Yeonjun (TXT)

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Yeonjun si concede un ultimo e solitario sospiro prima di fare un passo indietro, togliendo le braccia dalla ringhiera del suo balcone. Guarda ancora una volta le stelle prima di voltarsi di nuovo verso il calore che si trova nella sua camera d'albergo, lasciando che la porta finestra si chiuda con un rumoroso tonfo alle sue spalle non preoccupandosi di sistemare le tende.

Sono passati tre mesi, una settimana e sei giorni dall'ultima volta che ti ha vista e il ricordo delle sue labbra contro le tue in un dolce bacio di separazione lo perseguita ancora. Anche adesso, mentre si sdraia sul suo letto troppo vuoto, trova le sue dita che toccano per la millesima volte le sue labbra in ricordo. Ama questa parte della sua vita, non c'è dubbio. Ama viaggiare, ama vedere il mondo come Parigi, Milano, New York, Los Angeles. Li ha visitati tutti con una velocità incredibile, vivendo la sua vita proprio come ha sempre desiderato, sentendosi come se il mondo intero fosse a portata di mano.

L'unico problema, in realtà, è il fatto che i suoi sogni sono realizzati solo al 99%, l'1% simboleggia una vita senza rimpianti. Se nella sua vita non avesse continuato a viaggiare si sarebbe trovato nel tuo appartamento proprio ora, sdraiato nel letto a stuzzicarti abbottonandoti la camicia in modo errato. Probabilmente ti tirerebbe tra le sue braccia e premerebbe le sue labbra contro la tua fronte, il tuo naso, entrambe le guance e le tue labbra, che si dividerebbero in modo grazioso dalle risate. Lo avresti baciato prima di andare al lavoro e sarebbe rimasto a casa, annoiato, bramando di viaggiare di nuovo.

È per questo che tre mesi, una settimana e sei giorni fa gli hai chiesto di accompagnarti in un bar. Lo sapeva ancor prima che tu glielo dicessi che pensavate che sarebbe stato meglio se fosse tornato a vedere il mondo, perché lo rendeva più felice di ogni altra cosa, lo sapeva.
«Mi dispiace» aveva sussurrato, stringendo le dita con le tue sul tavolo.
«Non essere dispiaciuto» hai risposto sorridendo «Non essere mai dispiaciuto per aver inseguito la tua felicità».
Se n'era andato tre giorni dopo, con le valigie piene, facendo del suo meglio per non voltarsi e correre di nuovo tra le tue braccia. Yeonjun all'inizio era stato eccitato, davvero. Era tornato, dopo tutto, a fare ciò che amava. Era tornato ad essere felice.

E ora, in una stanza di Londra, con i palmi delle mani che stringono un copriletto che non è abbastanza morbido, Yeonjun si rende conto che si era sbagliato in quel piccolo bar. Che anche tu avevi sbagliato. Con questo pensiero in mente prende il telefono componendo il tuo numero fregandosene delle tariffe esorbitali delle chiamate.

«Yeonjun?» sospira di nuovo, anche se questa volta è di sollievo. Non è sicuro del motivo per cui si aspettava che ignorassi la sua chiamata, ma è comunque un sollievo che tu abbia risposto.
«Penso che tornerò» non dici niente ed è sicuro che stai aspettando una spiegazione «Volevo inseguire la mia felicità, ma penso che invece sono scappato da essa»
«Sei- io? Intendi me? » Yeonjun ridacchia per quanto sembri felicemente sconcertata. Annuisce dolcemente prima di rendersi conto che non puoi vederlo.
«Sì» dice, sorridendo attraverso le sue parole «Ho viaggiato per il mondo senza rendermi conto che il mio mondo si stava svegliando accanto a me ogni mattina»
«...dove sei adesso?»
«Londra» risponde Yeonjun e riesce quasi a sentire la tua invidia «Verremo qui insieme la prossima volta».
«Ti lascio tornare nel nostro appartamento solo se mi porti una bella calamita per il frigo del Big Ben» affermi rendendo la tua voce più severa di quanto possa mai essere. Yeonjun ride di nuovo e questa volta ti unisci a lui. È come se nulla fosse mai cambiato.

«Ti amo» dice Yeonjun.
«Ti amo anch'io» rispondi con voce debole e sembri affrettata, suppone che ti sia resa conto di aver perso il tuo pullman, ma sei più sincera che mai.
«Ci vediamo tra due giorni» dice con la finalità di qualcuno che ha già prenotato il suo biglietto. Non ha nemmeno aperto il sito delle compagnie aeree sul suo telefono ma tuttavia, sa che tornerà da te il prima possibile. Quando si tratta di te, Yeonjun non farebbe mai qualcosa a metà.
«È un altro inizio» rispondi e speri che la felicità nella tua voce sia evidente al tuo ragazzo.
«Vai a dormire» continui e Yeonjun sorride tra se per questo.
«Vai a lavorare» risponde e tu ridi ad alta voce.
«Sto per farlo» dici e poi sospiri, ma non c'è dolore dietro «Due giorni?»
«Ti invierò per e-mail i miei dettagli del volo» dice.

In poco tempo hai riattaccato citando il lavoro come motivo mentre lui si distende sul letto con il telefono premuto contro il petto. Sbadiglia, anche se a causa del suo sorriso rende difficile farlo. Ha davvero bisogno di dormire, decide. Ha davvero bisogno di dormire, ma non prima di prenotare un volo per tornare a casa.

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