Era il nostro ultimo pomeriggio insieme prima di tornare al campus e mi trovavo sdraiata sul petto di Christian, che mi accarezzava i capelli mentre guardavamo insieme Inception. Mi aveva sorpreso andando a comprare il dvd mentre io ero sotto la doccia, sapendo dalla sera prima che quel film mi era sempre piaciuto.
Quel momento sembrava così semplice e appartenente alla quotidianità, ma la verità era che quel momento era molto lontano dalla nostra normale quotidianità purtroppo.
-Posso chiederti una cosa? - misi il film in pausa e mi voltai verso di lui.
-Certo Soph.
-Anche con Arianne avevi avuto problemi a causa del fatto che era una studentessa? - chiesi tutto d'un fiato.
Christian si alzò come se la domanda gli avesse tolto il respiro e avesse bisogno di alzarsi per riacquistare un poco di ossigeno.
-Perché me lo chiedi? - mi chiese con la fronte aggrottata.
-Non so molto del tuo passato e magari farebbe bene a entrambi parlarne...- mormorai, in fondo la motivazione che gli diedi era giusta ma non era completa. In realtà mi attanagliava il fatto di aver messo in una situazione complessa me e Christian, forse in passato la sua ex fidanzata mi avrebbe ispirato per capire come fare.
-Arianne e io siamo stati insieme quasi due anni insieme anche se ci abbiamo messo molto ad ingranare...- iniziò lui a raccontarmi guardando di fronte a se come se potesse vedere le scene passargli davanti agli occhi.
-Perché ci avete messo tanto?
-Devi sapere che lei era una ragazza molto diligente, che non avrebbe mai compromesso il suo impeccabile percorso accademico...- disse con un sorriso amaro sulle labbra -...ma purtroppo incontrò me, ero da poco divenuto docente e non riuscii ad essere per nulla professionale. Mentii a me stesso convincendomi del fatto che non mi piaceva mentre la aiutavo dopo ogni lezione o la facevo venire da me per dargli ripetizioni. Non le piaceva per nulla la mia materia.
-Non piace a molti...- dissi senza pensare.
Lui tornando alla realtà mi guardò e sorrise teneramente annuendo, istintivamente misi una mano sul suo ginocchio accarezzandolo mentre teneva le gambe incrociate e si torturava le mani.
-Già. Lei voleva fare la docente ma mai di una materia come la mia... Poi ci siamo innamorati e abbiamo iniziato una relazione. Dopo un anno e mezzo di università e di relazione iniziò a stare male e fece dei controlli. Leucemia...- una lacrima gli rigò il viso e inaspettatamente anche i miei occhi si colmarono di lacrime che provai a ricacciare dentro.
-Era già ad uno stato avanzato e i dottori le dissero che le rimanevano meno di 6 mesi. Lei era distrutta ma aveva le idee chiare: se la sua vita si fosse conclusa dopo qualche mese voleva fare tutto ciò che non aveva mai fatto insieme a me. Decisi di prendermi dei mesi di pausa dall'Università e lei decise di scappare lasciando una lettera per tranquillizzare i genitori. Purtroppo però Liliane, la sorella più piccola, scoprii tutto e per timore di non vedere più la sorella lo spifferò ai genitori. - per la prima volta da quando aveva iniziato a raccontare, emanò rabbia oltre che tristezza.
Rimasi in silenzio mentre continuano ad accarezzarlo aspettando che si sentisse pronto per continuare.
-I genitori la portarono via dal campus e la fecero ricoverare in un ospedale che non era neanche in Florida. Lei mi riuscii a contattare nonostante le avessero tolto qualsiasi tipo di apparecchio elettronico e mi disse che era ricoverata a San Francisco al California Pacifical Medical Center. In poche ore presi un biglietto e volai da lei. La andai a trovare quando i genitori andavano via nelle ore di visita. Stava malissimo, la chemio l'aveva trasformata ma i suoi occhi mi guardavo sempre allo stesso modo. Mi presi una camera nell'hotel più vicino all'ospedale e la andavo a trovare ogni volta che riusciva a chiamarmi e dirmi che avevo campo libero. Purtroppo dopo i primi due mesi i genitori mi trovarono in ospedale e successe il putiferio. Liliane era ancora al liceo e assistette a quella scena, sentii le accuse dei genitori nei miei confronti. Loro accusavano me della malattia della figlia...
-Assurdo..- dissi indignata per quello che mi raccontava. Non riuscivo a capacitarmi delle azioni di quella famiglia, ma non mi sentivo nella posizione di giudicarli poiché infondo quella situazione era ancora più difficile per loro.
-Si, loro decisero che io non sarei più andato a trovare Aria, lei non poteva urlare o ribellarsi ma la vidi piangere nel suo letto mentre uscivo dalla sua stanza a causa del padre. Mi si spezzò il cuore nel vederla così e dopo qualche giorno la sua situazione si aggravò, morì...- la voce rotta gli rese difficile pronunciare l'ultima parola ma io riuscii a comprenderla e lo abbracciai mentre le lacrime silenziose gli scendevano lungo il viso, non riuscii neanche io a trattenermi. Non capivo se era empatia, se stessi piangendo per lui o per me, sapevo solo che quella storia d'amore era tanto bella quanto dolorosa ed io potevo solo rispettarla e rendergli onore.
-Christian mi dispiace così tanto. Non avrei dovuto...- provai a dirgli mentre eravamo ancora stretti l'uno all'altra.
-No, sono felice di averne parlato con te.- lui si sciolse dall'abbraccio e si pulì le lacrime dal viso, per poi prendermi la mano e sorridermi debolmente.
Ricambiai con il sorriso e cercai di riprendermi da quella storia drammatica.
-Comunque sappi che nulla si potrà dividerci Soph. Seriamente, non pensare a queste cose. - mi disse lui ad un tratto e la mia mente andò subito al messaggio di Jack.
Era a domenica, e il giorno dopo Jack sarebbe dovuto andare dal rettore e spiattellare tutto ciò che "sapeva" di me e Christian.
-E se domani lui...? - chiesi io lasciandomi cadere sul grande cuscino stanca di questi pensieri per nulla positivi.
-Come fa a sapere che stiamo insieme? Come fa ad avere prove di noi due? E perché il rettore dovrebbe credere a lui? In fondo ogni anno ci sono come minimo venti insinuazioni su relazioni clandestine tra professori e studenti. - mi accarezzò la guancia amorevolmente.
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The professor 2 - Rising from the ashes
Romance{Completo} Sequel: The professor. Sophia White ha lasciato che i suoi sentimenti la trascinassero impedendole di vedere la realtà. Tardi ha capito che il docente di filosofia che le stava di fronte non avrebbe mai potuto amarla a causa del suo mor...