Insieme da un anno e più sembrava tutta una favola, sicuramente ci sono stati i normali litigi, quelli che ci sono in ogni coppia, quante scenate di gelosia. . Eggià perché noi siamo possessivi, io esageratamente gelosa di chiunque, anche di chi lo guardava da lontano, una volta stavo persino litigando con una sua cugina che non sapevo fosse lei, perché lo salutò così affettuosamente da farmi imbestialire. Quante volte mi sono impressionata che avesse un'altra, quanti pianti, porte sbattute, parole e gesti rinfacciati per il nulla. Ero così perché ovunque andavo c'era qualcuno che lo conoscesse, anche nel treno mentre tornavo da scuola; Patrick è il solito ragazzo ventiquatrenne del momento, per spiegarvelo in poche parole, quel ragazzo simpatico del paesino, che veste bene, tatuaggi alla moda, amici fighi, li conoscevano ovunque e chiunque, aveva avuto piccole relazioni di vario genere con un numero di ragazze infinito, sembra impossibile. Io, Cassandra, una semplice ragazzina quindicenne, con tante amicizie di qualsiasi genere, mio nonno e mio padre hanno due officine, il mio cognome è conosciutissimo anche fuori città, vista e considerata l'età non ho mai avuto storie importanti, era la prima volta che mi accorgevo quanto una persona potesse arrivarmi così dentro. Mio padre non vuole sapere niente del fidanzato e cose del genere, la famiglia di Patrick, al contrario, è sempre contenta di accogliermi in ogni istante. Era stato lui a farmela conoscere, a farmi conoscere tutti loro. Lo sentiva fortemente, voleva e ci è riuscito a rendermi parte integrante della sua famiglia. Mi rende sua complice, ogni suo movimento è registrato e perfezionato da un mio pensiero, e viceversa, i miei dai suoi. L'avevo conosciuto un pomeriggio di fine maggio.. era appena smesso di piovere, io mi ero appena svegliata, di solito non mi addormento mai di pomeriggio quella volta mi faceva malissimo la testa, fortunatamente mi svegliai bene ma molto scocciata, ho due cani che ogni pomeriggio devo portare a spasso, ci andavo sempre in compagnia di una mia amica ma lei era impegnata quel pomeriggio. Scesi da sola, preparata per niente, indossavo un jeans blu e una felpa, i capelli non avevo nemmeno controllato come stessero combinati.. arrivai in piazza sbadigliando, la solita distrattona, senza voglia, feci il giro di tutta la piazza difronte casa e quindi difronte l'officina del nonno e quando stavo per ritornare a casa una voce conosciuta chiamò uno dei miei cani. Era una mia cara amica, era in compagnia di Patrick (che nemmeno notai), e altri due suoi amici. Salutai e tornai subito a casa per paura che mio padre dall'officina mi vedesse con ragazzi molto più grandi di me e la mia amica.
Tornata ero sola a casa, vidi un po di tv, fuori ripioveva e mi collegai ad internet. Facebook è stata la mia condanna o la mia libertà,non so come definirlo. Proprio come se per destino si bloccò il pc, partì un "mi piace" proprio allo stato di un certo Patrick che avevo tra le amicizie senza sapere nemmeno chi fosse dopo...
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l'inferno e il paradiso insieme...
RomanceUn'amore che non può essere definito tale, va oltre e viene meno in ogni istante. . .