Capitolo 1

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Oggi sei partito. E fuori il cielo piange. Sei partito per una nuova avventura. Per realizzare i tuoi sogni, quelli vecchi e nuovi. Sei partito e noi non ci siamo ancora visti. L'ultima volta che ci siamo sentiti avevamo discusso. Sembra sempre che ci cerchiamo nel momento sbagliato. Non so come stai e come ti stanno andando le cose. Ma ti ho scritto :"buon viaggio". E tu mi hai risposto con grazie con l'emoticon della palla. Quell'emoticon. E mi ha reso felice. Davvero felice e con un po' di speranza in più. Non so per cosa. Ma è come quando trovi una cosa persa tempo prima e ti senti felice e bene. E pensi :"Eccoti ti stavo cercando". E probabilmente per tutto quel tempo in cui l'hai data per dispersa, era proprio lì davanti a te. Solo che non te ne eri mai accorto. 

Mi chiedo se è normale sentirsi così male per una persona che non ho mai visto. Stare così male per qualcuno del quale non so nulla. Che profumo hai, le tue mani come sono, il suono della tua risata come è? A stento so la tua voce e non so se riuscirei a riconoscerla tra milioni di voci. Eppure eccomi qui a star male per una persona che non ho mai visto, una persona con la quale ho chattato così tante ore da farla entrare nella mia vita. Abbiamo condiviso segreti, desideri e paure. 

Ma una paura non te l'ho mai confessata. Ti ricordi quando 2 anni fa mi chiedesti di vederci per la prima volta? Io ho sempre rimandato quell'incontro, ho sempre inventato scuse solo per paura di non essere all'altezza delle tue aspettative. Dietro uno schermo per te io ero brillante, divertente. Avevo 20 anni ed ero sfacciata, come se la vita mi dovesse tutto e io la dovessi mangiare in un sol boccone. Ma dietro quell'essere così testardo si nascondeva una ragazzina piena di paure e insicurezze. Una ragazzina che non era mai uscita con un ragazzo prima, che non aveva avuto la sua prima esperienza. A 20 anni sembravo così matura da non aver paura di nulla, ma quando mi hai chiesto di vederci quella falsa sicurezza ha tremato ed ho ceduto alla paura. Non mi so mai presentata a nessuno degli appuntamenti che ci siamo dati. L'ansia mi bloccava. E a distanza di anni mi pento per non aver dato spazio al coraggio, perchè forse oggi saremo stati qualcosa, forse io sarei stata diversa con te al mio fianco. 

Ma oggi il cielo piange, e un po' lo faccio anche io. Mi chiedo se esiste un universo parallelo dove io un sabato sera di due anni fa ho deciso di uscire con te. Se in questo universo parallelo mi fossi presentata con i miei stivaletti neri con la fibbia rotta. Forse in quell'universo stiamo ancora insieme a prenderci in giro, a creare qualcosa di meraviglioso e a rincorrerci sotto questa pioggia. Forse in quell'universo parallelo io so coraggiosa e non deludo le tue aspettative, forse adesso a 23 anni il mondo l'ho conquistato con te al mio fianco, e ti accompagno in questo viaggio che in questo mondo, quello in cui io vivo adesso ti porta solo più lontano da me. 


A Un Centimetro Dal Cuore... A Un Centimetro Da TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora