Capitolo 11

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Pov's Evie
Margaret mi sta aiutando a prepararmi per l'uscita con Carlos e nel frattempo scambiamo quattro chiacchiere:
"Emozionata?"
"Altroché!" Rispondo
"Ricordo la mia prima uscita con un ragazzo, non era William. Si chiamava Hershel ed era parecchio impacciato. Io gli piacevo e per evitare una noiosa cena con i parenti ho accettato di uscire con lui."
"Lei sì che è furba. E come ha conosciuto William?"
"In una vacanza che ho fatto con i miei genitori. È stato un colpo di fulmine."
Mal se ne sta in silenzio a disegnare e Rachel guarda un film sul tablet.
"E tu Mal? Hai già fatto strage di cuori?"
"A me i ragazzi non interessano. Sono stupidi e insopportabili." Dice lei fredda.
"Se lo dici tu. Ma io conosco mio figlio e ti dico che si sta prendendo una bella cotta per te." Le dice Margaret.
Mal fa una faccia tra il 'davvero?' sorpreso e il 'non mi interessa'.
Continuo a prepararmi.

Sono pronta!
Suonano al campanello.
Margaret va ad aprire.
"Buonasera signora Dixon. Evelyn è pronta?"
"Carlos! Allora sei tu ad uscire con Evie. Mi fa così piacere. Tra un minuto arriva."
Qualche minuto dopo faccio il mio ingresso in soggiorno e vedo Carlos alla porta con un piccolo boquet di fiori.
"Wow. Q-questi sono per te."
Mi porge il mazzo e lo accetto con un sorriso.
"Andiamo?" Chiede.
Annuisco.
"A casa alle 9:30 intesi?" Chiede severa Margaret.
"Non si preoccupi." Risponde Carlos.
Usciamo da casa e ci dirigiamo verso la sua auto.
Entriamo e io chiedo:
"Tu guidi?"
Lui fa una risata divertita.
"Posso sembrare piccolo ma ho pur sempre sedici anni."
Mentre siamo in macchina parliamo un po' del più e del meno.
"Scommetto di essere più grande di te."
"Davvero? Bene vediamo. Io sono nata il 10 aprile e tu?"
"Cavoli io il 28 maggio...mi hai battuto di un mese." Dice deluso ma divertito.
"Dove mi porti?"
"Non hai mai visitato la città intera, o sbaglio?"
"In effetti no..."
"Bene. Ti piace la cioccolata?"

Arrivati scendiamo dall'auto e mi ritrovo davanti uno spettacolo magnifico.
Siamo in un bar su un punto panoramico e si vede l'intera cittadina da qui.
"Fantastico..." Sussurro.
Io e Carlos entriamo dentro e ordiniamo due cioccolate calde, lui con doppia panna, io con le fragole e la cannella.
Arrivano le nostre ordinazioni e mentre mangiamo chiacchieriamo.
"Cosa ti piace fare nel tempo libero?"
"Be' sono un appassionato di basket, mi piace il cinema, sono fissato con le serie tv e...qualche volta faccio delle gite in famiglia. Tu?"
"Io non faccio molto, ho difficoltà nello studio e la maggior parte del tempo sono sui libri però mi piace la moda."
"Bello! Ma so che sei la numero uno nel corso di chimica."
"Si...Carlos tu sai da dove vengo?"
"So che vieni da un'associazione per ragazzi difficili ma...che importa adesso?"
"Non sono un buon soggetto."
"Non è vero! Se io venissi da un quartiere malfamato non per questo sarei un ragazzo di strada. Evelyn le nostre origini determinano la nostra provenienza ma siamo noi a decidere chi essere."
Sorrido debolmente.
"Credo tu abbia ragione. E credo anche che tu abbia un po' di panna sul naso."
Lui mi guarda imbarazzato e poi si mette a ridere.
Il resto del pomeriggio va a meraviglia e Carlos mi propone di uscire nuovamente in futuro.
Rispondo di sì.

Pov's Mal
Evie è uscita.
E io rimango sola con Rachel e Margaret.
"Margaret devo dirle una cosa..."
"Dimmi pure." Risponde mentre stira una camicia.
"Devo prendere ripetizioni da un mio compagno di classe che non sopporto e non voglio andare a casa sua. Potrebbe venire lui qui?"
"Certo, nessun problema ma questa settimana ho più sedute del solito e dovrete andare in camera tua per studiare."
"Va bene. Non è un problema, ma corra se sente un tonfo. Probabilmente l'avrò ucciso."
Margaret ride.

Prima quella mattina...

Noiosissima ora di matematica passata a dormire tra formule ed equazioni.
A fine lezione la prof mi trattiene.
"Souvlaki."
"La prego non pronunci quel nome. Mi chiami Mal o Bertha o Giacoma se preferisce ma non voglio sentire più quel nome."
"Tecnicamente è un cognome ma ho afferrato il concetto. Comunque ti ho assegnato un tutor, ti darà delle ripetizioni e mi aspetto grandi cose da lei. Mi raccomando. Il tutor è Harry Smith."
Appena sento quel nome spalanco gli occhi dalla sorpresa.
"Harry Smith? Dicono che sia un pessimo soggetto. E i pessimi soggetti di solito non sono bravi a scuola."
"So cosa dicono di Smith ma quel ragazzo è brillante. Così attento, così applicato nello studio."
"Se lo dice lei. Io adesso vado. Con permesso."
Esco dall'aula.
Perfetto il signor 'Ciò che è mio è mio e ciò che è tuo è mio' è uno studente brillante.
Se è così allora io sono la regina d'Inghilterra.

Pov's Ben
"Papà posso parlarti? Da ragazzo a uomo o da figlio a papà se preferisci."
"Certo figliolo. Andiamo nel giardino sul retro."

Ci sediamo sul dondolo.
"Papà come faccio a capire se mi piace una ragazza?"
"Oh...ehm...lo capisci da quello che succede quando la vedi. Se appena la vedi sei emozionato e il tuo cuore fa i salti di gioia allora la ragazza ti piace."
"Come quando la mamma sforna le lasagne?"
Lui ridacchia e poi dice:
"Esatto. Quello. E poi se pensi e ripensi a lei è un altro segnale."
"E se la ragazza ti ignora completamente?"
"In quel caso cerca di capire perché e sii più visibile ma in modo intelligente."
"Capisco..."
"Chi è la ragazza?"
"Mal..."
"Si! Figliolo ho appena vinto una scommessa. Tieniti pronto per cena ci sarà la parmigiana italiana!"
"Cosa?! Hai scommesso con la mamma sul mio interesse amoroso?"
"Be'..."
"Sei un bambinone papà!"
Qualche secondo di silenzio lascia le mie ultime parole sospese nell'aria.
"Sai perché le ragazze non mi rivolgono parola?"
"Evelyn ha paura di te. Gli ricordi un uomo che da piccolina tentò di rapirla. E Mal...lei è stata vittima di violenza da parte del compagno della madre ed è stata anche...ehm...sì per cui evita il genere maschile a prescindere."
"Oh non lo sapevo. E posso rimediare?"
"Cerca di essere il padre che non hanno avuto. Dì loro cose confortanti ma non sembrare ambiguo."
"Capito. Adesso rientriamo fa freddo qui."
"Grazie della chiacchierata pa'."
"Di niente BennyBoo."
"No dai! Basta con questo nomignolo ridicolo!"
Entriamo in casa ridendo.

Spazio autrice
Scusate l'assenza ma sono stata male, spero comunque che questo capitolo vi piaccia! 😉

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