'Meglio aver amato e perso che non aver amato mai'
Era questo che Tina continuava a dirgli, ma lui non le credeva. Come poteva rischiare di perdere l'uomo che amava? Era semplicemente impensabile. Ovviamente Tina non sapeva di chi fosse innamorato, aveva detto categoricamente che non glielo avrebbe mai svelato e lei, contrariata, aveva accettato. Però aveva dovuto spiegarle perché non riuscisse a dichiararsi. Gavin aveva deciso di dire una mezza verità, dicendo che lui era asessuale. Come poteva rivelare il suo amore a un ragazzo che non poteva amarlo?
Gavin sperava nell'ignoranza di Tina nell'argomento, ma lei era ben informata (oppure si era informata per aiutare Gavin) e sapeva che essere asessuali non voleva dire non amare, ma solo non provare attrazione fisica. Lui si era giocato la carta delle sue necessità carnali e così lei non poteva ridire niente in argomento, nonostante ciò lei non desisteva.
'Meglio aver amato e perso che non aver amato mai'
Continuava a ripeterglielo come se fosse un mantra, come se potesse risolvere tutti i suoi problemi. Come poteva dichiararsi a Conan?
Viveva a casa sua, era il suo partner ed era impossibile al 1000% che lui ricambiasse il suo amore, non sarebbe mai diventato un deviante.
Da quando Conan era diventato il suo partner la sua vita era diventata un turbinio di emozioni. Inizialmente lo odiava semplicemente perché era un androide, poi per abitudine aveva iniziato a sopportarlo. Conoscendo veramente Conan e ciò che c'era in realtà oltre a quella rigida maschera da androide, era diventato suo amico, andando oltre a tutte le sue convinzioni. E infine il disastro, ciò che lo aveva trasformato nell'ombra di ciò che era sempre stato. Si era innamorato totalmente e incondizionatamente di un essere che non l'avrebbe mai ricambiato. Non era colpa di Conan, lo sapeva bene, era come chiedere a una margherita di fiorire in inverno, era impossibile.
Ma Gavin non riusciva ad accettarlo.
Giorno dopo giorno Gavin appassiva. Tina soffriva quanto lui nel vederlo così e continuava a spronarlo, ma lei non poteva capire ciò che stava realmente accadendo.
'Meglio aver amato e perso che non aver amato mai'
Ci pensava sempre, ma quella frase non avrebbe risolto i suoi problemi. Poteva solo guardare l'uomo che amava rimanere uguale, freddo, insensibile.
Fu dopo una settimana dal suo crollo emotivo che Conan, nonostante l'impassibilità gli parlò di qualcosa che non riguardava il caso "Detective si sente male?"
"Cosa?" chiese confuso Gavin. Non si aspettava una domanda del genere.
"Ho notato che nell'ultima settimana mostra segni di instabilità emotiva, se posso azzardarmi ipotizzerei tristezza"
Il suo dannato sguardo di ghiaccio lo perseguitava. Come aveva fatto a innamorarsi di lui? Come faceva a sembrare così dolce ai suoi occhi, anche se in realtà doveva sembrare uno stronzo agli occhi di tutti gli altri? Com'era possibile?
"Non ho nessun problema, torna a lavorare" disse velocemente. Se avessero continuato la discussione sarebbe scoppiato in lacrime, non sopportava più la situazione, non sopportava più ciò che stava succedendo.
'Meglio aver amato e perso che non aver amato mai'
Strinse forte i denti, anche oggi Tina glielo aveva ripetuto. Conan pensava che il suo crollo emotivo fosse iniziato la scorsa settimana, ma non era così e Tina lo sapeva bene. L'ultima settimana lo aveva reso quasi apatico, era logico che Conan l'avesse notato, anzi sarebbe sembrato strano il contrario, ma in realtà era da due forse tre settimane che soffriva per lui. Era Tina che lo aveva consolato più e più volte, quando lui era al telefono che parlava con lei lamentandosi di quanto fosse ingiusto ciò che gli stava capitando.
Conan lo guardò con i suoi occhi penetranti e non accettò la sua risposta "Detective mi segua, devo mostrarle ciò che ho scoperto basandomi sulle prove trovate sulla scena del crimine"
"Dove dobbiamo andare?" chiese rigido Gavin.
"Nell'archivio" rispose Conan alzandosi e dirigendosi verso la stanza.
Gavin non voleva rimanere solo con Conan, per lo meno non adesso, ma non poteva fare altro. Pensava di morire quando entrò nell'archivio "Ok, cos'hai scoperto?"
"Ancora niente, è per questo che siamo venuti qui" disse calmo Conan.
"Cosa? Ma hai detto-"
"Prima devo scoprire che cosa disturba il mio partner. La mia prima priorità non è risolvere il caso, ma proteggere il mio partner, ovvero lei Detective" disse risoluto avvicinandosi "Che cosa la turba?"
Erano così vicini.
Gavin l'aveva visto sempre così alto, troppo alto, e questo lo disturbava. Sembrava che la Cyberlife l'avessero creato alto solo per renderlo più distante da lui, irraggiungibile. Ma da così vicino non sembrava irraggiungibile.
Erano soli nell'archivio.
Non voleva più soffrire.
Lo amava e voleva che lui fosse suo.
'Meglio aver amato e perso che non aver amato mai'
"Sei tu che mi disturbi" rispose. Prima che Conan potesse rispondere Gavin era già in punta di piedi e lo stava tirando giù agganciandolo al colletto della giacca.
Non si aspettava che un bacio potesse essere così bello. Tina aveva ragione. Probabilmente ora avrebbe perso Conan, sarebbe scappato o l'avrebbe trattato ancora più freddamente del solito, ma questo bacio era ciò di più bello avesse provato in vita sua. Si sentiva libero dalla sua ombra, si sentiva vivo e si sentiva vincitore. Aveva vinto contro le sue paure. Magari non sarebbe riuscito ad ottenere ciò che desiderava e sarebbe uscito dalla battaglia sconfitto, ma dopo aver lottato, essersi battuto per ciò che voleva.
Dopo aver allontanato le labbra da quelle di Conan sentì quanto era rigido, non muoveva un muscolo, sembrava quasi morto.
In realtà Gavin aveva sperato che Conan lo ricambiasse, però era impossibile sfortunatamente.
"Non sto capendo" sussurro Conan contro le sue labbra.
Gavin smise di stare in punta di piedi, allontanandosi così da Conan e piano piano tolse la mano dal suo colletto. "Lo so che non puoi capire, mi dispiace" Gavin voleva girarsi per andarsene. Faceva male essere rifiutati, ma sarebbe sopravvissuto, non era una tragedia come aveva immaginato. Poteva sopportarlo.
Conan gli mise velocemente le mani sui fianchi e Gavin lo guardò sbalordito.
"Io non sto capendo perché... Sento" Conan era corrucciato, Gavin non lo aveva mai visto così, era esitante "Perché sento? E' come se... Volessi baciarla ancora. Perché?"
Gavin credeva di sognare "Vuoi baciarmi di nuovo?"
Conan annuì "Perché?"
"Non c'è sempre un vero motivo" Gavin sorrise, stava dicendo quello che aveva pensato per così tanto tempo "A volte senti delle cose e sai solo che è ciò di cui hai bisogno"
"Quindi cosa devo fare?" chiese chinandosi verso di lui per essere alla sua stessa altezza.
Non era irraggiungibile "Devi fare ciò che desideri fare" sussurrò Gavin.
"Voglio baciarti Gavin" disse contro le sue labbra.
"Allora baciami"
E Conan lo baciò.
STAI LEGGENDO
Mille e un reed900 One shot
ChickLitSemplicemente delle storie One shot di Conan e Gavin. Questi due personaggi sono estrapolati dal fantastico gioco "Detroit: become human". Sono rispettivamente un androide (detective) e un umano (detective) le cui storie non sono per niente approfon...