Capitolo 4 - VERSO UN NUOVO MONDO-

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Matt e Header restarono a prua per un'altra decina di minuti, assorti a contemplare lo spettacolo che il sole di marzo regalava tramontando, con la sua luce che si affievoliva sempre di più e lasciava spazio all'incombere della sera, mentre il cielo, in questo momento di transizione, si colorava di una gamma di colori che sfumavano dall'arancione al grigio notte.

" Signore è fatta, finalmente" sussurrò l'avvocato: " Tra circa 150 miglia saremo in acque internazionali; e a questa velocità di 36 nodi ci metteremo poco meno di 2 ore"

" Se nulla mi sfugge in acque internazionali sono al sicuro e non più perseguibile, giusto?" Chiese Matt.

"Esattamente, non si è più perseguibili e accusabili in quanto zona al di fuori della giurisdizione esercitata da ogni singolo stato sovrano; mettiamola così, in acque internazionali valgono solo i principi del diritto internazionale..."

" E io, almeno per ora, sono ricercato solo in America ed Inghilterra in quanto l'allarme è arrivato fin lì!" Concluse Bass esultando, mentre Header annuiva compiaciuto.

Il vento della sera iniziò a soffiare lievemente accarezzando i bordi della Smeraldia, e Matt fece un profondo ed inebriante respiro; gli pareva di poter respirare la libertà a cui si stava progressivamente apprestando, e il rumore salino della brezza serale accompagnato dal suono scoppiettante delle lievi onde che la nave fendeva proiettava un senso di armonia perfettamente consono alle sue sensazioni.

Iniziando ad avere freddo, i due decisero di entrare al coperto e dirigersi verso le camere che erano state loro destinate.

L'alloggio era di dimensioni ridotte e piuttosto modesto; a Matt e Mike era riservato un letto a castello piuttosto sgualcito e polveroso, ma, perlomeno, le coperte erano imbottite. Di fianco al loro c'erano altri due letti singoli, ristretti in uno spazio piccolissimo. Nel momento in cui si sedettero sul letto, uno strano ragazzo sbucò dal retro della camera:

" Oh finalmente dei compagni di stanza! Sapete, mi stavo per annoiare qui, c'era soltanto lui ma... missa che ha dei problemi, non ha ancora aperto bocca!" Terminò bisbigliando e indicando una strana persona rannicchiata nell'angolo e interamente avvolta in una coperta marrone, priva di qualsiasi espressività.

" Comunque piacere, io sono Andrew, Andrew Glover". Continuò allungando la mano verso Mike e Matt, che prontamente la strinsero.

" Io sono Matt, e lui è Mike, il piacere è nostro Andrew; sei americano vero?" Notò il signor Bass

" Si, esattamente! Del Massachusetts per l'esattezza, anche voi?"

" Immaginavo, si sentiva dall'accento... noi invece veniamo da New York, dal cuore di Manhattan" disse Matt, che sembrò per un attimo dimenticarsi del travestimento che aveva adottato.

Prontamente, intervenne Header: " Ma bazzichiamo anche altre zone, sa come è la vita da poveri no? Si gira un po' di qua, un po' di là, e poi si rimane affascinati dal contemplare la bella e potente vita di New York tanto da volerci rimanere ecco..."

Dopodiché, nel mentre Andrew era distratto ad osservare fuori dal finestra, Mike prese in disparte Matt e disse: " Mi ascolti signore, come le accennavo prima lei può tranquillamente rilassarsi in questi giorni, ma io credo di non poterlo e non volerlo fare; pensandoci attentamente, ho un compito ben preciso: controllare tutti i documenti che ho dietro inerenti alle cause o trattative degli ultimi mesi, per cercare di capire da chi provenga la pugnalata che ha ricevuto; richiederà abbastanza tempo quindi cercherò di concentrarmi qui; credo che sia la scelta più conveniente per tutti e due, poiché in questo modo si potrà arrivare ad un risultato e giungere in America già consapevoli e preparati ad affrontare la situazione, che ne dice?"

Le brevi pagine del tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora