbiato non è affatto bello...» Trattengo le lacrime mentre guardo in basso. «Insomma, tu sei sempre così allegro, eppure sentendo quel nome ti trasformi in... tuo padre.» Lo guardo mentre alcune lacrime bagnano le mie guance.

Non so com'era suo padre, ma quando è arrabbiato mi fa così tanta paura...

Vedo le sue pupille dilatarsi e il suo viso assumere un espressione triste.

«Cri...»

«Torna quando sarai pronto a parlarne.» Mi volto ed entro dentro casa.

Salgo in camera mia e mi accascio con la schiena contro la porta.

*****

Il giorno dopo esco di casa e trovo Harry come al solito.

«Buongiorno Faber.» Mi dice sorridendo come se niente fosse.

Lo ignoro e comincio a camminare per andare a scuola.

Lui mi segue subito.
«Faber?» Mi chiama, ma io lo ignoro. «Non puoi ignorarmi Faber.» Si posiziona davanti a me sorridente. «Mi dici che ti prende?»

Tento di superarlo, ma lui me lo impedisce.

«Devo andare a scuola.»

«Ho paura che la salterai se continui a non dirmi che ti prende.»

«Ti ho detto di tornare solo quando saresti stato pronto a parlarmi del tuo problema. Fino ad allora ti starò lontano.» Tento ancora di superarlo, ma lui mi ferma.

Sospira.
«Te l'ho mai detto che sei testarda?» Mi chiede per poi sorridermi. «Ma mi piaci comunque. Andiamo?» Chiede andando nella direzione opposta a quella della scuola.

«Quindi l'avremmo saltata comunque?»

«Sei sveglia Faber!» Dice continuando a sorridere mentre io lo seguo.

*****

Ci fermiamo in un bar dove prendiamo lui prende una cioccolata calda e io un cornetto.

Lo guardo aspettando che inizi a parlare.

«Ahi, brucia.» Esclama posando la tazza e soffiandoci sopra per raffreddarla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 21, 2020 ⏰

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