XII

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Mi fa male la spalla.
Ancora mezza addormentata mi giro per riaddormentarmi e far passare il dolore, ma mi accorgo di qualcosa di strano.
C'è troppo silenzio.
Si sente solo il mio respiro e nient'altro.
Mi metto a sedere e noto con dispiacere che Alex non è nel letto, perciò decido di alzarmi a cercarla.
In bagno non può essere perché la porta è aperta e non si sentono rumori, forse è andata nell'altro per non disturbarmi.
- Alex.
Comincio a chiamare ma non risponde, giro tutta la casa, ma non la trovo.
Prendo il telefono vedendo se magari mi ha lasciato qualche messaggio ma non trovo niente.
Solo un biglietto in cucina.

Sono uscita, torno sta sera.
Alex

Alex's pov
Mi sveglio alle 7:30 perché sento il telefono vibrare e lo prendo velocemente alzandomi per evitare di svegliare Hazel.
- Papà dimmi.
- Ciao Alexandra come sta andando?
- Tutto bene, mi trovo bene con lei.
- Ti stai affezionando?
- Si...
- Non ti affezionare troppo perché ho intenzione di sposare sua madre, perciò non fare stronzate che rovineresti tutto.
- Non ti puoi permettere papà, sono adulta e abbastanza grande da scegliere per me.
- Non ci provare nemmeno, comunque tra qualche giorno c'è il matrimonio di mia sorella, dì a Hazel di comprare un vestito, noi torneremo per prendervi e andare lì.
- Ciao.- abbasso arrabbiata e corro a mettermi un paio di scarpe e qualcosa di decente addosso poi scrivo un messaggio a Haze e esco, ho bisogno di pensare, di staccare o le farei solo del male.
Forse mio padre ha ragione, forse dovrei lasciarla perdere e ritornare alla mia vita, fingere che non esista, ma ora come ora mi sembra impossibile.

