Il ragazzo e il pianoforte

Il corso

Il giorno seguente andò a scuola come di consueto, in classe passò una circolare relativa all’inizio dei corsi di musica, lui si iscrisse immediatamente. I suoi compagni lo prendevano in giro per questo, dicevano che la musica era arte e che l’arte era per le femminucce, all’ inizio ci restava un po’ male, ma poi si ricordava del sogno e di quanto amasse la musica e li ignorava. Loro non potevano capire l’emozione che provava a suonare, era una sensazione fantastica, era felicità allo stato puro, era amore, amore per  la musica. Iniziò il corso di musica, non era nervoso o preoccupato o altro, era solo impaziente di cominciare. L’insegnante diede i primi comandi base e assieme cominciarono ad imparare le fondamenta del pianoforte. Lui non resistette e poco dopo, mentre tutti si esercitavano sull’esercizio lui cominciò a suonare una canzone improvvisata e ipnotica. Tutti smisero di suonare tranne lui, lui continuò, non gli interessava di avere interrotto la lezione voleva solo suonare, fare fluire quel fiume di note che gli scorreva dentro e che non poteva trattenere. Quando finì, tutti lo guardarono esterefatti poi, dopo qualche attimo di silenzio scoppiò un applauso generale dei compagni di corso e anche l’ insegnante lo applaudì, poi gli fece cenno che doveva parlargli. Alla fine dell’ora di corso l’insegnante prese in disparte il ragazzo e gli disse delle cose, erano propro le stesse cose che gli dicevano i sui genitori : “coltiva i tuoi sogni e le tue passioni” disse, “ farai strada nel mondo della concertistica”. Lui si mise a piangere dall’ emozione e abbracciò la maestra che ricambiò l’abraccio. Poi il ragazzo le raccontò la sua vita. La maestra rimase sconcertata e triste, ora guardava con occhi diversi il giovane ragazzo che aveva davanti e sapeva che dentro era un grande uomo. Con le lacrime che sgorgavano dagli occhi color cenere, la signorina disse al ragazzo:”ti voglio bene”e il ragazzo rispose:”anche io signorina”.