LOCULI CHE TREMANO PARTE I

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Virginia esce dall'ambulatorio del ginecologo
con lo sguardo appannato e le gambe malferme.
Non è questione di dolore ma di umiliazione,
e vedere il suo giovane padre che l'attendeva
sfogliando, con apparente e simulata indifferenza,
una rivista di approfondimento politico la getta
in uno stato di profondissima frustrazione,
che sconfina con la nevrosi.
 è bella ma semplice Virginia: dei capelli biondi,
molto corti, le ornano  il capo, il viso non ha la
minima traccia di trucco, nemmeno un po'
di fondo tinta, e le labbra sottili sono bianche
per la tensione e per la delicatezza della materia.
Michele getta sul tavolo la rivista e le va incontro,
sostenendola con compostezza.
Poi l'accompagna a sedersi nella poltrona, e sulla
porta dello studio appare il volto del medico,
che fa un cenno al padre.
Questi si infila attraverso la porta e la richiude.

Virginia chiude gli occhi con la testa che le gira
e riflette sulla sua situazione paradossale:
un padre di quarant'anni, eminente ortopedico,
giovanile, sportivo, atletico e colto, un padre
che vota a sinistra, e si impegna in innumerevoli
cause a favore dei più poveri. Un padre modello
che la tiene sotto il tallone in quella maniera.
Lei, a sedici anni è praticamente reclusa in casa.
Sente le voci ovattate  dei due che discutono in
tutta tranquillità. Pensa che nemmeno stasera
potrà vedere Chiara.

"è tutto a posto, non preoccuparti. non ci sono
tracce di rapporti sessuali. Come si diceva una volta,
Virginia è illibata."
Michele Osler si lascia andare a un sospiro
di sollievo, e sente nettamente il cuore sbarazzarsi
di un grosso peso. Per una rara volta sorride
e si ritrova con gli occhi lucidi. La sua bambina
è pura, virginale, nessuna mano di quei mostriciattoli
l'ha sfiorata, nessun coetaneo l'ha violata.
I suoi baffi, scorciati con cura e biondi, hanno un
sommovimento, i capelli cortissimi e senza un filo chiaro
fuori posto si cospargono di elettricità, la mascella
indurita (usualmente non sarebbe così) si rilassa
diventando persino armoniosa.
È contento. Da quando Selene è morta in un incidente
stradale considera suo dovere crescere la fanciulla,
e fare in modo che non sia contaminata da tutta
la merda che il mondo contemporaneo scarica addosso
alla gente smart.

Virginia sta quasi per addormentarsi, cullata dal dialogo
impercettibile dei due uomini, e con il cervello pieno di
visioni di divertimento, di discoteche sfrenate, di flirt
con i ragazzi, di pettegolezzi con le amiche.
Ma tutto questo si sta trasformando in un sogno...
Con un ultimo guizzo di coscienza riflette che il suo cellulare
è controllato ogni giorno dal papà, che il sabato sera deve
rientrare alle undici e mezza, che deve rendere conto,
guardandolo fisso nelle pupille glauche, dei ragazzi
e le ragazze incontrate. E non può mentire.
Lo ha fatto una sola volta nella sua vita, e il babbo
non l'ha menata, ma l'ha fissata per due, eterni 
minuti. Meglio, molto meglio se l'avesse cinghiata.
Quello sguardo...
Non ripeterebbe mai più un simile errore;
troppa paura e lui lo sa.
Per questo l'interrogatorio del sabato sera assomiglia
ormai a un rituale svuotato, piuttosto che ad una vera
indagine. E questo lui lo sa, lui sa che lei non mente.

"Sei sicuro al cento per cento , Piero? Scusa la domanda
idiota, ma sono pur sempre un padre che si preoccupa."
Pietro Decarli sogghigna mentre guarda fuori dalla finestra:
"è il mio lavoro. Dicono addirittura che sia uno dei massimi
esperti regionali in materia."
E appoggia le gambette tozze ai piedi della seggiola in moto.
"Ovviamente. Lungi da me l'idea di metterti in dubbio,
ma mi piace sentire quello che mi dici, più e più volte.
È una sorta di appagamento psicologico. Sono così orgoglioso!"
"E tanto pazzo!" Pensa Decarli mentre gli sussurra:
"Adesso vai a casa, prenditi un calmante leggero, e riposati.
Sei stato troppo sotto tensione in questi giorni.
Hai bisogno di prenderti un break."
"Fosse facile. C'è la festa di compleanno di Chiara, la sua
vera amica, il 25 aprile, e non smetto di rodermi il fegato.
Queste specie di eventi sociali per la mia bambina mi
terrorizzano."
Il ginecologo continua a sogghignare e butta lì,
con noncuranza: "Chiara è un'ottima ragazza, sennò
non sarebbe l'amica di tua figlia. Conosco i suoi,
conosco il contesto in cui vive. Ti puoi fidare, niente
alcol o sesso nelle stanze... Su questo ci metterei
la mano sul fuoco."

VIRGINIAWhere stories live. Discover now