Hazel's pov
Osservo il foglio per qualche minuto poi lo strappo e lo butto.
Mi sento ferita e forse un po arrabbiata, ma va bene così, è abbastanza matura da fare le sue scelte e io le mie.
Noto che sono le 9 e decido di aspettare Davide cercando qualche film da vedere per sta sera.
Cerco su Netflix ma non trovo niente che mi interessi perciò decido di cercare altro nei milioni di dvd del padre di Alex, ma non faccio in tempo a scegliere che Davide suona alla porta.
Corro ad aprire e mi ritrovo una zazzera di capelli davanti e un sorriso che ricopre mezzo viso.
- Macciao Hazyyyyy.
Mi abbraccia sull'uscio e io ricambia per poi sorridere.
- Dai vieni dentro che la giornata è moooolto lunga.
Scoppiamo a ridere e entra, la mezz'ora successiva la passiamo a litigare e a scegliere qualche film.
Davide è uno dei tanti esemplari di umano che si caga addosso a vedere un horror e che nonostante questo ne vuole sempre vedere uno.
Il grande uomo qui, già dopo i primi 5 minuti si nasconde dietro al divano o dietro la mia schiena e poi la notte dorme con me, o meglio, mi tiene sveglia insistendo sul fatto che qualcuno lo sta per venire ad uccidere.
Per pranzo prepariamo delle crepes e mentre mangiamo ci organizziamo per il pomeriggio.
- Io avevo in mente qualcosa.- dico guardandolo con un sopracciglio alzato e sguardo furbo.
- Cioè??
- Pensavo di andare a fare la spesa e prendere tutto il necessario per fare il sushi in casa e ci mangiamo quello a cena.
- Te l'ho già detto che ti adoro?
Ride e mi lascia un bacio sulla guancia accarezzandomi la schiena.
- Giochiamo un po alla play per digerire e poi andiamo a fare la spesa??
- Digerire? Ma se giocare con te è peggio che fare palestra?
- Vedremo.- scoppia a ridere e corre in salotto dove comincia a preparare tutto, io nel frattempo metto tutto a lavare e corro da lui.
- Che la mia vittoria abbia inizio. - dico sollevando il joystick come coppa e cominciamo a giocare.
Passiamo gran parte del pomeriggio così e verso le 17 mi rendo conto dell'orario e gli tiro un pizzicotto per ricordargli della spesa che dobbiamo fare.
Si sbatte il joystick sulla fronte e sbuffa.
- Esco solo per il sushi.
- Lo so Davi ti conosco, dai andiamo, susu!!
Al super mercato una vecchia amica di mia madre ci riconosce e ci saluta.
- Finalmente state insieme?! - é la prima cosa che ci dice, come se tutto in questo mondo si basasse su quando le ragazze si trovano il fidanzatino.
- No non stiamo insieme.- risponde lui tranquillo al mio posto.
- Ah che peccato sareste così carini.
- Grazie ma ora dobbiamo andare.- sospiro e sfoggio uno dei miei sorrisi più finti.
Una volta a casa cerco di ricordarmi come si faccia il sushi senza spargere il riso in tutta la cucina, per fortuna riesco ma a Davide vengono davvero bene, ha cominciato un corso di cucina, a quanto pare ha trovato la sua passione e sta diventando davvero bravo.
La cena passa veloce e mi aiuta a pulire questa volta.
Dopo aver sistemato tutto ci mettiamo sul divano a vedere uno dei 3 film che abbiamo scelto.
Davide è bravo a percepire i miei sentimenti, sono una brava attrice riesco a nascondere qualcosa che non voglio mostrare ma lui se ne accorge, se ne accorge sempre.
Si rende conto della tristezza nei miei occhi, nonostante io abbia riso per gran parte del pomeriggio e in modo sincero.
Mi passa un braccio attorno alle spalle e io poggio la testa sulla sua spalla, mi accovaccio con le gambe piegate sul divano.
Lo conosco da una vita e stare con lui mi fa stare sempre bene, se non mi sento a casa, ho bisogno di vicinanza, di qualcuno di sincero, corro sempre da lui così come lui fa con me, cerca di fare l'uomo e di non mostrarsi debole ma non si tira mai indietro quando si tratta di chiedere aiuto.
Verso le 11 la porta d'ingresso si apre, riconosco il rumore dei passi sul parquet ma non mi giro, è Davide a girarsi.
- Ah ciao Alexandra. Che hai fatto alla faccia? - lo sento sorridere poi torna a guardare la tv e mi stringe un po'di più.
- Ciao Davide, niente, dorme?
- No sono sveglia. - annuncio senza staccare gli occhi dalla tv.
- Bene ti devo parlare.
- Magari domani.
- No ora che domani non ci sono.
Sospiro e mi stacco da Davide alzandomi e seguendola di sopra, in camera sua.
La osservo togliersi la maglia e cercarne una pulita.
- Dimmi.
- Tra due giorni tornano i nostri genitori, ci verranno a prendere per portarci al matrimonio di mia zia, è una buona occasione per conoscere tutta la famiglia.
- Ah va bene.. - comincia a salirmi l'ansia.
- Devi prendere un vestito, c'è un negozio qui vicino che ci conosce, tu scegli il vestito e chiedi di metterlo sul conto, poi ci pensano loro.
- Perché sei andata via così?- dico guardandola, quando le sono vicina è come se la rabbia scomparisse e mi sentissi vuota e desiderosa di un abbraccio.
- Perché come sono andata?
- Ti avevo chiesto di aspettarmi o almeno di svegliarmi.
- Non sei il mio capo Hazel.
- Era solo una richiesta, un favore ,non lo so chiamalo come vuoi.
- Beh allora non mi andava di farti questo favore, domani non ci sarò ancora, okay? Sei contenta?
- Perché fai così, ti ho fatto qualcosa?
- Sono fatta così, e sono la sorella maggiore, quindi se non ti sta bene il mio comportamento, girami a largo.
Mi si avvicina guardandomi negli occhi, sostengo il suo sguardo e la guardo delusa e triste.
- Allora vaffanculo Alexandra, divertiti domani.
Esco dalla sua stanza sbattendo la porta e trovo Davide che sale le scale venendo verso di me.
- Che succede?
- Niente guarda, lasciamo stare.
- Andiamo a dormire Hazy.- mi mette una mano sulla schiena e mi lascio portare in camera.
Ci mettiamo a letto e mi abbraccia.
- Lo sai che per te ci sarò sempre, non ti preoccupare se incontri gente di merda.
- Grazie Davi.
Mi addormento mentre mi accarezza la schiena.

Alex's pov
Ho passato tutto il giorno in giro per il paese in macchina e ho avuto tempo per pensare alle parole di mio padre, mi sto davvero affezionando troppo a quella ragazza ed è meglio allontanarmi piuttosto che farle del male.
Ma ora che è uscita da camera mia correndo mi si stringe il cuore, la delusione e la tristezza nei suoi occhi è insopportabile, avevo paura di starmi affezionando ma mi sono già affezionata e conoscendomi non si torna indietro.




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