La Nuova Arrivata

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Conor
Due grandi occhi blu, sembra che dentro ci siano incastonati mille schegge di vetro blu. Spettacolari. Una voce mi chiama, ma la ragazza non ha aperto bocca. La risento e la ragazza non apre bocca, di nuovo. Ella piano piano scompare, finché c'è solo lo sfondo. Bianco. "Conor sveglia! Non voglio che tu ripeta di nuovo l'anno!"
Ah ecco, è mia madre.
"arrivo" dico, la voce ancora impastata dal sonno. "sbrigati scansa fatiche! La cucina è nell'altra stanza tesoro, ma cosa hai fatto ieri sera? Hai giocato ancora con la play?" alzo lo sguardo dai piedi nudi, in effetti ero in bagno. Mi lavo la faccia per lavare via il sonno."Eh, io. Solo un pochino."  mi giustifico, la sento sbuffare nell'altra stanza. Non abbiamo buoni rapporti dall'incidente.
Lo so, non sono come lei vorrebbe che fossi. Prima di me, avevo un fratello, di tre anni più grande di me. È morto l'estate di un anno fa, quando eravamo in vacanza al mare, io e lui provavamo a fare surf, lui si è allontanato troppo e l'ha ucciso uno squalo. Il bello è che io lo avevo sognato ancora prima di andare in vacanza. Vedevo mio fratello che giaceva sulla spiaggia, gli arti lacerati e un morso molto profondo sul torace, la tavola solcata da un lungo morso in laterale. E fu così che successe quel giorno.
I miei genitori non me lo facevano pesare. Ma li vedo come mi guardano, in confronto a come guardavano lui.
Mi cambio, mangio e vado a scuola.

"Ehy bro, hai sentito la notizia? Nella nostra scuola si trasferisce una nuova ragazza. Hanno detto che la mettono nella nostra sezione. Dicono che è molto carina " mi fa l'occhiolino tirandomi una gomitata nel torace.
" Luke, non è il momento. E poi cosa me ne interessa?" scuote la testa contrariato.
"oh no zio. Josh ha detto che è una sua lontana cugina . Quindi quando lei arriverà verrà da noi perché lo conosce. Ci cadrà dritta in pugno" mi diede, nuovamente, una gomitata, ma sul braccio.
"ah ah ah simpatico, spero non sia di quella perfettine che ci fa conoscere ogni volta Josh"" no non credo, mi ha detto che è poco femminile, ma non gli credo molto" annuisco distrattamente tenendo le mani sulle stringhe dello zaino.
Arriviamo a scuola e come predetto da Luke c'è una ragazza che ci da le spalle che parla con Josh. Ha lunghi capelli biondi, le punte di un giallo più scuro.
Ci avviciniamo e Josh ci nota a pochi metri da loro.
"Ehy ragazzi! Finalmente siete arrivati, lei è Marlene. "la ragazza gira la testa. La prima cosa che vedo sono gli occhi. Quegli occhi. Fatti di tanti pezzi di vetro blu. "ciao" saluta quando ci siamo avvicinati di più. Sebbene siano cugini, non si assomigliano per niente, anche se non penso che i cugini abbiano una grande somiglianza.
Luke fischia guardandola. Lei assottiglia gli occhi. "senti brutto pezzo di me.... E lasciami Josh! " non finí l'insulto che Josh la fermò passandole un braccio in vita fermandola "Lene calmati! Non iniziare" " uh-uh che bel caratterino" la stuzzica Luke. La ragazza pesta il piede al cugino che la lascia andare immediatamente e lei si butta addosso a Luke, gli prende il braccio e con un movimento fulmineo glielo gira dietro la schiena. "guai a te se, di nuovo, ti becco a provarci cretino. Hai capito?" Luke annuisce mostrando una smorfia di dolore, ma non nascosta bene da un ghigno.
Lo salva la campanella. Marlene lo lascia e si dirige verso l'edificio. La guardo allontanarsi, anche prima aveva le punte dei capelli rossi fiamma? No, prima li aveva biondo scuro, ne sono sicuro.
"però, non male come ragazza" dice massaggiandosi il braccio. Ero incantato da quegli occhi azzurri. Vedo ancora la sua cartella nera spiccare in mezzo agli altri, i suoi capelli lunghi mossi e color dell'oro. Le si è avvicinato un ragazzo dai capelli biondo sporco, come i miei, la guardo intensamente, e per un momento. Sento cosa dice "Erik, ci vediamo dopo. Jack aspetterà risultati" chi è Jack? E che risultati aspetterà mai? E poi come ho fatto a sentirla?
"Bro, tutto bene?" mi squadra Luke con circospezione. "si, si. È strano. È da tanto tempo che la sogno. Non dice nulla, mi guarda e basta, dici che è un segno?"
"bho, non sono un genio in divinazione ecc, ma so che se sogni la stessa cosa almeno due volte si avvererà" "forse" bisbiglio.
Entriamo nell'edificio e ci sediamo ai rispettivi posti. La professoressa ci squadra uno a uno con sguardo maligno, poi si fermano su Marlene che mastica a allegramente una cicca. " signorina Johnson, è nuova in questa scuola. Ci racconti di lei, prego." la ragazza rotea gli occhi, sbuffa e si alza. "mi chiamo Marlene, ho un fratello e vengo da Toronto" dice infastidita, penso, che la prof la faccia parlare a tutta la classe " e sicuramente a Toronto non si masticava la gomma durante le lezioni" " in teoria si poteva, anche i professori masticavano, la maggior parte delle volte le chiedevano a noi alunni" spiega con non curanza.
"interessante" sbiascica la professoressa.
Marlene si siede guardandola con aria di sfida.
Passammo letteralmente tutta la mattina a parlare della scuola di Toronto. Una vera noia, ma Marlene sembrava rendere tutto più interessante.
La campana della ricreazione suona. Ci alziamo tutti er chiacchierare o andare in bagno. Io seguo Luke che si dirige verso Josh e Marlene. Parliamo tranquillamente, come se ci conoscessimo da una vita.
Quando gli occhi di lei incrocia amo i miei un brivido mi percorreva la schiena e distoglie o subito lo sguardo. Finisce l'intervallo e torniamo a lezione.
Quando suona la campana di fine lezioni la vedo raggiungere il ragazzo di nome Erik tutta contenta. La sento parlare: "Com'è andata?" "una schifezza, voleva sapere com'era Toronto" "pure da noi, ma è meglio di far lezione" dice raggiante e vedo le punte dei capelli diventare bionde, un po più scure però del color dell'oro . Non erano rosse?
"Lene i capelli! Controllati!" la rimbecca Erik. Lei prende una ciocca e la guarda. "vero, certe volte non riesco a controllarmi, prima penso siano diventati un po marroni dalla noia" ridacchia. Il ragazzo alza gli occhi al cielo mentre escono dal corridoio. "Zio! Oggi usciamo, vieni? " " oh si certo" dico a Josh sorridendogli chiacchierando fino a arrivare a casa.
"Mamma sono a casa!" urlo buttando lo zaino sul letto scendendo di nuovo in cucina. "Ciao tesoro, com'è andata?" guardo in tutta la casa, alla fine la trovo nel giardino sul retro. "bene, mi si è aguzzato l'udito. Ma nulla di che" annuisce pensierosa prima di rientrare in casa.

L'anima PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora