Nuova casa, nuova scuola

17 1 0
                                    


-sento qualcosa...- mi dico nella mente. Quando alzo la testa,vedo la sveglia alle OTTO E MEZZA! , spero che questo è un incubo, ma non lo è affatto. Ho ancora la testa tra le nuvole, dal viaggio che ho fatto per arrivare qua.
-Non ci posso credere!- sono davvero scioccata. - Non posso fare tardi PROPRIO OGGI!, NO!-
Mi alzo in fretta e furia e mi metto addosso la prima cosa che vedo in armadio. Sono totalmente impazzita, mi sono vestita in una maniera assurda!, e il brutto, è che non mi sto neanche accorgendo di quello che faccio. Scendo in cucina e prendo dal frigo, uno yogurt alla fragola. Lo mangio facendo un pasticcio.
Dopo aver fatto colazione, mi metto le scarpe e mi guardo allo specchio. Poi, esco di casa.
Corro fino alla fermata dell'autobus, ma a quell'ora non c'è ne neanche uno. Mi tocca andare a piedi.

Mentre corro, sento un disturbo in gola, è una sensazione strana.
Intanto, mi assicuro di non aver dimenticato niente,... ma invece qualcosa l'ho dimenticato. L' immancabile ZAINO!
Mi fermo di colpo. Vorrei urlare, ma non posso. Il cuore mi batte a mille, ma ormai sono in ritardo di tre quarti d'ora, così continuo a correre.
Arrivo a scuola di un'ora di ritardo.             
Già il primo giorno di scuola, in ritardo. Non mi sono neanche fatta un'idea di come fossero i miei nuovi compagni e gli insegnanti. Chissà cosa penseranno di me.
Arrivata a scuola, devo aspettare un po', che i bidelli mi aprano la porta. A un certo punto, arriva un'uomo, con dei capelli riccioli e castani. Mi apre la porta:-Chi sei?, sei nuova?-chiede. Io ancora mezz'addormentata gli dico:-Piacere Michelle, ora devo andare-  e mi pare che lo abbia urlato.
Corro fino alla porta della 2F, la mia nuova classe.
Cerco di calmarmi,così faccio un profondo respiro.La mia mano si alza, bussa alla porta, l'orecchio ascolta la parola "avanti", la mano si appoggia alla maniglia e spinge.Entro in classe. Ci sono molti "adolescenti"che mi guardano come se fossi un'alieno. Sono strani, prima mi hanno guardato, ora continuano il loro compito, come se io non fossi mai entrata.

Solo l'insegnante mi guarda. Dall'aspetto, non mi sembra tanto bella, ma continua a fissarmi.
-Bene,bene,bene...-sto iniziando a tremare. -Signorina...  Leandri, giusto?- il mio cuore sta per esplodere. Con voce tremante rispondo: -S s ss si - .
C'è un'attimo di silenzio. Non so che fare,tremo. Ma questo assoluto assoluto silenzio,viene interrotto dalla voce della prof: -Non mi sembra tanto sicura...-ho un nodo in gola, la mia mandibola non ne vuole sapere di muoversi, le mie gambe, tremano come budino, tutti i compagni mi guardano dritti negli occhi, non so che fare.
-ok signorina, venga qui-....


Non ci posso credere,non ce la faccio più!  finché, .... sento la mamma urlare: "Svegliaaaaa" così mi alzo e apro gli occhi, non riesco a credere a quello che sto vedendo in questo momento... TUTTO QUESTO , È STATO SOLTANTO UN INCUBO?!?!?!? Eppure, sembrava così reale...  ed è anche reale la sveglia alle 7:20 , un sollievo.
Mi alzo dal letto e mi metto una semplice felpa bianca, e dei jeans neri. Scendo i cucina, (questa volta non prendo lo yogurt alla fragola) e prendo latte e cereali.
"Buongiorno, eh" " Buongiorno ma', dov'è papà?" "È a lavoro, ma mi ha detto che nel weekend è libero" "ok"
Non gli dico del mio incubo, perché non voglio che si preoccupi. Intanto si sono fatte le 7:35, così mi lavo i denti, mi pettino i capelli, mi metto scarpe, giubbotto, prendo lo zaino e sono pronta.
"Ciao mamma!" "Buon primo giorno di scuola!" Chiudo la porta e scendo le scale in tutta fretta. Guardo il telefono e sono le 7:45, mi accontento. Corro e arrivo alla fermata dello scuolabus, devo aspettare 5 minuti, che noiaaa.
Quando arriva , mi affretto a salire. C'è uno che mi guarda male, anzi, ce ne sono 2, io mi chiedo: perché? ma lascio stare, cerco un posto per sedermi e fortuna che lo trovo. Nella'altra scuola, non si trovava un posto. Mi siedo. Lo scuolabus parte, mi rilasso e già mi immagino i miei nuovi compagni e i prof. Ovvio, che tutta questa "gente" non la vorrei affatto nella mia classe. Vabbè non pensiamoci.
Sento lo scuolabus fermarsi. Che siamo già arrivati?? guardo il telefono, SONO LE 7:54 , beh... la scuola è vicina...

Solo e semplicemente MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora