Diamanti[2]

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-Posso sedermi?-mi chiede una voce femminile, che non potrei mai confondere. Infatti, quando alzo la testa, incrocio gli occhi scuri di Allison
-Certo-acconsento e le sorrido, per poi tornare a leggere il libro di letteratura.
Sono le quattro del pomeriggio e non sono ancora tornato a casa, per colpa di Martin che voleva tenermi d'occhio, ma poi ci ha pensato Ginevra a togliermelo di torno prima che potessimo litigare. C'era anche Liam, ma è appena uscito per parlare al telefono, mentre gli altri ragazzi avevano altri impegni dovuti al loro futuro: ovvero l'università. Io, invece sto solo cercando di uscire da questa scuola con dei voti minimamente decenti per far contenti i miei genitori e non farli preoccupare più del previsto.
La mia mente torna alla mia professoressa di storia, ossia mia sorella maggiore e mi chiedo come sia andata la sua vita. Vorrebbe conoscere mia madre? Suo padre? Accetterebbe me e Felix?
Lei sa' di essere stata adottata?
Vorrei solo sapere se ha avuto la vita che mia madre sognava per la sua piccolina. Vorrei conoscerla, più di ogni altra cosa.

-Stai pensando a Scarlett?-ferma i miei pensieri la ragazza seduta poco distante di me. Alzo la testa per incontrare i suoi occhi e annuire. Allison riesce sempre a leggermi dentro. È incredibile.

Torna sul libro, ma non riesco a leggere nemmeno una parola

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Torna sul libro, ma non riesco a leggere nemmeno una parola. Ho solo in testa quella donna, ossia mia sorella maggiore, la persona per cui mia madre farebbe di tutto per poterla ricontrarre. Probabilmente solo Scarlett potrebbe aiutare mia madre da ciò che è diventata con l'andare degli anni.
A quanto pare la mia vita non si vuole tranquillizzare nemmeno per un secondo. Da una parte stavo decisamente meglio quando stavo in riformatorio, insieme a Martina e tutte le altre persone che mi volevano bene. Tutto era più facile e non avevo problemi. Da quando sono uscito e sono tornato ho combinato solo casini, non volendolo nemmeno.

-Sai, alcune volte mi rendo conto che sarebbe stato meglio se fossi rimasto in riformatorio-parlo ad alta voce, per poi liberare un sospiro-Adesso voi non stareste in questo mare di casini...
-Fermati-mi ordina Allison, richiamando la mia attenzione su di lei-Non dire più cavolate-continua con decisone e ad occhi lucidi-Se tu non fossi tornato io non sarei cambiata, non mi sarei resa conto di quanto possa valere. Non mi sarei resa conto di quante menzogne e falsità ero circondata-dichiara e sorride leggermente-Per non parlare di ciò che hai fatto per i tuoi amici, anche se non te ne sei reso conto. Liam si è svelato un ragazzo forte e non il solito pagliaccetto di turno. Martin si è svegliato e non è più il solito pallone gonfiato che si incontra per ogni strada. Thomas ha imparato a ridere e far parte del gruppo. Kevin ha imparato a fidarsi degli  altri e a rivelare i suoi sentimenti, non si nasconde più sotto una maschera di perfezione-elenca e io mi rendo conto che è vero, ho fatto del bene dopotutto-Tuo fratello è cresciuto, adesso è meno testardo ed è felice. A Ginevra hai dato una famiglia, degli amici che farebbero di tutto per lei e un fidanzato che tutte vorremmo. Hai fatto maturare Chiara, facendola diventare una donna felice e orgogliosa della sua famiglia-parla e alcune volte rimane senza fiato, eppure prosegue-Tuo padre ha ritrovato i suoi figli e tua madre, grazie a te, ritroverà sua figlia-finisce, o così credo, mi si avvicina e posiziona la sua mano sulla mia guancia-Tu hai reso migliori molte persone. Tu hai reso migliore me...
Ed eccola, di nuovo, quella sensazione strana al basso ventre e la voglia matta che questo momento possa non finire mai. Guardo i suoi occhi, come ho già fatto mille altre volte, ma questa volta è come se li vedessi per la prima volta. Non sono di un semplice marrone, come pensavo, ma hanno anche delle sfumature sul verde.
Continuo a guardarla e solo ora mi rendo conto che la ragazza dai capelli tinti di biondo ha fatto spazio ad una ragazza che avrei tanto voluto incontrare tanto tempo fa. Cosa sarebbe successo se l'avessi conosciuta in questa maniera?

Sinceramente non lo so, ma sono felice che le cose siano andate così. Se non l'avessi conosciuta in quella versione, non mi sarei reso conto di tutto ciò che ha passato per diventare chi è adesso. Ha sofferto così tanto, eppure adesso è di una bellezza impressionante.
La mia attenzione finisce sulle sue labbra rosee, come i petali di una rosa appena sbocciata. Da quanto non la bacio? Non mi ricordo il nostro ultimo bacio...
-Ragazzi, non sapete chi ho incontrato-ci interrompe la voce irruente di Liam. Allison stacca la mano e distoglie lo sguardo. Cosa stavo per fare?
Sono per caso impazzito?
Liam si siede di fronte a noi e racconta ciò che gli è appena successo con la docente di inglese e Allison lo ascolta, per la prima volta interessata. Le sue guance sono leggermente rosse e i suoi occhi non si posano più su di me, nemmeno per sbaglio.
Poco tempo dopo ci raggiungono anche Martin, mano nella mano con Ginevra. Sembrano felici, finalmente.

Alle cinque e mezza decidiamo di tornarcene ognuno a casa propria, tranne Martin e Liam che si sono trasferiti a casa mia, affermando che è grande e vogliono solo il mio bene.
Appena dentro salutiamo Ryan e la sua compagnia di amici, che si trova in salotto. Sono felice che abbia trovato delle persone che lo accettano, finalmente ha capito quanto possa valere. Potrebbe essere un po' merito mio?
-Allora, cos'è successo?-mi domanda Liam quando incominciamo a salire le lunghe scale.
-Cosa?-chiede Martin, non capendo.
Accidenti, pensavo che Liam non se ne fosse accorto, ma a quanto pare non è così cieco come si darebbe a vedere. Spesso non riesce a vedere ciò che c'è scritto alla lavagna, ma non perché gli servano gli occhiali, solamente perché non ha voglia di ricopiare ciò che scrive la professoressa.
Arriviamo davanti a camera mia e Liam sfodera uno dei suoi sorrisi diverti:-Glielo dico io o ci pensi tu?

Arriviamo davanti a camera mia e Liam sfodera uno dei suoi sorrisi diverti:-Glielo dico io o ci pensi tu?

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Lo guardo male.
-E se io decidessi di sbatterti fuori da questa casa?-ribatto, sapendo di averlo in pugno. Liam ama troppo questa casa.
-Non puoi più-afferma e apre tranquillamente la porta di camera mia-Ormai tuo padre mi adora e mi considera come un figlio-svela la verità, buttandosi sul divano-Il suo figlio preferito.
Prendo la prima cosa che vedo e gliela lascio addosso.
-Brucia la verità, Johnson?-mi domanda e io, in tutta risposta, gli butto addosso un altro cuscino.
-Ragazzi-ci interrompe la voce di Martin, che raggiunge il suo amico e si siede sul divano-Cosa succede?
Liam sorride e punta i suoi occhi azzurri su di me, alza più volte le sopracciglia:-Già, cosa succede, don Giovanni?
Sbuffo e mi siedo sul tappeto davanti al divano, mi metto una mano nei capelli e me li scompiglio. Nemmeno io so cosa sia successo, non riesco a spiegarmelo. Ho la testa incasinata.
Una parte di me crede di aver sbagliato, o comunque paura che sarebbe successo una cosa da cui non sarei potuto tornare indietro, eppure un'altra parte di me ne sentiva l'esigenza e non me ne fregava granché delle conseguenze. E io, per la prima volta, in tutta la mia vita, in quel momento non sono riuscito a collegare il cervello al mio cuore. C'era qualcosa che mi spingeva in quella direzione.
Menomale che è intervenuto Liam, se non fosse stato per lui adesso sarei in un mare di guai...

Sospiro, probabilmente lo sono ancora, perché io lo volevo con tutto me stesso quel contatto.
Avrei mandato al diavolo la relazione con Beatrice, per poter baciare quelle labbra.
Sono stato uno stolto.
-Cavolo-commenta Martin, per poi sospirare-Anche se una parte di me se lo aspettava, che sarebbe successo prima o poi.
Corrugo le sopracciglia:-Cosa?
-Che ciò che tra te e Allison, sarebbe scoppiato prima o poi-mi risponde, alzando le spalle-C'è sempre stato qualcosa tra di voi, fin dal primo momento. Dovevi solo aprire gli occhi.
-Lei è fidanzata...
-Qui sbagli-interviene la voce di Liam, sedendosi sul divano-Allison non è più fidanzata, già da molto tempo.
Martin si gira nella sua direzione, stupito:-Tu come fai a saperlo?
Liam alza le spalle e sorride:-Sono molto pettegolo.
Ci mettiamo a ridere e solo adesso mi rendo conto che adesso mi sento più leggero. Sono felice di averne parlato con loro, adesso mi sento più leggero.
-Adesso cosa farai?-spunta fuori questa domanda da parte di Liam, improvvisamente serio.
Cosa farò?
Bella domanda.
L'aria si gela, nell'attesa di una mia risposta.

Mi suona il telefono e mi salva, prendo l'oggetto nelle mie mani rendendomi conto che è Beatrice. Mi alzo in piedi e le rispondo subito.
Ancora non lo so. Ho la testa e il cuore così annebbiati, ma mi rendo conto che non posso mentire a me stesso. C'è qualcosa, devo solo scoprire cosa.

Una vita per essere amati // cole sprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora