Capitolo 32

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Christian's pov

Per tutto il viaggio in macchina Cloe non mi ha rivolto la parola, e forse un pò lo merito, ma la colpa è anche la sua se solo non avesse accettato l'invito di Louis.
Entra in casa senza degnarmi di uno sguardo, andando dritta per la camera da letto. Evito di seguirla, così dopo essermi tolto sia il cappotto che la mia giacca mi verso qualcosa da bere per poi sedermi nel mio divano a contemplare il vuoto.

Io Christian Spencer, uno degli scapoli più ambiti di New York, io avvocato di successo sono caduto nella trappola dell'amore. Si dell'amore so bene che mi sto innamorando di lei, lei che ormai è parte delle mie giornate sia quando è presente che quando non lo è. Lei è nella mia testa in continuazione. Mi ha stregato, mi ha marchiato e mi ha risucchiato nel suo mondo ed io l'ho lasciata fare senza esitare. Ho omesso alcune cose del mio passato, ma non perché mi piaccia non raccontarle di me semplicemente è meglio che non sappia che madre pessima io abbia avuto e di conseguenza che figlio pessimo io sia stato nei confronti di mio padre.

La sento la gelosia attraversarmi quando qualcuno la guarda o le si avvicina. Vederla sorridere e divertirsi con Louis mi ha mandato in tilt. Non accetterei di perderla, non accetterei che qualcuno me la portasse via..

Mi alzo dal divano e la raggiungo in bagno, dove la trova completamente nuda e gocciolante mentre sta per avvolgere il suo esile corpo in un asciugamano.
"Perché mi ignori?" alzo lo sguardo, guardandomi dallo specchio e alla mia domanda un sorriso amareggiato compare sulla sua bocca.
"Davvero tu non hai idea del perché io lo faccia?" domanda a sua volta cominciando poi togliersi il trucco dal viso.
"No" mi limito a rispondere, guadagnandomi un'occhiataccia.
"Quindi per te è normale avermi evitata per tutto il resto della serata come se fossi la peste nera, e non solo hai ballato con tutte le associate dello studio facendo pure il casca morto" è furiosa. "Io non so come tu e la tua ex eravate abituati a risolvere le cose, ma nella maggior parte delle relazioni quando uno dei due partner ha un problema o c'è qualcosa che lo affligge se ne parla." sono stato un vero stupido, ma il nervoso ha avuto la meglio su di me e mi son fatto prendere la mano. Con Abigail quando litigavamo era un continuo sfidarci, non abbiamo mai avuto dei veri e propri confronti. Si diceva che tutto era passato e che eravamo stanchi di farci la guerra e finiva lì.
"Mi dispiace" è tutto quello che riesco a dire.
"Mi spieghi perché ti sei comportato in questo modo?"
"Tu mi hai lasciato lì per Louis e io mi sono così... così"
"Ingelosito" aggiunge lei, e non posso negarlo. Si era geloso, fottutamente.
"Si, e anziché parlartene ho preferito darti una lesione" lei sospira e si avvicina a me, mi guarda ed è incredibile come nel solo il suo sguardo io riesca a vedere ciò che lei prova per me. I suoi occhi brillano e le pupille si dilatano ogni volta che siamo occhi contro occhi.
Mi accarezza le braccia per attaccare le sue mani al mio collo.
"Da un lato la tua gelosia non mi dispiace poiché mi fa capire che a me ci tieni, dall'altro ha più senso quando è motivata." strofina il suo naso contro il mio facendomi beare del suo profumo. E così tutto il resto scompare c'è solo lei, con una crocchia disordinata in testa e un solo asciugamano addosso. "Non puoi essere geloso di chiunque mi stia attorno, e poi Louis davvero?" ride, ed il suono più bello che le mie orecchie abbiano sentito finora.
"Il problema è proprio questo. A me dà fastidio che un altro uomo oltre a me possa guardarti o avvicinarsi, tu" le prendo il volto, facendo dei piccoli cerchi sulle guance "sei mia" mi abbasso e la bacio, un bacio inizialmente delicato che poi pian piano diventa sempre più passionale. La voglio, la mia testa la vuole, il mio cuore la vuole, il mio corpo la vuole, ogni singola parte di me la brama.
"Sono tua" dice con voce ansimante interrompendo il contatto delle nostre labbra.
E a quelle due parole, il mio cuore si riempie di gioia cominciando a battere forte un pò per l'eccitazione un pò per la felicità. Mi sento un ragazzino alla sua prima cotta, e forse lo sono, ma lei.. lei non è la prima cotta è di più molto di più.

Così la sollevo, e cercando di non sbattere da nessuna parte mi sposto in camera, la adagio poi sul letto. La guardo, mi guarda..
"Cloe" sento che sto per dire qualcosa di sbagliato, ma per me è dannatamente giusto.
"Ti voglio qui sempre, voglio le tue cose dappertutto" le spalanca gli occhi e la bocca, appoggiandosi poi alla testiera del letto.
"Mi stai chiedendo di venire a vivere con te?" annuisco.
"Praticamente già è quello che facciamo siamo ogni sera insieme, dormiamo sempre insieme quindi ho pensato che sarebbe meglio se tu ti trasferissi da me definitivamente" silenzio, posso capire che è un pò presto ma io la voglio qui sempre, voglio il suo profumo ovunque, l'odore del suo bagnoschiuma che arieggia per aria ogni volta che si fa la doccia. La voglio qui con me, ora e sempre. Anche quando litigheremo e non vorremmo vederci, ma preferisco averla con me anche se probabilmente mi farà dormire sul divano.
È mia ed io sono suo, e credo che non sia niente di più giusto.
"Va bene" dice dopo minuti di silenzio.
"Nel senso che starai qui?" domando incredulo,  con un sorriso sicuramente ebete sul viso.
"Si, verrò a vivere con te" e mi precipito su di lei, cominciandola a baciare e baciare e baciare..

La sento ovunque sulla pelle e sul cuore, mi ha stregato ed io non voglio che questo incantesimo finisca voglio che continui ancora e ancora. Non voglio che smetta di guardarmi in quel modo così dolce e pieno di sentimento, non voglio che smetta di mordersi il labbro ogni volta che mi vede uscire dalla doccia o quando mi tolgo la camicia, non voglio che smetta di annusarmi quando mi abbraccia, non voglio che smetta di preparami la colazione ogni mattina e che mi dia sempre il bacio del buongiorno e il bacio della buonanotte.
Io sono pronto a farmi amare, e sono pronto ad amarla. Ho qualche ferita ancora aperta ma so per certo che quando deciderò di parlarne con lei, la curerà per bene di modo che non possa mai più aprirsi.

"Non andartene"
"Non voglio farlo."

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora