Il meglio di me[3]

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Peter sta pregando la sua ex per non farmi del male, io in tutta risposta guardo solo la ragazza che ho davanti a me. Non ho paura di morire. Non ho paura di lei.
Mi ha già tolto tutto ciò che volevo nella mia vita. Adesso non ho paura di morire. Non ho paura di lasciare nessuno. Voglio solo che lei abbia ciò che si merita.
Sorrido, lei alza un sopracciglio, non capendo.
-Sparami-la incito, sfrontatamente-Non ho paura di te.
La ragazza non se lo fa ripetere due volte e preme il grilletto, la canna della pistola contro la mia fronte. Sento Peter urlare, io invece riapro gli occhi e il mio sorriso si amplia solo di più.
Rachele finalmente perde il sorriso: qualcosa nel suo piano è andato storto. Premo un pulsante che tengo nascosto nella tasca dei miei pantaloni e in quel momento, fanno la loro comparsa la polizia.
Tutto succede velocemente.

Gli scagnozzi della rossa abbassano immediatamente le armi, notando che sono in netta inferiorità numerica, mentre quest'ultima continua a guardarmi stupita. Non si aspettava questo. Si aspettava la mia rabbia, si aspetta una bella vendetta da parte mia, peccato solo che io sono superiore a lei.
Peter viene soccorso immediatamente: lui è stata l'unica cosa negativa del piano. So' che lei avrebbe fatto di tutto per salvarsi la vita, anche mettere in pericolo quella del suo amato, ma ero sicuro che non si sarebbe mai spinta in un punto cruciale.
Sono stato più intelligente di lei. Questa volta sono stato io a guidare il gioco e a vincere. Questo è l'ultima cosa che mi ha insegnato Ginevra, prima di andarsene. Aspettare con pazienza e non fare mosse avventate.
La pistola senza munizioni gli cade dalle mani quando un poliziotto viene a prenderla, lei continua a guardarmi stupita e divertita allo stesso tempo.

-La battaglia-parlo, guardandola negli occhi, senza un minimo di paura-L'ho vinta io.

Un mese fa non avrei mai vissuto nei "se" e nella speranza che davvero non facesse del male a Peter, ma oggi le cose sono cambiate e non me ne sono fregato molto dell'incolumità del mio amico. Ho solo voluto finire al più presto questa faccenda, così che la persona che ho davanti si prenda ciò che si merita. Ormai ho perso tutto ciò che per me era importante. Non ho nient'altro da perdere.
Rachele viene portata via e io rimango lì, a fissare il vuoto davanti a me, sentendomi allo stesso modo.



...


Sono andato avanti in queste settimane, dopo la sua morte, solo per questo momento: per veder la persona che più la odiava dietro le sbarre a vita. Ho fatto tutto alla perfezione, senza che nessuno dei miei amici mi scoprisse.
Ho lavorato con i poliziotti e abbiamo messo su un bel piano. Per tutto quel tempo non ho pensato ad altro. La mia testa era occupata nel fargli pagare tutto a quella persona.
Eppure adesso sono qui, senza uno scopo e con un vuoto incommensurabile nel petto. La mia vita ha perso senso.
Non credevo di potermi ridurre così nella vita, ma da quando lei non c'è più è come se mi avessero tolto una grande parte di me. Lei riusciva a farmi star bene, mi rendeva migliore e adesso sono senza di lei.

Non rivedrò più i suoi occhi, non potrò più bisticciare con lei o prenderle in giro solo per poi baciarla

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Non rivedrò più i suoi occhi, non potrò più bisticciare con lei o prenderle in giro solo per poi baciarla.
Lei non ci sarà più.
Non ci sarà mai un'altra Ginevra con il suo stesso carattere.
Non amerò più.
Sono perso.
L'ho persa.
Io dovevo proteggerla, era l'unica cosa che lei voleva, perché ho abbassato la guardia?

Una vita per essere amati // cole sprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora