Анна

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6.30 del mattino.
Mi scuote dal mio profondo sonno, così come ogni giorno che il buon Dio ha creato, la sveglia del mio inseparabile amico iPhone. Questa mattina per mia fortuna non provo alcun dolore, l'allenamento di ieri è stato superbo.

Vivere da soli non è mai facile specialmente quando si è ancora adolescenti e si sente il bisogno di una figura che ricordi la tua famiglia anche nei primi minuti della giornata.

Mentirei se non dicessi che mi manca l'odore della mia adorata casa, la dolce voce di mia madre che soavemente sussurra al mio orecchio che è giunta l'ora di alzarsi, le mie sorelle che sghignazzano e mio padre che mi  sorride, riducendo a due fessure i suoi occhi quasi a mandorla come i miei.

Ma no, ora tutto ciò resta un banale ricordo che fatica ad affermarsi sopra la miriade di questi che ogni ora infestano la mia mente.

Non posso lamentarmi, questa sono io, questo è il mio sport, la mia vita, ho sacrificato letteralmente tutto per essere dove sono e non intendo guardarmi dietro e rimpiangere il mio passato e la poca infanzia che ho vissuto.

Pattino da quando ho 3 anni e mezzo.

E' stato amore a prima vista con quello che io chiamavo "pavimento trasparente"e con i miei scarponi magici che indossavo per camminarci sopra.

Anno dopo anno acquisivo sempre più la consapevolezza di quanto adorassi rigare quella lastra di ghiaccio immacolata, mi sentivo importante, mi sentivo viva.

I salti mi catapultavano, e tutt'ora lo provo, in un universo parallelo fatto di miliardi di scintille e colori che si mischiano di fronte ai miei occhi.

Dall'esterno non sembra eppure volo.

Volo perché salto talmente tanto in alto, sopratutto con i quadrupli, che in quegli istanti quasi mi dimentico di come ci si trovi sulla terra ferma;
sento l'adrenalina scorrere impazientemente in ogni vena del mio corpo e finalmente adagio l'affilata lama sulla liscia distesa bianca, che quasi come fosse stata indirizzata da un compasso, disegna la curva del mio perfetto atterraggio.

Questi risultati non sono frutto del caso ma anni e anni di allenamenti a volte anche al di sopra delle mie possibilità fisiche.

Danza classica e moderna, due ore di palestra al giorno più tre di allenamento sulla pista, sono solo una mostra di ciò che significa allenarsi a questi livelli e sotto la guida di Eteri Tuberidze.

Sì esatto proprio lei.

La Regina del ghiaccio russo , l'allenatrice più premiata della storia del pattinaggio russo contemporaneo.
Una donna che non si trova mai lontana dalle varie speculazioni di giornalisti e fan che continuamente accusano i suoi metodi, ritenendoli eccessivamente severi e poco adatti soprattutto se usati nei confronti di ragazze giovani ed esili.

Non nego che non sia severa  ma fidatevi di me, la stampa la dipinge come fosse un mostro quando il suo unico vero difetto, da buon russa, è che è una instancabile stacanovista.

Il suo zelo emerge in ogni allenamento dove lei è sempre pronta ad imbeccare ogni mio minimo errore dando così vita a dei programmi impeccabili e privi di sbavature, eseguiti ai limiti delle possibilità umane. 
Tutti i pattinatori internazionali sono consapevoli che se vogliono risultare perfetti dovrebbero rivolgersi a lei.

L' intenso sacrificio fisico e l'esiguo regime alimentare funzionano poiché se non si è magri e non si ha muscoli non si è in grado di eseguire quel genere di salti e quel tipo di programmi a quell'elevata intensità e questo Eteri lo sa bene.

Che siano più o meno discutibili i suoi metodi usati per delle ragazzine , in ciò non entrò nel merito , ma so solo che su di me tali operazioni , sono calzate a pennello essendo io e il mio fisico predisposti a questo genere di sforzi.
Ad ogni modo di risultati vincenti ne ho ottenuti e neanche pochi.

Tuttavia io non presto caso a questi giudizi, proseguo nel mio percorso che mi ha scortata dove ora mi trovo.

Sono Anna Medvedeva, campionessa del mondo di pattinaggio di figura sul ghiaccio e ho tanta fame, sì fame di vincere perché è questo che sono stata abituata a fare e quello per cui lotto e per cui porto in alto il nome del mio paese natale: la Russia.

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