33. Epilogo / Proprio come nelle favole

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REBECCA'S POV
Era passato altro tempo da quando avevamo litigato ad Agosto. Avevamo avuto altre discussioni, ma niente di troppo serio come quella volta.
Avevamo imparato ad accettare i difetti l'uno dell'altro. Io ero molto più tranquilla e mi fidavo di lui. Non che non mi fidassi prima, ma ero molto insicura e questo mi faceva dubitare dell'amore che lui potesse provare nei miei confronti. Avevo anche imparato ad accettare e a saper prendere il suo lato empatico, a cui non davo tutti i torti. Lui, semplicemente, mi sopportava. Lo dovrebbero fare santo, anche se lui non crede in Dio.

Nel frattempo, io avevo iniziato il primo anno di scienze della comunicazione e lui aveva finito, laureandosi col massimo dei voti. Anche il giorno della sua laurea aveva quell'area da "preso male" tant'è che ha pubblicato una foto sui social, tutto serio, spiegando il perché "si è laureato con quella faccia". Mi dispiaceva che non riuscisse a godere i suoi stessi risultati, ma l'importante era che lo supportassi. E così stavo facendo; lo amavo più che mai ed ero contentissima per lui quel giorno. Era perfetto.

Lui non si vedeva perfetto, ma per me lo era. Allo stesso modo, ai miei occhi io non ero perfetta, ma ai suoi sì. Cosa importa il resto se hai qualcuno che ti ama per quello che realmente sei? Piano piano lo avremmo capito tutti e due e saremmo stati meglio, sia con noi stessi, che insieme. Bastava solo dare tempo al tempo.

"Allora, ti piace quassù?" Mi chiede, mentre riprendiamo fiato dai 500 scalini della torre.
"Non ci posso credere che ti sei ricordato di questa promessa." Gli sorrido abbracciandolo. "Non stavamo nemmeno insieme, ancora." Continuo.
"Sì, ma mi piacevi già, anche se non lo avevo capito. Poi, sono un uomo di parola, le promesse le mantengo." Butto l'occhio sul panorama di Bologna che si vede dalla cima dell'Asinelli. Si era ricordato che gli avevo chiesto di portarmici, una volta laureato. "E comunque, la diceria che ci metti il doppio a laurearti, non funziona se con te affianco c'è già un laureato." Mi dice.
"E immagino non funzioni nemmeno se già ti sei laureato una volta."
"Esatto." Annuisce e mi abbraccia.
"È tutto perfetto qui. Bellissimo, come te. Grazie di avermici portata."
"La mia amata Bologna e la mia amata Rebecca."
"Vorrei che questo momento non finisse mai." Gli dico, mentre mi abbraccia da dietro e io chiudo gli occhi, odorando il suo odore e l'odore di Bologna d'inverno. Era tutto così bello.
"Vedrai che non finirà, proprio come nelle favole." Mi lascia un bacio tra i capelli e mi stringe di più a sé.

Quel momento e quell'abbraccio erano un modo per esprimere il nostro amore. Ci stavamo dicendo ti amo, senza dire "Ti amo".

E vissero tutti felici e contenti (forse)? Suppongo. 



Piango un pochino perché dopo mesi e mesi, dopo 33 capitoli, dopo tutto questo tempo siamo arrivati ad una fine...
Io spero che vi sia piaciuta. Vi ringrazio con tutto il cuore per essermi stati dietro finora, per aver letto, per aver votato (che per ora sono sempre state le solite ragazze, vadb💕).
Vi ringrazio di tutto❤
Come direbbe il buon Dario,
Siate liberi.

P.s. Nel mio profilo trovate un'altra ff su Tonno, se vi va dategli un'occhiata❤

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