Capitolo 7 - IL TRAMONTO-

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" Ma...ma come diavolo... cioè" blaterò confusamente Andrew mentre i due ritornavano nella sezione della nave riservata alla terza classe.

" Sai che puoi finirla una frase completa?" Sghignazzò Matt guardando l'amico, che ancora incredulo rispose:

" Wow, sei stato fantastico, veramente. Hai sicuramente fatto colpo, vedrai... incredibile quanto ne sapessi sull'argomento, sei un genio amico!"

" Ma no dai, solo esperienza e qualche piccolo studio, però sono contento di aver dato una mano, perlomeno, sennò non so come sarebbe finita."

" Non pensavo che ti intendessi di navi e argomenti di questo tipo!" esclamò sospettoso Andrew.

" Diciamo che me la cavicchio abbastanza e sono affascinato da cose di questo tipo..."

Nel pomeriggio, nel salone bar della terza classe, era stato organizzato uno dei soliti tornei di poker, e Andrew decise di non perderselo per nulla al mondo; Matt, però, nonostante le incessanti esortazioni del ragazzo a seguirlo, disse che non ne aveva voglia, e alla fine riuscì a liberarsi di Andrew soltanto dicendogli che lo avrebbe probabilmente raggiunto dopo.

Alla fine rimase solo per ore a prua, appoggiato al parapetto della nave a fumare sigarette e bere birra. Osservare la nave che fendeva velocemente le onde lasciando una scia bianca spumeggiante dietro di sé lo rilassava parecchio, mentre intanto orgoglioso di sé ripensava a ciò che era successo qualche ora prima, perdendosi nei suoi pensieri per attimi infiniti di tempo.

Avvertiva su quella nave un'insolita sensazione di pace, e tutto ciò lo sorprendeva; come avrebbe potuto, d'altronde, essere così tranquillo nonostante l'infamata che pendeva sulle sue spalle? Nemmeno lui lo sapeva, ma sentiva che il sapore del mare sembrava lavare via con le sue onde qualsiasi sensazione negativa che potesse avvertire.

Ad un certo punto, col solito passo elegante e vellutato, sopraggiunse Header, con una faccia piuttosto rabbuiata.

" Buongiorno signore, come sta?"

" Tutto bene Mike" poi subito di impeto Matt continuò: " Sai che ho conosciuto una ragazza? Si chiama Jess Setterfal, ed è la figlia del proprietario di questa nave, Carl Setterfal"

Header guardò compiaciuto l'amico e rispose: " Sono contento per lei, signore, anche se mi permetterei di dirle che adesso come adesso è forse di rango troppo poco elevato per potersi permettere lei..."

" Forse hai ragione..." rispose l'altro di colpo rattristito e pensoso.

" Tuttavia l'azione che ha compiuto oggi è ammirevole e probabilmente è un fattore a suo vantaggio, mi congratulo!"

" L'hai saputo? Incredibile" commentò incredulo Matt, stupito da come, nonostante Setterfal avesse redarguito la massima prudenza e discrezione, la voce si fosse sparsa allo stesso.

"Signore le voci girano, e di fronte a queste notizie la gente parla, gli stessi marinai parlano e diffondono l'accaduto; lei è diventato una sorta di eroe su questa nave, anche se hanno cercato di mantenere il più celato possibile l'accaduto per discrezione e per non suscitare allarmismo" concluse con solennità;

" Tuttavia mi sembra strano... parlano di questa nave come se fosse un capolavoro di ingegneria e costruzione invincibile e poi si ravvisano fin da subito questi problemi...spero che l'esperienza del Titanic abbia insegnato sia ai comandanti che ai costruttori a prevedere pericoli e rischi della navigazione, sarebbe irreale ricadere negli errori del passato ad oggi..." osservò pensoso Matt.

" Sarà così signore, si fidi; lo Smeraldia ha effettuato centinaia di traversate ormai; non siamo su un viaggio inaugurale come il primo ed unico effettuato dal Titanic" osservò Header sorridendo, nel tentativo di rassicurare e distogliere l'amico da inutili pensieri infondati.

Le brevi pagine del tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora