Mille e un reed900 One shot

Il tuo sguardo

Gavin si rigirò nel letto. Non pensava che potesse sentirsi così nella sua vita. Provava qualcosa che non poteva essere espresso a parole, e anche provandoci non avrebbe rappresentato veramente ciò che sentiva. Contemporaneamente gli sembrava di volare e di cadere.

Anche prima di conoscere Nines aveva avuto dei ragazzi, con i quali aveva 'dormito' insieme, ma con Conan era tutto diverso. Il modo in cui lo baciava, il modo in cui gli sussurrava dolci parole mentre facevano l'amore, il modo stesso in cui facevano l'amore... La sua voce quando gli diceva 'Ti amo' e il modo in cui lo stringeva tra le braccia. Ma più di tutto gli piaceva vedere il suo sguardo quando si svegliava.

Non l'aveva mai visto dormire perché Nines si svegliava sempre prima di lui, ma quando Gavin si svegliava si ritrovava sempre davanti allo spettacolo dei suoi occhi. L'alba poteva invidiare il suo sguardo mattiniero, più limpido e caldo del sole riflesso su un mare cristallino. Gavin non si sentiva degno dell'amore che Conan gli dava, come se fosse l'unico uomo sulla faccia della terra.

Ma era così, Conan non avrebbe mai amato un uomo come amava Gavin.

Ogni mattina quando si svegliava, Conan era pronto a vedere tra le sue braccia Gavin. Possessivo come solo lui poteva essere, lo guardava dormire nei pochi minuti che mancavano per il risveglio del suo amato. Quando si svegliava assomigliava molto a Pumpkin. Si stiracchiava strofinandosi contro il suo petto e poi ancora mezzo addormentato apriva gli occhi e lo guardava. Solo il suo sguardo poteva permettergli di iniziare la giornata, senza probabilmente sarebbe morto. Infine sorridendo gli avvolgeva le braccia al collo e gli diceva "Hey Baby, anche oggi mi fissavi mentre dormivo?" Ogni giorno glielo chiedeva e ogni giorno Conan gli sussurrava "Certo Amore".

Entrambi sotto sotto aspettavano che l'altro capisse che meritava di meglio. Gavin pensava che un giorno Conan avrebbe capito quanto valeva e avrebbe lasciato uno stronzo come lui, ma contemporaneamente Conan pensava che Gavin un giorno si sarebbe stancato di avere un fidanzato androide e avrebbe cercato un umano. Però entrambi vivevano nel presente, godendosi i piccoli piaceri della vita e il loro amore.

Erano presenti problemi a volte, soprattutto per colpa di Gavin che litigava spesso con chi osava guardare storto Conan. Spesso gli altri giudicavano male Gavin e Conan e, per insultarli, sparlavano di Gavin dicendo 'Non solo è gay, ma si fa pure un androide'. Come se essere omosessuale fosse sbagliato ed essere fidanzati con un deviante fosse un reato.

Era capitato più volte che Conan dovesse trattenere Gavin, per evitare che il detective perdesse il lavoro. Per esempio una volta era capitato che due ragazzi, dopo averli insultati, avevano cercato di fermare l'ira di Gavin minacciandolo di chiamare la polizia, ma lui aveva risposto "Siamo già qui figli di puttana e se non la smettete vi prendo e vi sbatto in cella cazzo!". Fortunatamente i due erano andati via senza far niente, ma Gavin aveva rischiato di essere denunciato per abuso di potere. Se avesse perso il posto per Gavin e Conan sarebbe stato quasi impossibile continuare a stare insieme. Quindi dovevano essere più prudenti, anche con gli stronzi. Gavin aveva promesso a Conan che si sarebbe trattenuto e che non avrebbe più fatto cazzate del genere, a costo di farsi mettere i piedi in testa da due stronzetti. Beh, il 90% delle volte ci riusciva trattenendosi, ma quando insultavano pesantemente e direttamente Conan non riusciva a stare zitto.

Le persone potevano vedere il suo Conan come un pezzo di plastica senza emozioni, ma solo Gavin sapeva quanto Nines potesse amare. Gavin per lui avrebbe lottato, picchiato e, se necessario, ucciso qualunque stronzo avesse il coraggio di toccarlo.

Da questo punto di vista tanti potevano vedere Gavin come un pazzo psicopatico, ma per Conan non lo era. Anche quando mostrava il peggio di sé, Conan lo vedeva come il dolce ragazzo che faceva le fusa tra le sue braccia ogni mattina. Quindi sì in realtà era un pazzo, ma era il suo pazzo.