XVI

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"heyy sono josy qualcuno mi apre?"

"vai tu io mi devo vestire."urlo scappando di sopra.

Decido di indossare dei leggings e una felpa gigante.

Cerco di asciugarmi i capelli velocemente.

"oh ciao josy" dico con voce squillante.

"hey, posso dormire qui stanotte? ho litigato con mia madre."

"certo ma scrivile un messaggio, potrebbe preoccuparsi."accetto.

"hai ragione."

"tutto molto carino ma dovremmo stare attenti, attireremo parecchi mostri in tre."dice Dominic innervosito.

"non preoccupati, sarà solo per una notte."rispose la mia amica.

"dove posso dormire e appoggiare le mie cose?"aggiunge.

"c'è una stanza con un letto a castello o se vuoi posso farti dormire sul mio."

"va benissimo starò su quello più vicino al cielo."

"ok, perfetto."

Passiamo il pomeriggio a parlare.

Lei va a dormire e io mi avvio verso camera mia.

Il moro mi sta aspettando disteso sul mio letto.

Sorrido involontariamente.

"vieni."sussurra.

Annuisco e mi stendo nel letto.

"posso abbracciarti?"chiede.

"sì."

Non so come o perché ma la situazione è più imbarazzante del solito.

Rimanere abbracciati così per sempre sarebbe la cosa più bella del mondo.

Mi sveglio con la testa sul suo petto.

"svegliati, è tardi."

Lo scuoto ma non reagisce così con fatica mi avvicino al suo orecchio.

"sveglia."dico cercando di essere gentile.

"dominic per favore."

"dillo ancora un po' di volte e magari mi sveglio."sussurra.

"svegliati."

"no l'altra cosa."

Ma cosa?

Aggrotto la fronte.

"domic per favore?"

"sì proprio quello."

Ehm ok.

"perché?"

"tu fallo e basta."

Lo faccio e lui mi stringe sempre di più.

"grazie piccola mia."sussurra.

"non capisco, intanto non sono piccola, ho la tua età e poi non sono né tua né di nessun altro."

"mi rilassa sentire la tua voce dolce e delicata che dice il mio nome."risponde con voce roca.

È molto dolce ma allo stesso tempo sembra uno psicopatico.

Ci fissiamo per un po' finché lui non aggiunge:-e poi magari un giorno lo urlerai invece di sussurrarlo.

Divento rossa come il cielo nel tramonto.

Non l'ha detto veramente.

Me lo sono solo immaginata giusto?

"dobbiamo andare a scuola, alzati."cambio argomento.

"certo."

A scuola va tutto bene tralasciando il fatto che ci sono sempre molte ragazze più carine di me vicino al mio coinquilino.

Non lo lasciano solo un secondo, non che mi interessi ma sono irritanti.

Josy e Angela dicono che possono venire al centro commerciale così ci andiamo e facciamo shopping.

"andiamo al mac? ho fame."propongo.

"sì ovvio."urla ange.

"comunque ho qualcosa da raccontarvi."

Ha incontrato un ragazzo di cui è follemente innamorata, si chiama Gabriele.

Ha gli occhi e i capelli blu ed è alto e muscoloso.

Domani ha un appuntamento con lui.

"ma è fantastico."esclamo.

"io non ho ancora trovato qualcuno ma c'è tempo, la vita è lunga."interviene josy.

"non preoccuparti sono nella stessa situazione."

Ma chi voglio prendere in giro?

Il figlio di ade un po' mi piace ma non tanto.

Solo un pochettino.

"sì certo infatti l'americano è solo una sagoma."urla angela.

Non capisco perché debba urlare ogni giorno, ora, minuto e secondo della sua vita.

Arrivo alla fermata del bus visto che nessuno può venire a prendermi e le altre devono andare via con i loro genitori.

Fortunatamente la fermata è vicina casa mia.

Entro e non c'è nessuno, meglio così.

Sto per superare la cucina quando qualcuno o qualcosa mi salta addosso.

"lasciami."

"figlia di Atena consegnami il figlioletto di Ade o ti riduco in brandelli." una voce davvero acuta.

La luce è spenta e non riesco a vedere niente.

spazio autrice:

hey scusate l'assenza ma sono stata impegnata la scorsa settimana visto che venerdì era il mio compleanno.

starò a casa tutta la settimana per il corona virus, forse aggiornerò più spesso ma non so perché ho iniziato a scrivere una nuova storia.

-giuls

FALLING SKIES:Gold Rush and Illicit Affairs|giulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora