(A)mare

Prologo

Mi sveglio, sono le quattro di notte e ho il cuore che batte all'impazzata.

Impossibile dimenticare il sogno che mi ha fatta svegliare così bruscamente anche se non desidererei altro.
Lei, la mia Maia, la ragazza che amo più di ogni cosa al mondo, abbracciata alla sua ex ragazza mentre ride a crepapelle della mia ingenuità.

Non sono solita a credere che i sogni che facciamo abbiano significato, non sono mai andata a cercare su internet cosa volesse dire essere inseguita dai lupi e non riuscire a scappare per esempio, ma questa volta è diverso.
Questa volta in me c'è la consapevolezza che quello che mi ha fatta svegliare di soprassalto nel bel mezzo della notte non è solo frutto delle paranoie che mi intasano la testa prima di riuscire ad addormentarmi, sono certa che sia la realtà.

E inizio a tremare.

In me cresce la paura: la paura che lei non sia mai stata mia, che altre mani oltre le mie possano sfiorarla e sentire quanto è bella mi logora.

Con lei è iniziato tutto all'improvviso, quasi di corsa, come se avessimo avuto fretta di bruciare tutte le tappe del corteggiamento... ma credo sia così quando per entrambe le persone si può parlare di un colpo di fulmine.

Il mio fulmine mi ha colpito in pieno: mi ha trafitto il cuore, il cervello e i polmoni collegandoli con qualche forza strana o chissà cosa a lei.

Ora i miei organi non hanno intenzione di collaborare, sono paralizzata nel letto e con la mente ripercorrono tutta la nostra storia d'amore.