Capitolo 5: Mall-Nico

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Io e Keira avevamo passato la notte in un piccolo appartamento nella parte bassa di Brooklyn caduto in disuso. avevamo semplicemente aperto la porta, preso due materassi e appogiati questi ultimi per terra. poi avevamo usato i nostri giubbotti ( Il mio da aviatore e il Parka verde militare di Keira) che erano caldi, considerato che era il 24 dicembre, come coperta. la mattina Keira si era svegliata e di era pettinata la frangetta e i capelli, e si era rifatta la treccia a spina i pesce. La cosa non mi dispiaceva. Stava bene, con quella treccia. Io mi ero semplicemente messo una maglia dei Red Hot Chili Peppers invece che dei Ramones. Keira si era messa dei leggins neri con dei pantaloncini jeans corti da sopra, e una maglietta argentata con la luna sopra. Questa mi intristì, mi ricordò Bianca. <<puoi metterti un'altra maglietta?>> chiesi a Keira. <<Perché?>>chiese lei <<Che problema c'è con questa?>> <<Tu toglila e basta.>> Lei fece spalluce, e si infilò una maglietta color prugna e una felpa turchese. <<Oggi ti va di andare da qualche parte?>> mi chiese Keira. Io andai in panico. <<da qualche parte? Cosa hai in mente?>> chiesi alla ragazza. Quella fece un sorrisetto furbo. <<Al Mall.>> non capii. <<All'ipermercato? Perché? Non abbiamo molti soldi.>> lei fece gli occhi al cielo.<<Ma io non voglio fare shopping, scemo! Ah, voi maschi e i pregiudizi! Io voglio andare al Mall perché è divertente. cè la musica e mi posso provare un sacco di vestiti che non comprerò mai. Lo facevo sempre con...>> la frase le si spezzò in gola. Cosa voleva dire? <<Con?>> feci io <<no, non importa.>> disse lei, ma si capiva benissimo che le importava. Decisi di non indagare, ripetendomi di non immischiandomi con la vita di una mortale, che l'avrei lasciata poco dopo. Io dovevo pensare a Bianca, Io ero figlio di Ade, non potevo solo lasciarla morire. E poi c'era... bhe, c'era Percy. Non so quello che provavo per lui, era come una cottarella? O era più di questo? O dei, perché a me? <<Comunque>> riprese Keira <<Io oggi andrò al Mall, se tu vuoi venire, accodati pure.>> sbuffai. <<Ok, va bene, andiamo al Mall. Non capisco che cosa ci sia di tanto divertente.>> Keira rise. <<Lo vedrai, musone!>>.                                                  Arrivammo al Mall, c'era musica sparata ovunque e luci dappertutto, ma dopo un mese/settant'anni nel Casinò Lotus ci fai abitudine. Keira era pompatissima, controllò l'ora e poi si sedette, e si tolse le scarpe. tirò fuori qualcosa dallo zaino. Erano scarpette da punta. Keira ballava? Si mise i salvapunta, e poi si annodò le scarpe. <<ci siamo.>> mormorò. In quel momento partì una parte dello schiaccianoci. La conoscevo. Suite, opera 71a,II. Marcia. Quella che le persone identificavano solo come "nutcraker". La musica partì e partì anche Keira. Era.... semplicemente... fantastica. Come ballerina, intendo. Volteggiava come se una farza sconosciuta si fosse impossessata di lei. Ballava con così tanta energia, ma allo stesso tempo con grazia. Faceva spaccate impossibili, stava sulle punte con così tanta scioltezza, e il sorriso che aveva in faccia non era il solito sorriso che si stampano a forza le ballerine, era... diverso, era vivo, era vero. Negli occhi di Keira c'era un bagliore unico, che  non avevo mai visto prima in nessuno, era il bagliore che emanano le bellerine a cui non importa del dolore, delle forcine, o di quanto sia scomodo un body, quella era una ballerina a cui piaceva ballare. E quello non era certo lo schiaccianoci vero, era una rivisitazione di Keira, che intersecava la danza classica con il moderno, facendola restare sempre classica. Potevo solo dire Wow. Alla fine Keira face il ringraziamento da moderno al posto dell'inchino classico e io scoppiai in un applauso <<Bis!>> Keira rise, e poi arrossì. <<Visto che ne valeva la pena di venire?>>. Risi. Lei arrossì ancora, ma di un rossore così timido. Mi chiesi cosa passasse nella mente di quella ragazza. Poi tornai cupo, come al solito, cercando di fare il figo. Ovviamente Keira arrossì ancora di più. <<Senti Keira >> le chiesi <<ma... c'è qualche motivo speciale per cui sei venuta a Brooklyn? Perché io non penso che sia solo perché non è Manhattan.>> Lei arrossì ancora e mi fece segno di sedermi accanto  a lei. <<Ecco... devi sapere che io ho sempre amato la danza. Quando ero piccola, avrò avuto... quattro anni? Pregai mia madre...>> e qui le lacrime le bagnarono gli occhi, ma lei le ricacciò indietro << ... mia madre Lehia di portarmi a lezione. Lei rise, si piegò su di me e mi chiese "questo ti renderà felice"?  Io feci di sì con la testa, quindi mia madre mi abbracciò e mi disse " allora ti devo portare!" e così mi portò alla mia prima lezione. Per quanto fosse dura, non ho mai smesso di fare danza. Mi rendeva così felice, anche se le punte facevano male e le forcine sono irritanti. Quando mia madre è ... è ... non sono più riuscita a ballare per tre settimane. Ma un giorno mi sono detta: cosa ti ha reso sempre felice? Cosa faceva felice anche mamma? Cosa hai sempre usato per sfogarti? La danza. E ho cominciato a ballare come una furia. Mio padre non mi portava più a lezione, era troppo impegnato con la sua fidanzata, Claire. Ma io non ho smesso. facevo riscaldamento e tutti gli esercizi a casa, dopo un po' ho cominciato anche a coreografare. Il mio sogno... è sempre stato di studiare alla Brooklyn Academy of  Music. Di esibirmi al BAM Howard Gilman Opera House, Il teatro dell'opera dell'accademia. Ecco perché sono venuta a Brooklyn. Ecco perché sono qui. Ora, la Academy fa dei provini il 26. Mi aiuterai, signor Nico di Angelo?>> ero stroncato dalla passione di Keira per qualcosa. <<Ma certo, signorina Keira Miller.>>

How I met Nico di Angelo- Percy Jackson fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora