Branco.

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Il ginocchio trema mentre guardo fuori dal finestrino, una voce metallica annuncia che l'aereo sta per partire
-sei agitato- la voce di Addy mi risveglia da una trans
-come?- mi giro a guardarla, inarco un sopracciglio per poi sbuffare
-hai paura di volare?- mi guarda negli occhi, distolgo lo sguardo e lo poso sul mio ginocchio tremolante
-non proprio, sono queste macchine infernali che mi mettono ansia. Ma meglio che andare a piedi- accenno una risata e blocco il ginocchio, un'hostess passa di fianco ai nostri sedili e chiede se abbiamo bisogno di qualcosa. Scuotiamo entrambi il capo e la liquidiamo in fretta
-non vedi l'ora di tornare dal tuo branco?- quante domande, annuisco senza proferire parola
-ripetimi come sei riuscito a procurarmi un passaporto falso- mi curda curiosa, è tutto il giorno che continua a parlare e non la smette più
-conoscenze- la sento sbuffare, inclini il capo e guardando con la coda dell'occhio noto che si sta infilando due aggeggi nelle orecchie, questi sono collegati a una scatoletta di plastica
-musica- dice, come se non sapessi di cosa si tratta. Ovviamente la musica che ascolto io è il suono che la natura produce e non quelle voci rumorose che spaccano i timpani.
L'aereo parte, diretto verso il Canada. I prossimi giorni saranno durissimi, tra l'addestramento di Addy, i comunicati degli altri branchi e la preparazione all'inverso. Dio sento che esploderò.
Il branco di inverno migra in Alaska, sia per fare un giro di pattuglia e sia per la grande riunione a cui partecipano tutti e cinque i branchi rimasti nell'America.
Quest'anno ci ospiterà il branco albino, un branco composto da grandi lupi chiari e antichi. Loro sono dei fanatici delle regole e rispettano tutti i riti antichi e nuovi.
Due branchi verranno dal sud America, vivono nella foresta dell'amazzonica. Li dettano regole agli altri animali e lottano contro la deforestazione, li ammiro molto devo ammetterlo.
In fine gli ultimi due branchi sono del Canada, tra cui il mio branco e il branco nero.
Il branco nero è il più spietato, non ammette sbagli o intralci, non mi stanno particolarmente simpatici. Anzi c'è odio profondo tra me e il loro capo branco, fin da quando ero agli inizi del formare il mio branco, noi condividiamo il suolo e il Canada conta si di noi.
Poi bhe, c'è il mio branco che è il meno numeroso. Siamo solo 7 compresa Addy, ormai la conto dentro, due gemelli ancora troppo cuccioli, Dylan e Bryan. Poi c'è il mio vice Agron, un uomo che stimo molto e forse il più maturo del branco. Affianco a lui c'è Luke un ragazzone enorme, il suo scopo principale è il cibo seguito dall'accaparrarsi le femmine migliori e che dire è un idiota. In fine c'è la mia prima recluta, colei che seguirei fino in capo al mondo con il suo odore irresistibile e ora dovrei asciugarmi la bava perché quando si tratta di Samantha mi accendo tutto fino a perdere la testa, l'unico problema è che mi intimorisce e ogni volta che vorrei starle vicino mi blocco restando ai dovuti limiti.
Questo è il mio branco, la mia famiglia.

***

Addy è impaziente di incontrare il nuovo branco, da cosa l'ho notato? Bhe, quando l'aereo è atterrato lei mi ha svegliato di colpo iniziando a parlare velocemente e giuro che le avrei staccato la lingua a morsi, ma mi sono contenuto.
Ora siamo in un taxi diretti verso un paesino tra i boschi chiamato Grill Hede, nei periodo della caccia il branco utilizza una baita situata a pochi metri del paesino come casa di riparo.
Arrivati al paesino pago il taxista e mi metto sulle spalle il mio unico bagaglio ovvero una sacca mal ridotta
-eccoci qui- sussurro, Addy guarda sconcertata la situazione. Forse perché siamo fermi davanti a un parcheggio dove al centro risiede un vecchietto insieme alla sua capra ormai sul punto di morte
-e voi abitate in questo paesino morto?- mi guarda con le sopracciglia alzate mentre con le mani gesticola, accenno un sorriso
-solo in alcuni periodi, ora muoviamoci- inizio a camminare andando verso dei negozi, arrivato li vicino dico
-ora, dobbiamo parlare con lo sceriffo. Lui è a conoscenza dei fatti, quindi va informato- vado verso l'insegna che indica il centro di polizia e apro la porta a Addy
-prego, prima le donne- annuisco convinto e Addy mi alza il dito medio entrando nel edificio
-Jerry sono tornato!- urlo mentre mi chiudo la porta alle spalle, un anziano dietro una scrivania vecchia quanto lui smette di leggere il giornale e mi squadra da capo a piedi
-guai in vista- alza gli occhi al cielo e si alza venendomi incontro, incrocia le braccia al petto
-un mese eh- alzo le spalle nel sentire le sue parole
-ora sono qui e lei è Addy- spingo Addy verso lo sceriffo che la guarda sorridendo
-carissima, prova solo a storcere un pelo al bestiame e non ci impiegherò niente a conficcarti una pallottola intesta- trattengo una risata mentre la ragazza deglutisce e inizia a tremare.
-bene e dopo questo saluto, credo che sia arrivato il momento di presentare il branco alla cucciola- marco sull'ultima parola e la piccolina mi fulmina con lo sguardo.
Usciamo dal centro di polizia e inizio a frugare nelle tasche della giacca, tiro fuori un paio di chiavi e vado verso una moto nera e rossa splendente
-io non ci salgo su quella- protesta Addy, non ascoltandola mi infilo un casco che prima era appoggiato sul manico
-muoviti- mi carico sulla moto controllando che ci sia benzina
-non hai neanche un altro casco- dice battendo i piedi a terra, alzo gli occhi al cielo
-senti, allora fatti la strada a piedi. Ma non lamentarti se poi si fa buio e i lupi veri, quelli senza cervello evoluto, ti sbraneranno- detto questo la novellina non fa più storie e sale sulla moto. Metto in moto e parto accelerando, sento Addy stringersi a me e scoppio a ridere
-stronzo- sussurra a bassa voce, ma il mio udito sviluppato sente tutto e allora aumento di più la velocità.
Parcheggio nel giardino della casa a due piano e aspetto che la ragazza si stacchi
-ora puoi scendere eh- Addy stregandole le mani sugli occhi scende dalla moto e guarda la casa
-carina- sorride e si sistema i vestiti
-già- vado verso la veranda e salgo gli scalini prima di entrare in casa mi giro
-dai muoviti, non ti sbraniamo mica- rido sonoramente per poi entrare in casa
-gente sono tornato!- mi tolgo la giacca lanciandola sull'appendi abiti e mi ritrovo davanti un Agron tutto arrabbiato
-Alan per tutti i conigli del bosco, che fine hai fatto!- urla incrociando le braccia al petto
-ero a convincere la nostra nuova recluta- mi difendo, Agron guarda dietro di me e il suo sguardo si addolcisce. Mi giro anche io e vedo Addy sul ciglio nella porta, è in imbarazzo e trema
-cos'è tutto questo baccano?- ci giriamo tutti verso le scale e un luke muscoloso con solo un'asciugamano alla vita ci fissa
-dio mio luke, così spaventi i cuccioli- affermo coprendomi gli occhi con le mani
-ma smettila, mi sei mancato- afferma scendendo definitivamente le scale
-chi è quella bella femmina che si nasconde- dice riferendosi alla ragazza sul ciglio della porta
-non la spaventare- dico e poi vengo avvolto tra le braccia umide di Luke
-bastardo finalmente a casa- iniziamo a giocare facendo finta di fare a pugni, veniamo interrotto da un piccolo urlo di Addy che viene spinta in casa
-signorina, stava occupando la porta- i gemelli entrano in casa. Piccoli e vivaci come sempre
-questa è la nostra nuova sorellina, che carina!- si battono il pugno a vicenda e iniziano a girare intorno alla ragazza annusandola
-bene, manca solo un altra persona- afferma Agron, mi guardo intorno e nessuna traccia di Samantha, non sento neppure il suo odore
-dov'è?- chiedo tornando serio, di colpo i gemelli si avvicinano a me
-noi sappiamo dov'è, ma vogliamo qualcosa in cambio- le due pesti si dondolano suo talloni con un ghigno sul volto
-Agron vi caccerà il coniglio migliore della sua vita, ora parlata- affermo, mi abbasso al loro livello
-si parlate, Alan vuole rimarcare il territorio- una risata fastidiosa investe il mio udito e di colpo tiro un pugno a Luke colpendolo alla gamba. Lo fulmino con lo sguardo e lui si massaggia la parte dolente
-è nel bosco, sul grande masso. Sta lo da giorni a guardare il cielo- annuiscono insieme, poso lo sguardo su Agron che annuisce anche lui
-Mortisia è depressa- sussurra Luke al orecchio di Addy che mi guarda preoccupata
-torno subito, voi fate ambientare Addy e Agron la affido a te- dico mentre Luke si passa una mano tra i capelli bagnati
-antipatico- sussurra il ragazzone.
Esco dalla porta sul retro andando verso il bosco, prendo lunghi respiri e assumo la mia forma animale iniziando a correre nel bosco.
Quando sono in forma animale ho il pelo rossastro quasi marrone e la coda lunga, il pelo è morbido e medio come lunghezza.
Rallento iniziando a camminare, il bosco è silenzioso e dal mio muso esce il respiro che diventa fumo a causa del calore e del freddo dell'aria. Mi fermo davanti ad un enorme masso rotondo e bombato, la vedo. Mi da le spalle, ma sono sicuro che mi sente.
Un lupo altezzoso e bianco come la neve sta a pochi metri da me, il suo profumo mi riempie le narici fino al cervello. Si gira e piano si avvicina a me. Ora siamo uno di fronte all'altro, non so che fare, lei è così bella e io sembro un idiota. Inizia a girarmi intorno e ad annusarmi
-Samantha- sussurro in quel linguaggio che solo animali capiscono, lei ritorna di fronte a me, adesso sono io che mi avvicino. Sfrego il muro contro il suo, lei esita e io scendo,sempre con il muso, tra il suo pelo
-Alan- la sento e sento pure il mio cuore battere forte, le mi lecca il pelo in segno d'affetto e sento che sto per scoppiare. Si allontana per poi iniziare a correre verso casa.
***

Più tardi quando rientro a casa, dopo essermi concesso una corsa tra i boschi e aver indossato di nuovo i miei vestiti, entro in casa e trovo tutto il branco seduto nel soggiorno intorno al camino. Stanno parlando con Addy, la stanno accogliendo e io mi aggiungo a loro.
Finalmente sono tornato a casa.


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Finalmente eccolo, l'ho riscritto più volte e credo che sia carino come pezzo.
Spero che vi piaccia e spero che apprezzerete la mia scrittura, fatemi sapere in caso di problemi o cose che non quadrano.

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