capitolo 29

1.2K 52 9
                                    

Mi svegliai alle 7 del mattino, cosa molto insolita per me, ma tra 4 ore avrei incontrato Gaia e non vedevo l'ora di vederla.
Mi feci una bella doccia, cambiai le lenzuola, accesi la lavatrice, mi lavai i denti e feci una bella colazione.
Erano le 10 e stavo iniziando a tremare, ero troppo agitata ma mi decisi ad alzarmi e mettermi qualcosa di decente, successivamente stesi il bucato.
Tanc si alzò e venne in cucina, bloccandosi sulla porta.
T:Chi si è impossessato di te? Il bucato è stato fatto e steso, la tua camera è ordinatissima e tu sei perfettamente vestito e lavato.
L:È strano?
T:Decisamente strano
L:L'effetto di Gaia
T:Tra quanto vi incontrate?
Guardai l'orologio che segnavano le 10:13
L:Tra 45 minuti circa, passo dal fioraio prima
T:Ma guarda, vuoi far le cose proprio per bene, eh?
L:Per Gaia questo e altro, lo sai
T:Vi auguro tutto il meglio di questo mondo Lele, ve lo meritate
L:Grazie mille Tanc
T:Ora corri dal fioraio
L:Hai ragione, a dopo
T: e buona fortuna!
Presi di fretta la giacca e mi precipitai dal fioraio e presi un mazzo di rose rosse, le sue preferite
10:44
Perfetto
Mi diressi verso la stazione, avevo il cuore a mille e le mani mi stavano tremando e sudando.
Non la vedevo da mesi ma la sognavo ogni notte, per questo non vedevo l'ora di vederla: vedere se è più alta, se più magra, se più bruna, ma due cose non sarebbero mai cambiate: la sua bellezza e il mio amore per lei.
10:53
L'ansia saliva
11:00
Puntuale come un orologio svizzero arrivò il treno da Firenze e cercavo disperatamente la sua figura.
Dopo un paio di minuti la vidi.
Cavolo
Era magrissima ma rimaneva bellissima comunque, ero così felice che appena la vidi mi scese una lacrima; la asciugai subito e mi diressi verso di lei.
L:Hey!
Mi sorrise e Dio solo sa quanto ne fui felice
G:Hey Lele!
Le porsi le rose ma non sapevo come salutarla: abbracciarla? Dandole un bacio?
Ovviamente feci la cosa più idiota di questo mondo e le porsi la mano.
Gaia ci rimase un po' delusa all'inizio ma poi mi guardò tenera.
G:Apri le braccia
Rimasi perplesso e feci come mi aveva detto, subito si appese a me modi koala.
Mi era mancata da morire
Cavolo se mi era mancata
G:Scusami per tutto
L:Scusa me per non aver impedito tutto questo
G:Andiamo a parlare in un posto più appartato? Ci stanno fissando tutti
L:Certo piccola
Si bloccò e a me prese il panico? Avevo fatto male?
Si girò, mi sorrise e mi si sciolse il cuore

FATE || Lele GiaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora