Capitolo 33

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Al mio risveglio Christian non è accanto a me, ma sul suo cuscino c'è un biglietto.

'Ho ricevuto una chiamata importante da mio fratello stamattina e sono dovuto uscire di casa in fretta. Ci vediamo più tardi, piccola.'

Una volta in un ufficio proverò a chiedere a Donna qualche informazione in più.
Con la velocità di una tartaruga mi alzo dal letto, e avendo scelto la sera prima cosa indossare per evitare di perdere tempo e arrivare a lavoro in ritardo, mi dirigo in bagno per sistemarmi.

"Buongiorno" mi saluta super allegramente la mia migliore amica, cosa strana visto che lei come me non siamo gente che ama svegliarsi presto. Quindi o suo fratello e la sua ragazza si sono lasciati o il suo rapporto con George ha avuto risvolti super positivi.
"Buongiorno a te, Miss Sorriso" la prendo in giro, dandole poi un abbraccio. E insieme andiamo verso l'ufficio della rossa.
"Ragazze" ci saluta Donna, le dò il suo caffè e poi mi accomodo per fare un pò di chiacchiere pre lavoro matto e disperato. "Come mai questo super sorriso?" domanda a Kim rubandomi le parole di bocca.
"Si vede tanto che sono super felice?" dice entusiasta, cominciando a gesticolare e ad agitarsi sulla sedia come se ci fossero tanto spilli sul fondo.
"Sembri una di quelle ragazze che fanno le pubblicità per dentifrici" battuta bellissima la mia, apprezzata da Donna con tanto di risata e batti cinque invece non molto apprezzata da Kim che mi da una spinta al braccio, meritandosi una mia occhiataccia visto che stava per farmi cadere tutto il bicchiere con il mio sacro cappuccino mattutino.
"Ah ah spiritosa, comunque io e George abbiamo passato tutto il weekend insieme nel suo splendido attico. Abbiamo parlato di noi, abbiamo fatto l'amore e ci rivedremo anche stasera per una cena"
"Ma è fantastico" esulta Donna.
"Lo so"
"E tu come ti senti?" le domando sapendo quanto abbia sofferto tanto con i suoi ex in passato per cui spero che questa sia la volta buona. Uno di questi giorni dovrò andarlo a trovare per fargli un bel discorso, che non si permetta pure lui di farla stare male perché giuro che gli faccio fallire l'azienda.
"Perché quel sorriso da psicopatica?"
"No" risponde Kim capendo subito a cosa io stessi pensando, ha sempre detto che i miei discorsi potrebbero spaventare i ragazzi con cui esci. Per cui finora non l'ho fatto a nessuno di loro, okay magari ho lanciato qualche frecciatina e qualche occhiataccia, ma dopo due grandissimi arronzi che le sono capitati adesso il discorso va fatto.
"Andiamo sarò buona" o almeno ci proverò.
"Cloe, no" stringe gli occhi a fessura e il suo tono di voce non ammette repliche.
"Una di voi due può dirmi di cosa diavolo state parlando?" ci interrompe la rossa, e visto che la mia migliore amica non intende emettere fiato decido di farlo io.
"Kim ha avuto due relazioni abbastanza tormentate, dove è stata tradita una volta e lasciata in malo modo la seconda volta, e quindi essendoci stata io al suo fianco so bene quanto abbia SOFFERTO" marco bene la parola sofferto per farle capire che vorrei solo il suo bene "Almeno a George mi piacerebbe fargli un bel discorso per evitare che faccia eventuali errori che potrebbero poi magari rivoltarsi contro di lui"
"Vuole spaventarlo" sbraita.
"Kim mi dispiace ma secondo me Cloe ha ragione, sei una ragazza molto sensibile e a maggior ragione che le tue relazioni non sono finite in modo quantomeno decente è giusto che lei faccia questo discorso a George" e vorrei alzarmi e abbracciarla in questo momento, ma evito che Kim mi strappi tutti i capelli.
"Ma non ho due anni che ho bisogno della mamma che mi difenda" sbuffa lei.
"Lo faccio per tutelarti"
"Ci andremo insieme" perché ho conosciuto Donna solamente adesso, avrei dovuta incontrarla già tanto tempo fa. Cavolo quello stupido di mio fratello è così dannatamente fortunato.
"Che ne dici?" le chiedo stringendole la mano e facendole gli occhi dolci, a cui non ha saputo mai resistere.
"E va bene, ma per favore Donna se dovesse esagerare fermala, non voglio che scappi da me per paura di lei"
"Promesso"
"Farò la brava." dico rassicurandola.
"Bene adesso vado, il mio cellulare è impazzito, Louis mi intasata di messaggio. A più tardi" detto ciò, Kim si alza bacia sia me che Donna e prendendo il suo caffè e la sua borsa esce dalla stanza lasciandoci da sole.

"No" anche lei mi anticipa.
"Non sai neppure cosa voglio chiederti" mi giustifico, spalancando le mani.
"Vuoi sapere per cosa l'ha chiamato suo fratello e cosa hanno dovuto fare" delusa da quanto mi conosca abbasso le mani e lo sguardo verso il mio bicchiere.
"Volevo solo capire se c'è qualcosa che non va" ci sono delle cose che lui non vuole sicuramente dirmi lo so, si sta aprendo tanto con me, ma sicuramente omette qualcosa e non riesco a capire perché. Quindi non vorrei che fosse qualcosa di grave.
"Stai tranquilla, è tutto okay. Suo fratello ha avuto bisogno di lui ed è dovuto andare. Sai bene che non spetta a dirtelo, non è con me che hai una relazione" e ha ragione, ma Christian sembra sempre proteggermi da ogni cosa di sconveniente, come se io non debba preoccuparmi dei suoi problemi. E questa cosa non mi piace per niente, stare insieme è anche questo, altrimenti che senso ha. Il bello di poter stare con un'altra persona è proprio questo averla accanto nel bene e nel male, nei giorni brutti e nei giorni belli.
"Io sento che ci sono cose che non vuole dirmi" lei lo sa, lo vedo nei suoi occhi, lei sa bene che c'è qualcosa in più di quello che finora mi ha raccontato di lui e della sua vita. Ma capisco anche che non può dirmelo, lo tradirebbe, tradirebbe la sua fiducia.
"Non posso dirti nulla, devi solo aspettare che sia pronto lui." sospiro via tutta la frustrazione e mi alzo, saluto Donna ed esco anch'io dal suo ufficio, spero solo che lavorando i miei pensieri si plachino.

Mettersi il pigiama e sdraiarsi sul divano con una bella coperta calda addosso, un bicchiere di vino e netflix credo sia la cosa più bella e rilassante del mondo dopo una giornata di appuntamenti con clienti, contratti da revisionare e un meeting finale.
"Sono a casa" e il mio cuore scoppia di gioia nel vederlo, non posso farci niente è più forte di me, sto completamente sotto un treno. Si avvicina a me dandomi tre baci, molto lentamente e io mi beo del suo profumo e delle sua labbra.
"Bentornato, ti ho salvato la cena devi solo riscaldarla"
"Grazie piccola, ho una fame da lupi" dice, per scomparire dal mio campo visivo. Così ne approfitto per riavviare la serie.

Mezz'ora dopo torna in cucina, con la sua mise da notte.
"Ci voleva proprio una doccia super rigenerante" sorrido, spegnendo poi il televisore. Prende il suo piatto, e lo mette a scaldare nel microonde.
"Come è andata la giornata?" domanda cercando di essere più discreta possibile, alle mie parole lo vedo irrigidirsi. "Christian" lo chiamo.
"Ehm si si tutto bene, è stata un pò stancante"
"Ohw capisco" lui non vuole andare oltre e io non chiedo altro. Anche se la cosa mi fa incavolare, mi ha chiesto di venire a vivere con lui dopo un mese che usciamo insieme e poi però non vuole raccontarmi che cosa ha fatto oggi.
"La tua giornata come è andata invece?" sorrido alzando gli occhi al cielo.
"Ho avuto riunioni con clienti, ho sistemato i due contratti che mi avevi chiesto e ho avuto il meeting con gli italiani"
"E come è andato?" chiede addentando un pezzo di bistecca.
"Molto bene, erano entusiasti della mia proposta, verranno nuovamente in settimana per firmare le carte e per farmi incontrare i loro soci" spiego.
"Ottimo, sono molto orgoglioso. Ti stai affermando sempre di più" dice entusiasta.
"Grazie." mando giù l'ultimo sorso di vino rimasto nel mio bicchiere, per poi alzarmi e andarlo a sciacquare con l'acqua e riporlo in lavastoviglie. "Io vado a letto, quando finisci di mangiare metti tutto dentro la lavastoviglie, oggi ho fatto tutto devi solo chiudere lo sportello e azionarla"
"Vai via così?" mi blocca, e no non vorrei andare a letto così, anzi non vorrei andarci proprio vorrei stare qui con te aspettando che tu finisca la tua cena raccontandomi la tua giornata. Per poi nel caso parlarne insieme e risolvere l'eventuale problema se ci fosse.
Ma NO! Questo non è possibile perché non vuoi farlo, e questo mi fa arrabbiare e rimanerci male allo stesso tempo.
"Scusa" mi porto una sulla fronte come se me ne fossi completamente dimenticata "Sono tanto stanca" così torno indietro mi avvicino a lui e gli lascio un bacio vicino alle labbra. "Buonanotte" la sua espressione è stranita, ma purtroppo io non riesco a fingere. Non sono brava a farlo e mai lo sarò, quindi per evitare una sicura lite è meglio che io vada a letto.

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora