11. Voices

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Sono sorpresa per non dire scioccata dalle figure che mi trovo davanti

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Sono sorpresa per non dire scioccata dalle figure che mi trovo davanti.

"Sorpresa!" gridano i due davanti al portone ed in un attimo sono su di me. I capelli biondi di mia madre mi offuscano la vista e il profumo inconfondibile di mio padre mi inebria le narici.

Casa. Ecco cosa sento in questo momento. Ed era ciò di cui avevo esattamente bisogno negli ultimi giorni.

"Io non so davvero cosa dire" balbetto troppo felice per formulare qualsiasi altra frase. "Che ci fate qui?"

"Volevamo farti una sorpresa" dice mio padre "Sai tua madre non faceva altro che pensare a te e quindi l'ho accontentata" dice con finto tono da duro facendomi sorridere.

"Io? Devo ricordarti che hai passato le ultime settimane a piangere?" dice mia madre facendo immediatamente borbottare mio padre e ridere me.

"Non sapete quanto sia felice di avervi qui, anche voi mi siete mancati immensamente" dico una volta allontanata dal loro abbraccio. "Dai entrate, non rimanete sulla porta!" dico e mi sposto per farli passare. Avevo dimenticato però un piccolo dettaglio.

Ryan.

Gli occhi dei miei genitori viaggiano per l'appartamento finchè non si fermano sulla figura del ragazzo accanto al mio divano. Mia madre inarca il sopracciglio incuriosita, mentre la faccia di mio padre esprime tutt'altro sentimento: gelosia.

"Lui chi è tesoro?" chiede mia madre mettendo su il suo sorriso migliore.

"Già, chi è?" chiede mio padre ma il suo tono è più seccato.

Non so cosa possano pensare sul momento, ma so per certo quello che penserei io. Un ragazzo super tatuato, palestrato e ricco di piercing nel salotto della loro bambina. Come minimo io sarei svenuta.

"Lui è Ryan" dico torturandomi le mani di nascosto "è un mio amico" arrossisco tra me e me pensando a quello che sarebbe successo se i miei genitori non fossero arrivati. Ryan alza lo sguardo verso i due, e per una volta lo vedo a disagio. "Ryan, loro sono i miei genitori, David e Jennifer" finisco di fare le presentazioni e aspetto che facciano qualcosa loro. Ora sono io quella nervosa.

Ryan si schiarisce la voce. "è un vero piacere conoscervi signori Evans, ho sentito molto parlare di voi" dice e mette su uno dei suoi sorrisi migliori, per poi avvicinarsi e stringere la mano ai miei genitori. La mia mascella per poco non tocca terra. Quanto è bugiardo? E soprattutto come ha fatto a mettere su quest'aria da bravo ragazzo in quattro e quattr'otto?

Mio padre gli stringe la mano in una presa ferrea e vorrei davvero sotterrarmi. "E dimmi Ryan, cosa ci fai a quest'ora della mattina a casa di mia figlia?" non posso credere che l'abbia chiesto sul serio. Cosa pensa? Prendo una colorazione porpora e so che dovrei intervenire ma non ho idea di cosa dire. Per fortuna Ryan è più astuto di me e non si fa prendere in contro piede dall'interrogatorio di mio padre.

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