Capitolo 5 .thanks

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Ci sono certe sere dove l'unica cosa che ci resta è la disperazione, continuiamo a pensare, ragionare senza un minimo di tregua, dove il cervello inizia a diventare cosi pesante da creare un forte mal di testa come se un camion ci è passato sopra, la voce dentro diventa loquace, inizi a farti tanti discorsi che ti sembra quasi d’impazzire, le certezze pian piano si sgretolano creando solo forti dubbi pronti a lacerarti in pochi secondi.
Intorno a me sento solo il rumore di qualche automobile e il suo respiro, le mie gambe mi portano in mezzo ad un prato, l'erba è soffice come un cuscino, la luce dei lampioni svanisce in poco tempo dando vita ad un buio intenso.
Mi siedo su una panchina abbastanza rovinata, alcune scritte sono indelebili su un pezzo di legno come se ogni parola abbia una storia da raccontare, il silenzio della notte mi fa rabbrividire, il cielo è cosi bello questa sera sembra che ogni stella abbia bisogno di disperdersi tra le altre cercando la solitudine interiore.
" ti sei calmata?" dice cercando di trovare una risposta guardandomi.
Non rispondo, continuo a fissare il vuoto davanti a me, la mia voce non vuole più uscire dalla mia bocca, non voglio più far nulla, sono cosi stanca che vorrei abbandonarmi in qualche posto sperduto sola, senza nessuno.
"Prendo il tuo silenzio per un no..." Risponde abbassando la testa.
"Nate" sussurro voltandomi verso di lui "Ti prego lasciami sola ok? vattene."
Lo guardo negli occhi cercando di trovare la forza di non piangere un altra volta, leggo il dispiacere all'interno delle sue iridi cosi piene di qualcosa da scoprire.
Senza dir nulla si alza e se ne va, non si volta, non abbassa lo sguardo, non da nemmeno un cenno di esitazione, lo vedo allontanarsi e sparire nell'oscurità della notte.
Ora sono veramente sola, tutti che vanno e vengono nella mia vita ma nessuno che ci resta davvero, forse avevo bisogno di perdermi nelle braccia di una persona che conosco da qualche ora o forse avevo solo bisogno di averlo vicino per non sentire la mia solitudine che urla silenziosamente, mi sento una stupida, ho mandato via la mia unica via di fuga, l'unica persona che mi ha teso la sua mano per tirarmi fuori dal baratro.
Passano i minuti, arrivano chiamate senza risposta, messaggi che illuminano solo uno schermo e io ferma immobile a guardare ogni singolo minuto lo sfondo del Blocco scherzo, ogni volta che si accende resto intrappolata dai nostri sorrisi, da quella foto fatta 5 anni fa a Hollywood dove non esisteva tristezza o assenza, c'eravamo solo Io, Papà, James e la felicità.
mezz'ora dopo in lontananza vedo una sagoma, un ragazzo con un sacchetto in mano e cappuccio in testa, inizio ad avere l'ansia, il respiro inizia a mancare ma più si avvicina più riesco a tranquillizzarmi perchè è tornato, Nathaniel è venuto di nuovo a tenermi compagnia nonostante l'ho cacciato senza dargli spiegazione.
" non so per quale motivo stai male e se non vuoi dirmelo lo accetto però non posso tollerare di vederti qui da sola sopratutto a quest'ora, non so per quanto tempo vorrai restare seduta qui quindi sono andato a comprare Cappuccio e Brioches" Dice sedendosi accanto a me porgendomi il sacchetto che ha in mano.
Non riesco a dirgli quanto mi fa bene star qui con qualcuno, non so come ringraziarlo per ciò che sta facendo per me, riesco solo a dire un semplice "Grazie" sorridendo.

If we cease to believe in love, why would we want to live?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora