Come previsto ho passato l'intero sabato a rimuginare su quello che è accaduto ieri.
Non fraintendetemi, una parte di me ci pensa in continuazione perché non ho mai provato sensazioni simili, ed è stato straordinario a dir poco. Il solo pensiero di quello che è successo sul bancone della mia cucina e l'espressione sul viso di Ryan mi fanno arrossire e stringere involontariamente le gambe. L'altra parte di me però pensa al dopo, a come è andato via come nulla fosse accaduto e a come probabilmente cose del genere per lui siano all'ordine del giorno. A quante ragazze riserverà lo stesso tipo di trattamento?
Ogni volta che questa domanda prende forma nella mia testa vorrei soltanto picchiarmi da sola. In più penso a quanto poco valore anche io stia dando a me stessa. Avevo dei piani ben costruiti prima di venire qui, e ora mi faccio abbassare le mutandine dal primo che capita, sul bancone della mia cucina.
Ma Ryan, anche se questo mi fa solo arrovellare di più il cervello, non è il primo che capita. E a tutto questo non riesco a dare una spiegazione. Lo detesto. Non c'è nulla che io apprezzi in lui al momento, dal lato caratteriale. Esteticamente non è neanche il mio prototipo se dobbiamo dirla tutta, a partire dai tatuaggi ovviamente, cosa che non mi stancherò mai di dire. Eppure c'è qualcosa che mi tiene inspiegabilmente legata alla sua persona, quasi ipnotizzata.
Sbuffo nuovamente mentre sposto un altro scatolone nel salotto di Alex. Appena il tempo di cenare e mi sono precipitata subito nel suo appartamento, nel tentativo di non pensare troppo. Tentativo vano, ovviamente. Ormai è più di mezz'ora che siamo qui e finalmente stiamo riuscendo a fare un po' di spazio.
"È tutto ok? Ti vedo pensierosa stasera" mi dice posando dei giornali di formazione psicologica in uno dei cartoni. Effettivamente da quando sono arrivata ho parlato pochissimo, il necessario.
"Sì, niente di che.." rispondo facendo spallucce, ma lui mi guarda con un sopracciglio alzato. È uno psicologo Chloe, che cosa ti aspetti?
"Allora...ieri..." inizia e so già dove vuole andare a parare.
Sospiro. "Ieri cosa?" chiedo.
"È successo qualcosa con il bastardo?" alzo le sopracciglia dalla sorpresa. Alex è sempre molto diplomatico, non mi aspettavo che avrebbe usato un appellativo del genere.
"Il bastardo?" quasi rido dalla sorpresa, e Alex fa un sorrisetto.
"Beh, è il primo nome che mi è venuto in mente" fa spallucce innocentemente, facendomi scuotere la testa ridendo.
"No, niente di cui preoccuparsi" mento. Diamine se mento.
"Spero che il tuo cambio d'umore non sia dovuto ad una persona del genere Chloe, sul serio". Lo guardo negli occhi, non capendo tutto questo odio, ma soprattutto non volendo che entri troppo in questa storia.
"Non preoccuparti davvero, ho solo un po' di mal di testa" faccio un sorriso rassicurante, tirando fuori l'ennesima bugia.
Annuisce leggermente. "D'accordo...te la senti di andare a svuotare i cassetti dell'armadio nella mia stanza? Altrimenti tranquilla che posso finire da solo" chiede preoccupato per la mia improvvisa emicrania.
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Stubborn
Romance"Sembra che tu stia dimenticando chi hai davanti e ti stia prendendo fin troppe confidenze". Poi si avvicina al mio orecchio. "Non fare in modo che io debba ricordarti come stanno le cose". 🦋🦋🦋 TW: scene di sesso esplicito, violenza, abusi, sost...