Era ormai mezzanotte passata e il locale si era completamente svuotato. Io e Noah eravamo seduti da più di due ore a parlare e scherzare come dei cretini con i suoi amici.
-Beh ragazzi è meglio andare a dormire. Noah chiudi tu?- chiede Jo alzandosi dalla sedia.
-Ehm certo.-
-Rita vuoi un passaggio a casa?- chiede un ex componente della band.
-Oh no grazie aiuto Noah a mettere a posto.-
E così ci lasciarono completamente da soli.
-bene allora mettiamoci al lavoro- dice il riccio alzandosi. Iniziamo a mettere a posto le sedie, a spazzare un po' in giro. A raccogliere tutti i bicchieri e piatti vari.
Dopo circa un'ora avevamo finito.
-Bene ora andiamo- ci avviamo verso la porta. Noah spinge la porta ma non riesce ad aprirla.
-che c'è, come mai non si apre?- chiedo preoccupata.
Mi affaccio alla finestra -cazzo. A bloccare la porta c'è più di un metro di neve e una tormenta in corso.- spiego. -oh fantastico. Dovremo aspettare gli spazzaneve, che arrivano domani mattina. Provo a vedere se c'è campo.- dice digitando non so quale numero sul suo telefono.
-Cazzo, cazzo! Non prende. Fanculo!- urla gettando il telefono su un divanetto.
-ti vuoi calmare!- dico alterata.
-Non dirmi di calmarmi Rita- risponde duro -Siamo chiusi in un fottuto pub, senza via d'uscita e per giunta non possiamo chiamare nessuno- era troppo agitato.
-La stai facendo più grossa del dovuto. Aspettiamo che venga mattina. E poi Dylan, non so Jenny, si chiederà dove sono finita.- - oh certo il tuo principe azzurro ti verrà a salvare- dice ironico
-mi dici cos'hai contro di lui?- ero alquanto indispettita
-che lui non è degno di te. Tu sei troppo per lui. Dylan è un gran coglione!- aveva iniziato ad alzare la voce
-ah già hai ragione! Perché tu non sei mica quello che mi ha lasciato senza una motivazione no? Tu non sei quello che dal nulla mi ha urlato in faccia cose orribili spezzandomi il cuore! Tu non sei un coglione. Un coglione non si rimetterebbe mai con una ragazza che lo ha tradito!- sputo acida. Ero stufa. Mi stavo tenendo dentro tutto da troppo tempo.
-Non vorrai tirare in ballo questa storia proprio adesso!?-
-invece sì, lo voglio. Voglio sapere cosa cazzo è successo. Voglio smetterla di sentirmi una completa idiota per non aver capito prima che cazzo di persona eri, perché ero troppo presa ad amarti!- stavo piangendo.
-la verità sai qual'è? La verità è che io non ero alla tua altezza Rita! E non lo sarò mai! Ero e sono tutt'ora un musicista fallito, che si è innamorato di una ragazza meravigliosa che aveva la possibilità di far carriera, che aveva la possibilità di diventare qualcuno. Una ragazza che aveva la possibilità di far avverare i suoi sogni. Non mi sarei mai permesso di rovinare quei sogni. Era giusto lasciarti andare, vederti volare via piuttosto che vederti legata a un cretino come me. - dice piangendo.
Ero senza fiato. Mi avvicinai a lui, senza più rabbia ormai. Gli posai una mano sulla guancia, asciugandogli le lacrime. I suoi occhi nocciola erano annebbiati dalle lacrime, ed ugualmente i mei.
-perché non me lo hai mai detto...- tirai su con il naso.- tu eri tutto per me. Perché mi hai lasciato. Non mi avresti mai rovinato la vita. Tu me la migliori, tu eri la mia vita.- non rispose. Mi prese il viso e mi baciò. Le lacrime continuavano a scendere e si mescolavano al nostro bacio. Mi era così mancato. Sembrava un sogno.
Ma come ogni sogno, venimmo interrotti dalla suoneria del telefono di Noah.
Si staccò come se si fosse risvegliato da uno stato di trans. Rispose al telefono- pronto? Sì siamo qui dentro. Davvero? Ok grazie mille, sei un amico- e riattacca -era Jo. La tempesta è finita.È qui fuori con gli altri e stanno spalando la neve davanti alla porta così potremo uscire.- dice imbarazzato.
-oh ok- dico ancora stordita.
————
Ero a casa già da un po' ormai, fra le braccia del mio ragazzo e non facevo altro che pensare a quello che era successo poco prima. Ero ancora scioccata. Non sapevo come reagire. La mattina mi sarei dovuta comportare normalmente con Noah o avrei dovuto parlargli. No no meglio aspettare e vedere il suo comportamento. L'unica cosa che sapevo era che Dylan non avrebbe mai dovuto sapere del bacio. Ero così persa dai miei pensieri da non riuscire a prendere sonno. Mi alzo e mi metto seduta sulla finestra. Quella notte mi era sembrata infinita. Era ormai l'Alba, la luce rossastra del sole stava illuminando i giganti di New York, il vento freddo accarezzava la pelle e smuoveva ogni mio pensiero. Era proprio vero, la pace dopo la tempesta era un momento così singolare. Riflettei a lungo sulla mia situazione ed arrivai a una conclusione: Dylan era davvero il ragazzo perfetto ma non bastava. Avevo un vuoto. Un vuoto che qualche ora prima era stato colmato per pochi secondi. Noah. Gli avrei parlato. Dovevo confrontarmi con lui.
Mi diressi in cucina per preparare il caffè e notai una lettera vicino alla porta. La presi e notai subito che era la grafia di Noah. Destabilizzata mi sedetti e iniziai a leggereCara Rita,
non riesco a dormire e penso proprio che sia lo stesso per te. Sono certo che ora sei seduta sul bordo della finestra a pensare, ti conosco così bene. Vedi gli avvenimenti di qualche ora fa mi hanno destabilizzato. Sono arrivato ad una conclusione: sei la ragazza più dolce, intelligente, simpatica, buffa, solare, altruista che io abbia mai conosciuto. Da quando ci siamo lasciati non sono stato più lo stesso. Sentivo un vuoto, sentivo che niente era più come prima. Siamo andati avanti con le nostre vite, siamo passati dall'essere dei ragazzini incoscienti ad essere degli adulti. Pensavo di essere finalmente andato avanti, di averti dimenticata, ma poi eccoti lì in quella bottega sotto il nostro palazzo. Fin da subito il vuoto si è colmato. Ho capito che non ti scorderò mai Rita. Ho capito che tu sei l'unica che potrò mai amare con tutto me stesso. Ma ho capito anche che entrambi siamo stati male per questa situazione. Basta solo guardarmi in questo momento, sono distrutto dai pensieri e so che anche la tua insonnia è dovuta alle conseguenze del bacio. So che senti delle accoltellate alla pancia,che la tua testa sta scoppiando. E non posso permettere che i sentimenti che proviamo reciprocamente ci riducano così. È giusto proseguire per le nostre strade da soli. Non posso permettere che tu ti consumi.
Ti amo e ti amerò sempre
Tuo Noah
Cazzo! Dovevo trovare Noah, dovevo parlargli. Guardai l'ora erano le 10.00 del mattino, sarebbe stato sveglio a quell'ora. Senza pensarci troppo uscii dal mio appartamento e bussai insistentemente alla porta di casa di Noah. Ma ad aprire la porta non era chi speravo.
-che diavolo vuoi....Oh sei Tu- dice assonnata.
-Ciao Jenny, c'è Noah?- chiedo impaziente
-oh no, è uscito più o meno mezz'ora fa. Sai deve ancora comprare lo smoking ed è meglio che si sbrighi. Sai come sono gli uomini... mai organizzati!-
-lo smoking per cosa scusa?- chiedo incuriosita.
- come non lo sai? Cioè Noah non ti ha detto niente?! Oh beh wow. Scusa sono scioccata.- dice sorpresa
-Jennifer sputa il rospo- dico scocciata
-Io e Noah questo weekend ci sposiamo- dice mostrandomi l'anello
-cosa?- stavo per vomitare. Non era possibile
-sì pensavo te lo avesse detto. Mi ha fatto la proposta due mesi fa. Vedi lo abbiamo organizzato dopo Natale ma prima di Capodanno così passeremo la fine dell'anno sposati. Rita tutto bene?- dice entusiasta
-ehm io non mi sento tanto bene, wow quindi tu e Noah vi sposate fra 3 giorni, oddio.- non riuscivo a respirare.
-esatto, beh se vuoi venire- dice indugiando cercando qualcosa sul mobile accanto alla porta- ecco l'invito- e mi porge un grazioso cartoncino chiudendomi subito dopo la porta in faccia.
Ero Sconvolta
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My stupid neighbour || Noah Centineo
Chick-LitNoah e Rita vivono nello stesso palazzo e sono vicini di appartamento, lui è un ragazzo di 19 anni con la passione per la musica e lei è una classica ragazza di 17 anni piena di felicità. Tra i due nascerà un'amicizia che muterà in un amore merav...