"Eddai Clary, lo sai che non sono capace!"
Esclamò Juliet alla sua migliore amica'' Tu non credi abbastanza in te stessa, forza anche quel cretino di Brendon ci riesce, e tu sei molto meglio di lui"
Ribatté ClareJuliet a quel complimento molto velato arrossì.
Oramai da diverso tempo aveva capito che non provava una semplice amicizia per l'amica. L'aveva conosciuta 4 anni prima, quando a causa di un altro atto violento del padre era scappata di casa. Sparì per due giorni interi nessuno sapeva dove lei fosse, eppure non era difficile, ogni volta che suo padre tornava a casa ubriaco, quindi praticamente sempre, lei si rifugiava sulle bianche scogliere vicino a Brighton, la sua città natale, e osservava il mare, chiedendosi cosa avesse fatto di male la mamma per meritarsi quelle botte dal marito.
Solitamente tornava a casa dopo poche ore, ma quella volta il padre, più sbronzo del solito, ferí anche Juliet.Ricordava ancore di come le lacrime le appannavano gli occhi e di una ragazza, sua coetanea, le si fosse seduta di fianco e l'avesse abbracciata.
Quella ragazza non la conosceva, avrebbe potuto fottersene di quello che accadeva, come tutti, e invece cercò di consolarla. Sì presentarono, scoprí che il suo nome era Clare e insieme a quello scoprí che le piacevano i gabbiani e i panini con il burro di arachidi.
Con lei parlare era facile, non insistette per sapere la causa del suo pianto, anzi fu Juliet stessa che decise di raccontarlo.
Clare rimase sconvolta da quel racconto, e senza voler sentire scuse la trascinò in caserma di polizia."Ora tu lo vai a denunciare quello stronzo, lui non é tuo padre é solo un mostro che sta rovinando la tua vita, e la tua vita vale molto"
Questo era pressoché quello che Clare continuava a dire per cercare di convincerla di star facendo la scelta giusta.
Arrivati in caserma sentì quasi un peso allo stomaco, non riusciva a parlare, le parole le morivano in gola, ma per fortuna fu Clare a dire tutto, mostrando anche la ferita sul braccio di Juliet
Tralasciando tutto ciò che lei e la madre dovettero passare, ora il bastardo era dietro le sbarre, e tutte grazie a Clare.
Juliet la considerava come un angelo, sceso dal cielo apposta per salvarle la vita.
Il loro rapporto con gli anni andò ad intensificarsi così tanto che tutti le scambiavano per sorelle, che ingenui.
Capí di provare dei sentimenti verso di lei quando si fidanzò con il suo vicino Brandon.
Ogni volta che li vedeva insieme si arrabbiava senza motivo e rimaneva scontrosa per tutta la giornata, una volta erano usciti tutti insieme per fare una passeggiata al Brighton Pier, e i due si erano baciati davanti a lei, finse che non le importava, ma appena arrivó a casa appoggiò la testa sul cuscino e pianse.
Iniziò presto a chiedersi perché provasse ciò, insomma non era normale, avrebbe dovuto provare gioia per la sua amica, invece ogni volta che la vedeva con Brandon riusciva solo a pensare; "quella é la mia Clary, chi ti da il diritto di ridere con lei, abbracciarla e baciarla!".Iniziò anche a notare come Clare la attrasse, a volte si accorgeva di rimanere a fissarla e a pensare come con i suoi capelli biondi e il suo fisico da favola sarebbe sicuramente finita su una rivista, e a volte la sognava persino in intimo.
Realizzò tutto un giorno, quando a scuola venne loro mostrato un documentario sulla rimozione dell'omosessualità dalle malattie mentali, e lì capì tutto;
"Cazzo sono lesbica" fu il primo pensiero che fece
"Sono lesbica e innamorata di Clare" secondo pensiero
"Sono fottuta" terzo pensiero.
Passò circa un mese dove Juliet cercava di farsi notare dall' amica, magari mettendosi proprio quegli orecchini che "Oddio ti stanno così bene! Non scherzo sei bellissima con questi addosso", ma lei aveva occhi solo per Brandon.