Capitolo 13: Long Island (credo)- Shawn

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MA COSA CAV... ALICYA ERA UNA SEMIREA... SIMILDEA... SOPRIDIA? Ecco, non sapevo neanche come dirlo... ma o grande Adonai, come era possibile? cioè, dei? Nel senso... per me c'era un unico Dio, HaShem, vistoche sono Ebreo.E non riuscivo a capacitarmi che addirittura Alicya, Alicya la mia ragazza fosse figlia di uno di loro. Guardai Alicya , ma era sconvolta quanto me. No, non è possibile, quel ragazzo starà scherzando... non esistono gli dei dell'Olimpo! <<Ma scherzi? Guarda che scherzare sui genitori di una ragazza non è carino! Soprattutto se quella ragazza è la mia ragazza!>> quello fece gli occhi al cielo. <<me lo aspettavo.>> ero io che non mi aspettavo quello che avrebbe fatto lui. Si tolse le scarpe e sotto c'erano... be'... ZOCCOLI. 

Ok ora lo so che voi direte, " ma be', te l'aveva detto che era un satiro, no?" SI LO SO MA UN CONTO è CHE UNO DICE "SONO UNA MEZZA CAPRA" E UN CONTO è VEDERE SEMPRE QUELLO CHE SI TOGLIE LE SCARPE E VEDERE CHE SOTTO CI SONO DUE CAVOLO DI ZOCCOLI!!! MI VENNERO MINIMO TRE ATTACCHI DI CUORE!!!

Allora, allora, fermi tutti. Alicya sembrò riscuotersi solo ora dallo stato di trance in cui era caduta da quando il ragazzo-capra aveva pronunciato la parola 'Semidea' . Appunto il  satiro riprese la parola <<... quindi Alicya, visto che sei una Mezzosangue, un altro nome con cui chiamiamo i semidei, devi venire nell'unico posto sicuro per loro! Il Campo Mezzosangue, a Long Island, sulla Collina Mezzosangue... l'unica cosa è che, il tuo ragazzo, qui...>> e mi indicò con un ampio gesto delle mani <<... non può entrare! C'è una barriera protettiva per i mortali, e lui, be', è un mortale. Tra l'altro, una cosa chiamata Foschia, che impedisce ai mortali di vedere il nostro mondo, renderà a lui completamente invisibile il Campo! Può entrare solo se riesce a vederlo e tu gli dai il permesso.>> Alicya si girò verso di me, con uno sguardo disperato. la potevo capire. Non riusciva a credere neanche lei a quello che stava accadendo. del resto... chi poteva credere a tutta quella manfrina sugli dei dell'Olimpo? E poi come facevano ad essere a New York? Non dovrebbero essere, ecco, in Grecia, magari? lo chiesi al ragazzo-capra. <<Ah, be'>> rispose lui, sbuffando, come se fosse una domanda che gli ponevano tutti ed alla quale era stufo di rispondere. <<Gli dei si spostano continuamente. ogni volta che si spostano c'è una nuova era. L'era Greca era quella originale. Questa qui è l'era occidentale, detta anche Età d'Oro. Gli dei si spostano dove brucia la fiamma olimpica, e in questo momento brucia in America. Ora, incamminiamoci. c'è un treno metro tra venti minuti per Long Island.>> <<Ehi, ehi frena, satiro!>>  disse ad un certo punto Alicya <<chi ha detto che veniamo con te? Noi abbiamo una missione, non siamo certo a Brooklyn per caso! L'hai detto anche tu, noi viviamo a Manhattan! Noi dobbiamo...>> si fermò, mi guardò, come per chiedere il permesso di continuare quella frase <<... dobbiamo ritrovare Keira.>> dissi, abbassando un po' la voce. Ma il tizio aveva un ottimo udito <<chi è Keira? Una vostra amica? Guardate che è importante che Alicya vada subito al campo!>>  <<Perché?>> chiese allora lei. Allora il satiro la guardò. <<Nella mitologia greca non ci sono solo dei e ninfe e satiri! Ci sono anche creature molto, ma molto pericolose. I...>> e qui abbassò la voce, a ridurla ad un sussurro <<... mostri. Nel mondo reale, i mezzosangue sono esposti, perché hanno l'aura di odore che anche io ho annusato per te. I mostri la sentono, e non è un bene, perché poi ti vengono tipo a uccidere, ecco... al campo invece c'è una barriera, quindi i mostri non possono passare. Ecco perché è l'unico posto sicuro!!>> Si vedeva che aveva fretta. Mi girai verso Alicya <<Ali, tu vuoi andare?>> le chiesi. Lei guardò il satiro e gli chiese <<senti, Grover, giusto? Sinceramente, sono in pericolo?>> lui abbassò lo sguardo e fece di sì con la testa. Alicya annui. <<è in pericolo anche Shawn, vero?>> lui abbassò ancora di più la testa  <<Ok...>> disse Alicya, inspirando << penso che debba venire con te. Shawn, se vuoi restare a cercare Keira o tornare a Manhattan, sei libero di farlo, non ti devo coinvolgere in questa... >> <<vengo con te.>> dissi <<come?>> disse Alicya, guardandomi. <<Ho detto che vengo con te. Non ti lascerò sola, hai capito?>> Alicya mi guardò piena di riconoscenza, e mi diede un bacio sulla guancia. <<grazie>> mi sussurrò all'orecchio. Ero sicuro che mi avrebbe baciato sulla bocca se non ci fosse stato anche Grover, ma  mi dovevo accontentare. <<Allora>> disse il satiro <<andiamo?>>  Alicya annuì. <<Si, andiamo.>>.

Quando fummo sul treno le porte si stavano per chiudere. Avevamo fatto una corsa per andare fino a lì. Stavamo tutti ansimando. Poi Grover si riprese e ci spiegò un paio di cose sul Campo Mezzosangue <<Allora io penso che sia molto carino da parte del tuo ragazzo venire con noi, Alicya, ma vedete, il vero problema è che i mortali nono riescono neanche a vedere il campo. A meno che... >> <<cosa?>> chiese Alicya  il satiro scosse la testa << no niente. Un fenomeno così raro è praticamente impossibile. Comunque sia, tu gli devi dare il permesso di entrare. Ok?>> <<Va bene>> annuì Alicya.

Arrivammo a Long Island. E penso di non aver mai visto niente di più strano. Sopra ad una collina c'era un portale di pietra <<Woah>> esclamai. Grover mi guardò allibito <<tu lo vedi?>> <<e certo, è grandissimo!>> risposi io. 

Sul portale c'era scritto: Campo Mezzosangue

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Non uccidetemi per favore. Lo so che sono stata molto assente e vi porgo tutte le scuse possibili. prometto che aggiornerò con più regolarità. Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ho avuto più tempo per studiarmi la storia e sono sicura che vi piacerà.

Grazie come sempre per il supporto e tutto.



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