Capitolo 9

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Il giorno successivo, Christine era distrutta. Le mancava Niall, le mancava così tanto ma proprio non riusciva a perdonarlo. Sapeva che non gliel’aveva detto solo per proteggerla ma in quell’anno che lui non c’era, lei è stata malissimo. Lei è stata male e lui non c’era. Le tornò anche in mente la discussione con Liam. Quel “noi non abbiamo una relazione” che era uscito dalle sue morbide labbra l’avevano spiazzata. Sapeva che non stavano insieme e che probabilmente non lo sarebbero mai stati ma ci sperava. Iniziava a provare qualcosa di forte per Liam e sperava che un giorno sarebbero potuti stare insieme ma quando lui ha detto quelle parole, si è sentita un vuoto dentro. Ha capito che si era solo illusa e che lui non sarebbe mai cambiato. In quel momento voleva solo un abbraccio da qualcuno. Voleva sentirsi dire che sarebbe andato tutto bene e che tutto sarebbe tornato al proprio posto. Dopo aver fatto una colazione scarsa e lasciato un biglietto a suo padre, che stava dormendo sul divano, con scritto dove andava, uscì di casa. Camminò fino in centro e per puro caso passò davanti al pub. In teoria essendo giorno dovrebbe chiuso come tutti gli altri locali, ma invece era aperto. Era combattuta se entrare o meno. Quando si era svegliata non aveva ricevuto nessun messaggio da Liam che ogni mattina, invece, gliene mandava uno e anche se avevano litigato, voleva vederlo. Voleva sapere se stava bene, se non aveva fatto qualche cazzata. Sbuffò e spinse la porta, entrando dentro. Trovò Louis dietro al bancone che stava mettendo a posto e, dai rumori provenienti dal piano superiore, intuì che gli altri ragazzi erano di sopra. Il moro alzò lo sguardo facendo incontrare i suoi occhi azzurri, che avevano sempre quella piccola scintilla di pazzia, con i suoi marroni segnati dalla notte in bianco. Sorrise avvicinandosi a lei.

«Ehy Chris» l’abbracciò e lei rimase un po’ interdetta ma poi ricambiò la stretta. Louis le piaceva, era uno di quel ragazzi sempre con la battuta pronta e con il sorriso stampato sul viso.

«Ciao Louis»

«Cosa ti porta qui?» lei abbassò il viso iniziando a torturarsi le mani.

«Non è che visto Liam? Non lo sento da ieri sera e di solito la mattina mi manda sempre un messaggio ma oggi non l’ha fatto» il moro ridacchiò guardandola.

«Sei preoccupata per lui?» lei alzò lo sguardo boccheggiando.

«Cosa? No, no» Louis la guardò negli occhi e poi lei annuì.

«Okay okay, sono preoccupata e allora?» lui rise e poi si avvicinò a lei, mettendole le mani sulle spalle.

«Senti, te lo dico da amico perché spero che tu mi consideri tuo amico visto che io lo faccio» Chris ridacchiò vedendo lo sguardo confuso del ragazzo.

«Certo che sei mio amico Lou» lui sorrise.

«Lou? Mi piace» scossò la testa.

«Okay, di cosa stavo parlando?» si passò una mano fra i capelli.

«Oh giusto. Senti, da tuo amico ti dico di non affezionarti troppo a lui. Fidati, lo conosco essendo anche suo amico» il viso di lei si intristì.

«Cosa stai cercando di dirmi?»

«Sto cercando di dirti di stare attenta perché ormai so come andrà a finire» disse e le tolse le mani dalle spalle.

«Louis, dimmi dov’è» lui sbuffò.

«Sta mattina qui non si è visto ma è venuto ieri sera» i sospetti di Christine stavano iniziando a concretizzarsi vedendo lo sguardo dispiaciuto del moro.

«Con chi è andato via?» sussurrò.

«Si chiama Britney, è una sua vecchia amica» lei si allontanò leggermente.

«E con vecchia amica intendi..»

«Si» disse annuendo.

«Mi dispiace Chris» lei scossò la testa.

«Non fa nulla, me lo immaginavo. Speravo solo di sbagliarmi» si sentì gli occhi pizzicare ma ricacciò indietro le lacrime.

«Ora devo andare» si voltò e corse fuori. Appena si trovò fuori dalla porta prese alcuni respiri profondi cercando di non piangere. Si scompigliò i capelli e poi si passò le mani sul viso. Le riabbassò e aprì gli occhi. Cominciò a camminare e attraversò la strada andando dal fioraio. Comprò un mazzo di rose bianche e si diresse verso la sua principale destinazione.

Liam uscì da casa di Britney che erano ormai le dieci passate. Nonostante fosse novembre faceva stranamente caldo e il sole era alto nel cielo. Si tolse il giubbotto di pelle e si mise un paio di occhiali da sole. Salì in macchina e si diresse verso casa di Christine. Non la sentiva dal giorno prima e per tutta la notte, mentre era con Britney, il suo volto continuava ad apparirgli davanti agli occhi.  Aveva cercato più di una volta di scacciare via il suo pensiero, ma non ci riusciva. I sensi di colpa lo stavano logorando e la cosa che lo stupiva, era che non stavano neanche insieme. Non sapeva cosa provava esattamente per quella ragazza ma sapeva che non riusciva a starle lontano. Voleva essere con lei in questo momento, voleva essere con lei la notte scorsa non con Britney. Sapeva di aver sbagliato ma quando l’aveva rivista non è stato in grado di resisterle, come succedeva tutte le volte. Scossò la testa e notò di essere arrivato a casa di lei. Parcheggiò e camminò velocemente lungo il vialetto per poi bussare. Sentì dei rumori provenire da dentro e poi la porta si aprì. Con sua sorpresa fu Max, il padre di Christine, ad aprirgli. Appena l’uomo lo vide, si passò una mano sulla faccia e strinse gli occhi.

«Ciao Max» lo salutò.

«Ciao Liam, entra pure» aprì di più la porta e lui entrò. Quella casa ormai gli era familiare come casa sua.

«C’è Christine?» Max si passò una mano fra i capelli.

«Umh sinceramente non lo so, mi sono appena svegliato» si guardò intorno e poi si diresse verso la cucina. Liam rimase in soggiorno e lo aspettò.

«Quando esce mi scrive sempre un bigliettino quindi se è uscita..ah ecco» tornò con in mano un pezzetto di carta giallo. Glielo porse e lui lo prese.

“Sono andata a fare un giro fuori, farò un salto anche da mamma quindi se tornerò tardi, saprai il perché. In frigorifero c’è il pranzo, basta solo scaldarlo. Ti voglio bene papà, Christine”. Sorrise leggendolo e poi glielo ripassò.

«Allora dov’è?»

«E’ andata a fare un giro e farà un salto anche da sua madre» sentendo quella frase Max s’irrigidì. Abbassò gli occhi e sorrise. Si voltò e appoggiò il foglietto sul tavolo.

«Una volta a settimana va sempre a trovarla» tornò a voltarsi verso di lui e notò che aveva gli occhi lucidi.

«Liam, ti chiedo solo una cosa» il castano guardò l’uomo davanti a lui.

«Non farla soffrire, ha già sofferto tanto e non intendo solo per mia moglie» lo guardò confuso.

«Che intendi?» Max ridacchiò.

«Quando sarà pronta, te ne parlerà lei stessa» lui annuì e poi si diresse verso la porta.

«Grazie Max» lui scossò la testa.

«Di nulla Liam e ricorda quello che ti ho detto» il castano annuì e aprì la porta. Uscì e corse verso la macchina. Mise in moto e lasciò la casa della ragazza. Max l’aveva un po’ confuso con quelle parole. Sapeva che Christine aveva sofferto per la perdita della madre ma suo padre ha detto che ha sofferto anche per altro. Probabilmente per il suo ex. A quel pensiero strinse il volante. Non riusciva nemmeno a pensare ad un altro ragazzo che la toccava. Lei ormai era sua, nessun’altro avrebbe dovuto toccarla.

Afire Love || Liam Payne || (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora