My Angel // Yoonmin

Quiete

Namjoon's POV

Era passato qualche giorno da quando io e Jin ci eravamo 'avvicinati', se così vogliamo definirlo, ma il suo atteggiamento diventava sempre più strano. Non eravamo una coppia, questo lo sapevo anche io. Entrambi eravamo ignari di cosa provassimo per l'altro perciò quello che era rimasto era solo l'inesorabile imbarazzo.
Qualcuno avrebbe potuto giudicare la nostra amicizia ormai rovinata ma le cose andarono avanti come sempre, almeno per il giorno successivo.
Dopo l'ennesimo silenzio imbarazzante Jin mi aveva fatto una proposta, era bravo a convincere le persone con il suo tono malizioso eppure quella volta era più dolce, forse lui stesso spaventato dalle conseguenze di tale domanda.

Mi aveva chiesto se mi andasse di riprovare, più volte si intende.
Diventare l'amico con benifici di Jin non mi sembrava una buona idea, non perché avessi qualcosa in contrario sia chiaro, però sentivo che avrei finito inesorabilmente per innamorarmi di lui, cosa che chiunque si vedrebbe bene dal fare.
Tuttavia accettai la sua proposta, non ero più un uomo di ragione, non per quanto riguardasse Jin e soltanto lui.
Così trascorsero quei quattro giorni, fra una conversazione normale e un bacio rubato, quasi cercato da entrambi.

Gli altri non sapevano niente di tutta questa situazione ma avevano dei sospetti, Jin non aiutava di certo quando mi stuzzicava leccandosi le labbra o facendo l'occhiolino come se fossimo soli in stanza. Chi più di tutti mi spaventava era Yoongi, quel ragazzo non era certo stupido ma non mi pose mai una domanda. Mi sentii quasi in gratitudine per ciò e fui contento quando riuscii a trovare un lavoro per lui nell'azienda di famiglia.
Certo non era il miglior posto al mondo ma almeno c'era un salario stabile e, anche se iniziava dal basso, aveva una scrivania. Jimin alla notizia sembrò più entusiasta del diretto interessato, per un pò di tempo avevo creduto che i due avessero qualche interesse romantico ma le mie supposizioni erano rimaste tali.

Avevo deciso di concentrarmi di più sul lavoro, proprio per non lasciarmi consumare da Jin. Come ho detto prima, innamorarsi di lui sarebbe solo un'angoscia, il perché non mi è noto ma ho sempre percepito tale presentimento. Saremmo stati a vedere chi alla fine l'avrebbe spuntata fuori da quella passione, oppure se entrambi avremmo scelto di rimanere, come abbracciati a Morfeo.

-🌇🔥-

Yoongi's POV

La mia prima settimana al nuovo posto di lavoro fu un completo inferno. Mi toccava abituarmi ad alzarmi di continuo per stampare fogli con mille prodotti , dovevo decifrare codici impossibili e chiamare numeri sconosciuti, tutto per business, questo era il motto del capo nel mio reparto. Per non parlare del caffè, quei distributori fissi lì da anni cacciavano un liquido grigiastro, acqua tiepida, altro che caffè.
Nonostante tutte le difficoltà ero riuscito comunque a trovare un motivo o due per essere contento della mia attuale posizione.
Il primo, era non vivere più come un vagabondo e fare turni assurdi.
Lì non avevo turni che potevano cambiare giorno in giorno, ma una routine costante, più adatta al mio modo pacato di vivere.

Secondo, i miei colleghi.
Chiariamoci.. Non che fossero così simpatici, però avevo trovato qualcuno sulla mia lunghezza d'onda.
Il suo nome era Kang Chiyong, una ragazza con i suoi ideali e una forza di volontà molto forte.
So che può non sembrare ma la mia personalità e quella di Chiyong combaciavano perfettamente. Le sue idee e la sua sicurezza mi portavano ad ascoltare ogni suo discorso, anche il più stupido poi a livello lavorativo era una ragazza volenterosa perciò sapevo a chi chiedere in caso di perplessità o vicoli ciechi.

Quando l'ho conosciuta non mi ero soffermato molto sull'aspetto fisico ma tutto il mio reparto la considerava una donna molto attraente. Portava spesso i capelli lunghi e neri in una coda bassa, ma ogni tanto li scioglieva oppure si metteva un pò di trucco in più. Parlando di ciò mi aveva rivelato di non mettere troppa attenzione in quei dettagli, semplicemente lo faceva quando si sentiva di farlo eppure creava un effetto così bello.
Avevamo passato tutta la settimana a parlare delle nostre opinioni, del lavoro, e anche di cose più personali. Il mio giudizio su di lei era positivo ed ero sicuro anche il suo nei miei confronti , per questo non vi era imbarazzo nell'aprire un dialogo e conversare tra un caffè rancido e una pausa pranzo.

La persona che più avvertì la mia serenità fu Jimin. Quando mi vedeva tornare da lavoro con un sorriso in volto sembrava a sua volta rasserenarsi e mi chiedeva di raccontargli la giornata anche se sapevo non ci sarebbe stato un granché da narrare. Tuttavia sembrava non avere una buona impressione di Chiyong, lui lo negava e dichiarava impassibilità ma ogni tanto il suo viso mostrava un pò di fastidio nel sentire quel nome. Misi questo piccolo particolare da parte, lui era il mio angelo protettore e non conosceva questa persona, forse per questo era così schivo all'idea della nuova sconosciuta.
In quei giorni lui stesso era molto nervoso riguardo la questione su Hoseok, non sapeva come comportarsi ed io sinceramente non potevo fargli da consulente amoroso. Taehyung, che era a conoscenza di tutto ciò, gli proponeva sempre piccoli regali da fare al rossiccio, per renderlo felice.
Quest'idea, all'apparenza stupida, ebbe un pò i suoi frutti, anche Jimin riceveva dei pensierini da parte del suo umano ed era sempre al settimo cielo quando ne arrivava uno nuovo.

Ero contento di quella pace, ma sentivo come se ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto ciò. Ogni notte quando tutte le luci si spegnevano e il piccolo corpo esile di Jimin si intrufolava nel mio letto, cosa ormai quasi accettata, lo stringevo di più a me. Lui dormiva quindi non se ne rendeva conto ma quel contatto mi rallentava il battito e faceva passare ogni incertezza. Pensavo, pensavo e pensavo ancora. Così passavano le mie notte, e mentre il dolce respiro del biondo giungeva al mio orecchio io mi domandavo se fosse davvero quella, la felicità.