Capitolo 4

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È ormai sera tardi quando sento bussare alla porta, mi prende un colpo, io qui praticamente non conosco nessuno e sicuramente nessuno sa dove abito, mi avvicino piano alla porta e guardo attraverso lo spioncino. Il ragazzo dagli occhi d'ambra é fuori dalla mia porta, ma che cosa vuole? Apro la porta, un po' titubante.

"Ciao, tu che ci fai qui?" chiedo perplessa.

"Sono venuto a chiederti un favore. Non voglio che tu venga più al bar" dice con aria serissima.

"Ma di cosa stai parlando? Spero che tu stia scherzando"

"Non sto scherzando. Non voglio più vederti li"

"l'ultima volta che ho controllato questo era un paese libero e il bar é un luogo pubblico! Mi piace quel posto e ci tornerò ogni volta che mi andrà!" Inizio ad irritarmi. Ma chi si crede di essere questo tipo?

Un secondo dopo mi afferra per le spalle mi fa finire contro il muro e mi bacia, con un trasporto tale che mi fa mancare il fiato, rimango paralizzata.

"Adesso capisci? Non posso averti sempre sotto gli occhi, sei una distrazione! Io sono fidanzato e lei é una persona incredibile e tu? Non so nemmeno il tuo nome, ma tutto di te mi fa impazzire, non riesco a toglierti gli occhi di dosso! Se ti vedo chiacchierare con altre persone divento geloso. Non é da me! Io non sono così, quindi ti prego non venire più al bar!" dice tutto d'un fiato, poi si gira e se ne va.

Io rimango li bloccata sulla porta, ancora senza fiato, credo che sia stato il bacio migliore della mia vita, il mio corpo sta letteralmente andando a fuoco. Mi servono diversi minuti per realizzare quello che é successo. Richiudo la porta, senza riuscire a pensare ad altro che a quel bacio.

Passo la notte a fissare il soffitto e quando finalmente mi addormento quegli occhi d'ambra invadono anche i miei sogni.

Passo due giorni in completa agitazione e confusione, alla fine non sono più andata al bar e non é da me, non volevo dargliela vinta cosi facilmente, ma ieri mattina mentre uscivo l'ho visto di sfuggita e il mio cuore ha iniziato a fare le capriole, andavo al bar per stare tranquilla e scrivere, ma adesso non sarei tranquilla per niente, ogni volta che mi metto a pensare e cerco di concentrarmi mi torna in mente lui e l'intensità del suo sguardo un secondo prima che le nostre labbra si unissero. Com'é possibile?

Devo rilassarmi e cercare di pensare ad altro, e cosa c'é di meglio dello shopping? Decido di andare a fare un giro tra le vetrine del centro e inizio a fantasticare sugli abiti stupendi che vedo. Vorrei comprarli tutti, ma non avendo un lavoro e non sapendo ancora se pubblicheranno il mio libro é meglio non esagerare con gli acquisti che già tra la casa e l'arredamento se n'é andata una buona parte dei miei risparmi. Non sono mai stata abituata a risparmiare, ma é arrivato il momento di imparare. Ma poi in vetrina vedo un abito a dir poco stupendo e non posso davvero resistere, entro e chiedo alla commessa se posso provarlo, ovviamente lei si rende subito disponibile e io mi infilo nel camerino, ci avevo visto bene é a dir poco perfetto! La commessa conferma che sembra fatto apposta per me e io decido di tenerlo addosso. Pago, infilo i miei vestiti nella borsa e esco dal negozio faccio appena qualche passo guardandomi riflessa nella vetrina quando in lontananza vedo un gruppetto di ragazzi e tra loro il ragazzo che ha ossessionato i miei pensieri negli ultimi due giorni che appoggia il braccio sulle spalle della sua ragazza, mi giro dall'altra parte e inizio a correre più veloce che posso, infilandomi nel primo vicolo a disposizione, che ovviamente si rivela un vicolo cieco. La mia solita sfortuna!

