Rachel stava servendo ai tavoli con il suo solito sorriso. Erano passati tre giorni da quella serata al locale di spogliarello ed il suo umore oscillava sempre tra la tristezza per la rottura con Kevin e la voglia di restare sola. Certo, Madison e le altre erano molto gentili a preoccuparsi, ma sapevano quando aveva bisogno dei suoi spazi. La sua vita si era improvvisamente incasinata, o meglio, aveva subito una brusca frenata. Stessa cosa era successa a Sophia, la protagonista del suo racconto. La sua storia d'amore con John si era complicata a causa della fine della sua relazione. Madison l'aveva convinta a raccontare ai suoi genitori tutto quanto. Inutile dire che sua madre si era offerta di poter stare con lei e aiutarla, ma Rachel sapeva che non poteva lasciare il suo lavoro e l'aveva fatta desistere. La distanza era grande e non le sarebbe dispiaciuto il conforto della sua famiglia, ma la ferita era ancora fresca.
<<Rachel>>
Si voltò verso Brian che le stava porgendo un fazzoletto. Solo ora si accorse che aveva iniziato a piangere. Merda! Non a lavoro. Non davanti a tutti. Si asciugò frettolosamente le lacrime e sorrise.
<<Scusami, ora sto bene>>
Blake si fece avanti.
<<È normale stare male, ma non lasciarti distruggere da questo>>
Rachel annuì. Una signora anziana, seduta vicino ai tre, ascoltò la conversazione.
<<Non ti meritava>> disse materna.
<<Mi scusi?>> chiese Rachel, voltandosi verso di lei.
<<Stai soffrendo a causa di un uomo, vero?>>
<<Come fa...>>
<<Ho tre figlie e quattro nipoti. Conosco quello sguardo, mia cara>>
Brian le sorrise portandole del succo d'arancia.
<<È un piacere rivederla, signora Baker>> disse felice.
<<Grazie, giovanotto>>
Rachel la osservò meglio. Era una vecchietta minuta, i capelli bianchi erano raccolti in una crocchia ed aveva un paio di espressivi occhi neri. Il viso era dolce e comprensivo, solcato dalle rughe. Blake sospirò divertita.
<<Non cambi mai, nonna>>
<<Tua nonna?>> domandò, stupita, la ragazza.
<<Piacere, Joanna Baker>> rispose, sorridendo, la donna.
<<È davvero fantastico conoscerla di persona, signora. Blake mi ha parlato così tanto di lei>> disse Rachel, stringendole la mano.
Joanna Baker era, a detta di Blake, la nonna più dolce e intuitiva del mondo. Lei aveva capito che qualcosa non andava nel suo matrimonio ancora prima che ne parlasse. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, le aveva detto quella volta. Ed i tuoi sono spenti, tesoro. Grazie ai suoi consigli, era riuscita ad uscire dalla crisi con suo marito ed ora si avvicinava il quattordicesimo anniversario di matrimonio, coronato da due splendidi gemelli di undici anni. Le voleva davvero un mondo di bene, tanto che anche suo marito la chiamava affettuosamente nonna.
<<Ne sono felice, mia cara. Ascolta i consigli di questa vecchietta, lui non sa cosa si è perso. Il miglior modo per guarire è voltare pagina, ma immagino che tu lo sappia già. Nessuno sa cosa abbia in serbo il destino per noi. Forse ci sarà qualcuno capace di curare il tuo cuore, non perdere mai la fiducia nell'amore>> disse dolcemente.Gabriel si trovava davanti al condominio dove abitava Rachel. Non sapeva a chi chiedere. Il lavoro lo aveva tenuto impegnato parecchio in questi giorni e solo ora aveva un attimo di respiro. Vide uscire dal portone un ragazzo ed il suo cane, così decise di chiedere a lui.
<<Chiedo scusa>> disse, avvicinandosi.
<<Mi dica pure>> rispose l'altro, cortese.
<<Sto cercando una ragazza. Si chiama Rachel e vive qui>>
A quel nome, vide gli occhi del ragazzo farsi guardingi.
<<Chi la cerca?>>
<<Un amico>> rispose sorridendo.
<<Ora non è in casa. Il suo nome?>>
<<Gabriel. Gabriel Flyners>>
<<Glielo riferirò quando tornerà>>
<<È a lavoro?>>
<<Certo>>
L'aria si era fatta tesa, anche il cane non era tranquillo.
<<Grazie. Sei stato gentile...>>
<<Liam>>
<<Liam>> ripeté sorridendo. Poi si allontanò.Era stato automatico, per lui, diventare diffidente. A quanto ne sapeva, non aveva mai visto quel tipo con Rachel. O forse l'aveva conosciuto durante una delle sue uscite serali con le amiche. Roxanne uggiolo' e abbaio'. Liam scosse la testa e sorrise, avrebbe chiesto a Rachel di questo Gabriel Flyners.
<<Ciao, Liam>>
Il ragazzo fu stupito nel vedere l'impeccabile e perfetta Madison Mackenzie in tuta da jogging. I capelli erano legati in una coda ordinata e non aveva un filo di trucco. Era...ugualmente perfetta. E bella.
<<Ciao, Madison>> disse sorridendo.
La donna ricambiò il sorriso e si chinò per accarezzare Roxanne. Lesse il nome sulla medaglietta e guardò Liam.
<<L'hai chiamata come la canzone dei Police>> disse.
<<Sì, mi piace ascoltarli>>
<<Mio padre era allo Shea Stadium nell'83>>
<<Il concerto di New York che fece il tutto esaurito? Accidenti, che fortuna>> disse, stupito.
<<Il mio secondo nome è proprio Roxanne>>
Madison era divertita dall'espressione di Liam, così confusa e tenera da ricordare quella di un cucciolo.
<<Ti chiami come il mio cane. Cioè, il mio cane ha il tuo secondo nome. Voglio dire, siete simili su questo punto di vista. Sul nome, intendo>> disse quasi balbettando.
La bionda scoppiò a ridere di cuore. Era così adorabile.
<<Ho capito ciò che intendi, Liam. Stai tranquillo>>
<<Oh, meno male. Pensavo...>>
<<No, tranquillo>> rispose ridacchiando.
Liam era incantato da lei. Madison era bella come un angelo.
<<Senti, che ne dici se domani prendessimo...>>
<<Va bene. Accetto volentieri un caffè>> disse sorridendo.A Gabriel era venuta fame, specialmente quando passava davanti alle tavole calde. Il profumo dei cornetti appena sfornati era troppo invitante. In giornate belle come questa preferiva camminare piuttosto che usare la macchina. Adorava osservare ogni minimo dettaglio. Del resto, faceva parte del mestiere da fotografo. Il suo vero lavoro. Una tavola calda in particolare attirò la sua attenzione. Si chiamava "Sweet Joanna" ed era davvero graziosa all'esterno. Molto probabilmente lo era anche all'interno, così entrò.
A Rachel per poco non cadde la brocca del succo d'arancia quando vide il cliente che era entrato. Era l'uomo di quella sera piovosa. Il tipo con cui aveva parlato e che gli aveva medicato il taglio. Gabriel. Cosa ci faceva qui? L'aveva vista? Forse non si ricorda di me, pensò. Sperò che fosse così. Il loro incontro era stato strano e imbarazzante. Camminò velocemente verso un cliente e poi accadde tutto. Nonna Joanna aveva nominato il destino. Be', quello di Rachel era goffo e anche un poco stronzo. Non seppe nemmeno come fece ad inciampare, fatto sta che fu grazie ad un paio di forti braccia se non era caduta sul pavimento. Il succo d'arancia era finito proprio addosso a chi l'aveva afferrata. E suddetta persona era proprio Gabriel.
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Un amore piovuto dal cielo
RomantikRachel Heart, dopo una lunga relazione, viene lasciata dal fidanzato. Per una donna gentile come lei questo è un duro colpo, tanto da arrivare a chiudersi in se stessa ed alzare delle barriere verso tutti. Ma l'incontro inaspettato con Gabriel, uomo...