You know, we don't have to be dramatic
Just romantic
Do all the little things,
That excites me
As your woman
Give me a kiss goodnight
Over the phone
When you're working late
When you're out of town
Tell me how much you need this
'Cause we deserve it
We can be together, but
You need me to get that sh*t together
So we can get together✧Per le notti successive non ero riuscito a chiudere occhio.
I pensieri mi assalivano come una tempesta di sabbia in pieno deserto.
Le palpebre pesanti, nonostante il sonno, non trovavano il coraggio di serrarsi.Mi voltai per la centesima volta nel letto e puntai lo sguardo verso la sveglia digitale che indicava le 5:46.
Era venerdì, ciò voleva dire che erano passate esattamente due notti dall'ultimo evento.
Decisi di alzarmi, andai in bagno e mi lavai il viso con l'acqua gelida per riprendere conoscenza.
Mi guardai per un momento attraverso lo specchio cercando di ritornare padrone della mia stessa persona, ero stravolto.
Distolsi lo sguardo per poi andare di nuovo in camera dove, mi infilai i vestiti, rigorosamente neri ed un cappello con la visiera, indossai infine il cappotto ed ero pronto per uscire.Poiché quella strana sensazione persisteva nel mio subconscio, decisi di andare a casa di Chiara per assicurarmi che stesse bene.
Quando giunsi nel suo quartiere, la situazione pareva innocua come al solito.
Parcheggiai tranquillamente e mi diressi verso il portone di casa sua.Il dito mi fremette poco prima di appoggiarlo sulla superficie gelata del citofono.
Attesi.
Nessuna risposta.
Attesi per circa un minuto.
Nessuna risposta.
Riprovai.
Ancora nessuna risposta.
Le braccia mi fremettero, una scossa mi percorse dolorosamente tutte la colonna vertebrale, erano forse questi gli effetti del mio cattivo presentimento?
Cercai di mantenere la lucidità ricordandomi le parole del mio amico JB, "agisce bene, chi agisce con cautela".
Feci in questo modo.
Scavalcai il portone, arrivando all'ingresso principale, soltando dopo essermi assicurato che non vi fossero telecamere di sorveglianza, ma fortunatamente il palazzo era sprovvisto di queste tecnologie.
L'ingresso principale non era stato serrato in maniera adeguato e ciò era inquietante.
Feci capolino dietro la superficie in legno, voltando lo sguardo verso la portineria.
Ancora una volta pareva tutto regolare.
L'inserviente non era ancora arrivato, forse per via dell'orario, infatti notai l'avviso affisso sulla bacheca "Apertura portineria: 7.30".
Erano le 6.45.
Mi addentrai e salii le scale.
Gradino dopo gradino, volevo soltando credere che stessi andando a trovare Chiara come avevo fatto in passato.
Mi ricordai di lontano Natale, quando ci eravamo baciati sotto la neve.
Era come se un vento arido avesse spazzato via tutta quella piacevole atmosfera; la realtà aveva preso il suo spazio ed io non ero più riuscito a farla sognare.
Un mormorio indecifrabile mi fece scattare su due piedi, dovevo rimanere lucido.
Salii cauto, ma man a mano che raggiungevo il terzo piano, questo suono si faceva nitido, mi fu riconoscibile il tono di Chiara.
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streetcar, bambam
Romanceniente di più bello che pensare a lei mentre si guarda il cielo