Vado nel panico, vorrei tornare sui miei passi, ma sento le voci del gruppetto che ormai sono vicinissime, non so perché mi sto nascondendo visto che in effetti non ho fatto niente di male io, ma mi é venuto spontaneo e mi sono rannicchiata nella speranza che nessuno mi noti. Vedo l'allegro gruppetto che supera il vicolo dove mi sono nascosta, ma sono coinvolti nella loro conversazione e nessuno si volta dalla mia parte, nessuno tranne ovviamente lui, che si gira e mi fissa per qualche secondo, io vorrei sprofondare, ma lui fa finta di niente e prosegue. Aspetto qualche minuto e poi decido finalmente di uscire dal mio nascondiglio. Ma che diavolo sto combinando?

Mi sento una stupida, anzi sono una stupida! Non c'é dubbio! Sento le gambe che mi tremano e pian piano vado verso il parco, mi siedo sotto il gazebo e rimango li con la testa tra le nuvole, se non fosse che dopo un po' vedo arrivare il ragazzo che mi ha fatto sentire una vera stupida, mano nella mano con la sua fidanzata, ma sta volta sono soli. Ma che cavolo, mi sta seguendo? Il cuore inizia a battermi all'impazzata e un misto tra rabbia, vergogna e gelosia si impossessa di me, mi alzo con le lacrime che mi rigano le guance e inizio a corre verso casa.

Corro più veloce che posso, non so perché sto piangendo, non lo conosco nemmeno. Non so nemmeno il suo nome! Devo essere impazzita. Voglio solo arrivare a casa, chiudermi dentro e sprofondare nel mio letto. Sono appena uscita dal parco che mi sento afferrare per un braccio. Mi volto di scatto ancora con le lacrime e lui é li, che mi fissa esterrefatto.

"Perché piangi?" Chiede senza lasciarmi il braccio.

"Non sono affari tuoi! Lasciami andare!" Dico con uno strattone per liberarmi il braccio. Mossa inutile, ha una stretta d'acciaio e non sembra volermi lasciare andare.

Lui mi guarda confuso, sembra non saper cosa fare, il suo sguardo diventa triste "Perché piangi?"

"é colpa tua! Lasciami andare!"

Il suo sguardo é furente, cerca di tirarmi verso di se ma io mi dimeno, voglio solo andare via di li. Ma lui é forte, molto più di me.

E un'altra volta mi ritrovo così vicino a lui che posso sentire il suo profumo, abbandono ogni resistenza e lui mi avvolge in un abbraccio mentre mi bacia, la stessa passione dell'altra volta, ma questa volta io ricambio quel bacio, ne ho bisogno, come se mi fosse mancata l'aria e finalmente potessi respirare, ma un attimo dopo le sue labbra abbandonano le mie e io sento che le gambe stanno per cedermi, poi alzo lo sguardo e vedo, lui pietrificato.

La sua ragazza è spuntata dal dietro l'angolo e ha visto tutta la scena, io cerco ancora di divincolarmi ma lui tiene ancora stretto il mio polso. Lui tiene gli occhi fissi su di lei e io mi sento morire. Con la mano che mi è rimasta libera gli tiro una sberla. Lui sembra riprendersi e torna a guardarmi, mentre la ragazza corre via.

"Merda! Fuka!" Lui urla nella sua direzione, vedo che è combattuto tra il seguirla e rimanere li. Poi mi guarda con uno sguardo davvero indecifrabile.

"Dovresti seguirla" dico cercando ancora di rientrare in possesso del mio braccio.

"Tu! Tu hai ricambiato il mio bacio!" dice sconvolto.

"E allora? Ti prego lasciami!"

"No! Prima dimmi perché appena ci hai visti sei scappata via piangendo"

"Non lo so, ero nervosa, ero gelosa, non lo so! Ma che differenza vuoi che faccia? Mi hai già detto di non volermi più vedere, che lei è troppo importante per te, io non so nemmeno il tuo nome e non faccio che pensare a te da quel momento. Lasciami stare e vai dalla tua ragazza si merita una spiegazione e io voglio solo andare a casa mia e dimenticare tutto!"

"Akito"

"come scusa?"

"Il mio nome è Akito Hayama" dice, poi lascia la presa, mi perdo nei suoi occhi, ma non posso continuare così, lui è un perfetto estraneo e per di più è fidanzato, abbasso lo sguardo.

Le lacrime stanno per tornare, mi volto prima che le veda "Addio Akito Hayama" dico prima di andare via.

Questa volta non mi segue, sarà andato alla ricerca della sua ragazza.

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