Il primo giorno alla Resistens

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Katazuki poggiò una mano sul cuscino e dandosi una spinta si alzò in piedi. Non era stato un sogno quindi. Lei era veramente alla Resistens, era veramente una degli Speciali, aveva veramente visto Damien e era veramente (per quanto la irritasse lo stesso pensiero) in camera con Sarah. Si sedette sul letto e guardò l'orologio affisso alla parete: erano le 9:00 e Sarah stava ancora russando rumorosamente. Guardò le sue mani: possibile che quelle mani  così minute avessero sfiorato tanti libri e  portato cibo alla sua bocca? Non ne era sicura, ma sapeva che quelle manine fragili non erano poi così floscine come pareva a tutti. Si alzò in piedi e camminò per la stanza. Sarah aprì gli occhi e le disse:- Che fai chiwawa stupido?- Katazuki le rispose con sarcasmo:- Guarda, pianto le rape. Secondo te che faccio? - Sarah sbuffò e alzò le spalle poi le disse con voce ferma:- Chiwawa stupido, vieni, ti mostro ciò che devi fare-  e si avviò verso il corridoio. Katazuki la seguì. Sarah disse  indicando una stanza:- Qui ci si allena nella scherma e nel tiro con l'arco- Katazuki guardò dentro: decine di bersagli spogli, frecce e sciabole volavano alla rinfusa fra un gruppo di ragazzini che sembravano avere la sua età che urlavano imprecazioni. Sarah continuò indicando la stanza accanto:- Qui si tengono le lezioni del pomeriggio.- la stanza era come una normale aula da scuola pubblica pensò Katazuki. Sarah si rimise a camminare. Imboccarono un corridoio un po'più stretto.  Sarah disse indicando una porta di cedro:- Qui si tiene la cerimonia dell'elemento, quando scopriranno il tuo dovremo andare tutti qui a  far finta di ascoltare la cerimonia con interesse mentre tu verrai investita dalla carica dell'elemento.- poi si voltò e indicò una stanzetta vicina:- Qui è l'aula studio, se vai dritta arriverai ai giardini del loto e poi se prendi il corridoio a destra ti troverai nell'aula della cena.- e indico una lucina in fondo al corridoio. Dopo una breve pausa Sarah disse:- Vieni ti mostro una cosa divertente ora - e la prese per mano, imboccò uno stretto corridoio e si ritrovò in una stanza immensa illuminata da una luce dorata. Era un bellissimo giardino: piante d'edera si avvinghiavano intorno agli alberi di ciliegio in fiore, fiori di loto si mostravano in tutta la loro bellezza su un laghetto che veniva sorpassato da un ponticello in ferro, fiori rossi e azzurri fiorivano intorno a ulivi e viti, palme e piante d'ananas costernavano   piante orientali dai colori accesi e il tutto era abbellito dai pegasi e dagli unicorni che trottavano felicemente per il giardino. Sarah domandò a Katazuki:- Ti piace?- quella annuì non trovando parole perfette per descrivere quel posto angelico. Sarah le disse:- Questo posto prima era ridotto male, ma con tanto duro lavoro sono riuscita a renderlo decente; oh guarda c'è Sherry! - un unicorno rosa si avvicinò a Sarah e le diede una testata dolce. Sarah sorrise dolcemente e le accarezzò il viso poi disse:- Katazuki lei è Sherry, Sherry Katazuki- Sherry annusò Katazuki, le diede una testata e corse via. Sarah rise e disse:- Vuole giocare con te che cosa dolce... - poi si mise a rincorrere Sherry.


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