1. Nicolas

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"Mantieni la calma, mantieni la calma, mantieni la calma."

Sono queste le uniche parole che risuonano nella mia testa, mentre Tonno e la telecamera si fanno sempre più vicini.

Il motivo delle mie paranoie?

Cesare, ovviamente.

Ormai pensavo di essere diventato bravo a nascondere le mie emozioni ogni volta che Cesare inconsapevolmente mi torturava, ma questa volta è diverso, questa volta è troppo. Sento il suo respiro sul collo, i suoi capelli che mi sfregano la pelle, il suo braccio che mi stringe il petto e il suo profumo..

Il suo profumo ovunque.

Saranno cinque minuti che mi sono sdraiato qua, ma da quando Cesare ha avuto la fantastica idea di stendersi dietro di me e avvinghiarsi come fossi il suo peluche preferito posso giurare di aver sentito l'orologio fermarsi. E forse anche i miei battiti per un paio di secondi.

L'unica cosa che mi fa riprendere il senso del reale, e anche troppo bruscamente, è Tonno che sembra sempre captare i momenti in cui dovrebbe starmi più lontano.
Ed eccolo qui, davanti a noi, appena dopo aver fatto un commento che il mio cervello troppo impegnato a non capirci un cazzo non ha minimamente recepito.

"Cesare abbraccia benissimo!" non faccio in tempo a formulare il pensiero nella mia testa, che la mia bocca lo ha già pronunciato, e immediatamente mi maledico per essere stato così impulsivo in un momento in cui l'autocontrollo doveva essere l'unica ancora a cui appigliarsi.

"Aww che cosa carina! Descrivi le sensazioni che provi ora!"
Stavolta le parole di Tonno mi arrivano dritte come uno schiaffo, e avrei davvero tanta voglia di rispondergli sinceramente: sento il calore fisico prodotto dalla pelle di Cesare a contatto con la mia che mi manda completamente in tilt il cervello, e sento un calore dentro di me, quel calore che parte esattamente dalla gabbia toracica e si espande ad ogni centimetro del mio corpo, fino a farmi arrossire le guance e tremare le mani.

Vorrei davvero descrivere tutto questo a Tonno, anzi urlarlo a squarciagola, e liberarmi finalmente di questo peso dolcissimo che mi porto dentro da mesi. Ma so che non posso, so che rischio correrei se confessassi davvero tutto: rovinerei totalmente il rapporto che ho con Cesare, e lo perderei.

Il solo pensiero di non poterlo più vedere ogni giorno, di non poter più ascoltare la sua risata, di non poter più parlare con lui fino a tardi quando tutti gli altri se ne sono andati, mi si pianta nel petto come una lama, lentissima e lancinante.

Tra questi pensieri che si rincorrono nella mia testa e si materializzano nel mio petto, tra Tonno e la sua dannata videocamera ancora puntata su di me, tra Cesare che continua a stringermi e a guardarmi con quegli occhi cazzo, quegli occhi che mi uccidono e mi salvano allo stesso tempo, quegli occhi che con i giorni stanno diventando sempre più difficili da guardare tramite il velo che ho dovuto mettere davanti ai miei, tra tutto questo tormento interiore ed esteriore sento il mio autocontrollo sul punto di cedere, e nel panico più totale scatto istintivamente in piedi e corro via verso il luogo chiuso più vicino: il bagno.

"Per niente al mondo."  ||Cesolas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora