Capitolo 13 - IL PRECIPIZIO INASPETTATO-

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Se ci pensate, la vita alla fine può essere sempre vista come uno snodarsi progressivo di coincidenze, volontarie o inaspettate; ma non sempre il disegno che quest'ultime tessono per noi, attimo dopo attimo, conduce ad un lieto fine o ad una conclusione aspettata.

Forse andò così, quel lontano 9 marzo 1934; forse, se una serie improvvisa e simultanea di azioni che avvennero nello stesso momento non si fossero svolte nello stesso modo, saremmo qui a parlare di un'altra storia; forse, se, ognuno si fosse trovato, in quello stesso lasso di tempo, dove sarebbe dovuto essere, l'impensabile si sarebbe potuto evitare.

Il signor Falen, tornando adirato dalla stanza di Matt e Mike, si diresse con passo sicuro verso il salone da Poker, ma improvvisamente si fermò.

" Che senso ha, andare lì e chiudere la faccenda da soli? Nessuno... merita di più quell'uomo, di più" meditò qualche secondo restando immobile in mezzo a uno dei corridoi:

"Si merita lo stesso trattamento che lui ha riservato a me, ripetutamente in questi giorni; una pubblica, colossale, devastante umiliazione, e farò in modo che il maggior numero di persone possibili vi assistano, smascherando definitivamente l'idea che hanno di quel meschino truffatore" sorrise, approvando questa scelta e cambiando le sue intenzioni iniziali. Immediatamente, risalì al secondo piano, raggiungendo i compagni intellettuali e aristocratici della prima classe, promettendo loro che avrebbero assistito di lì a poco ad una delle più sconvolgenti notizie che avessero mai udito.

Sfortunatamente, decise di irrompere tranquillamente in cabina, dirigendosi verso il capitano Carroll, che sospirando alzò gli occhi al cielo:

" Cosa vuole signor Falen? Qui è tutto sotto controllo..."

" Mi scusi l'invadenza signor Carrol, ma devo comunicarle suggerimenti che provengono direttamente dal Signor Laws."

" Prego allora, mi dica" esclamò illuminandosi Carroll.

" Vede, ha detto di portare la velocità al massimo, a 32 nodi; la spiegazione si deve al fatto che ehm... siamo in acque potenzialmente turbolenti, e è consigliabile attraversarle il più velocemente possibili per evitare danni allo scafo..."

Carroll scrutò due secondi Falen, impassibile, e purtroppo, volle fidarsi di lui.

" Sarà fatto, signore.Velocità al massimo uomini! Scampiamo il pericolo!" Urlò ai suoi uomini, che subito scesero nella carena e procedettero.

" Avvisa lei Laws?" Chiese Carrol soddisfatto a Falen.

" Certo, vado subito" esclamò, sghignazzando nel mentre usciva dalla cabina; d'altronde la nave era sua, e quel gioiello invincibile poteva assolutamente andare più veloce, anche se il tutto era stato sottilmente fatto sia per provocare Matt, che per rivendicare in parte la sua autorità e la sua giurisdizione, che dopo la terribile figura di ieri sera sembrava essere miserabilmente stata infangata.

" Sulla mia nave decido io... finiamola con queste eterne contraddizioni; e adesso sicuramente Laws verrà per dirmi qualcosa, così vedrà quell'impiccione contro chi si è messo" pensò fra sé e sé soddisfatto.

 Tornò poi nel salone adiacente alla cabina del capitano, dove una folta folla di persone si era riunita cercando di capire cosa stesse succedendo.

" Pazientate un attimo signori, manca poco...

Forse, se Falen avesse seguito la sua prima intenzione e avesse chiuso i conti col signor Laws nella sala da Poker, tutto sarebbe finito in breve tempo, e Header non avrebbe dovuto correre a perdifiato fino alla sala da Poker, arrivando convinto di aver preceduto Falen sul tempo, per poi scoprire che Matt e Jess non erano più lì.

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