XXVI

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*Chiamata con josy*

"p-pronto?"

"dove sei?ti stiamo cercando da dieci minuti."

"arrivo subito. Scusate, dove siete?"

"in giardino."

*fine chiamata*

"ti accompagno, non riuscirai mai a camminare da sola."

"ok grazie."

Appena arriviamo a destinazione.

Ci sono tutti a parte lui, l'unico che mi interessa veramente.

"scusate non volevo farvi perdere tempo, mi sono sbucciata il ginocchio cadendo prima."

"sì, cadendo dal suo letto."ribatte rose.

"parli tu che hai aperto le gambe a Justin davanti a tutti."le risponde Corinne.

"meglio tornare a casa."le interrompe Michael.

"arrivederci Audrey, ci rincontreremo me lo sento."

Mi bacia la guancia e rientra nella sua abitazione.

"sono sicura che dopo questo lo stronzo non ti perdonerà facilmente."gracchia la tipa dai capelli blu.

"ha ragione."

Dominic è dietro di me.

Entriamo nelle macchine e lui ignora la mia esistenza.

"io posso spiegarti."

"non serve, per me non sei nessuno."

"Harry le ha dato un bacio sulla guancia, non se l'è mica scopata."interviene tris.

"certo per questo entrambi avevano le labbra arrossate e lui le stava praticamente attaccato."

"sei proprio geloso è."esclama Cristian.

"senti scusami, non vorrei dirtelo così ma tu vai a letto con un sacco di ragazze diverse da quando ti conosco e se per una volta io bacio un ragazzo ne fai un dramma e ti arrabbi pure?!"

Forse ho esagerato ma è insopportabile.

Liberare le mie emozioni davanti agli altri ma stavolta è davvero troppo.

"quello stronzo è figlio di Zeus."esclama.

oh no.

"Cristian e Rose sono figli di Afrodite,Tris di Poseidone, Corinne di Ares, Michael di Efesto, Shawn di Ermes, Justin e Cameron invece di Apollo."

"capisco."

"lui vive felicemente la sua vita con la sua famiglia adottiva, invece io sono solo un orfano, si ok vado ad aiutare mio padre negli inferi ma io ho niente. Lui ha tutto e io lo odio proprio dal profondo del cuore."

"ti ha fatto qualcosa di male?"chiedo.

"si esistere."

"mi dispiace molto ma dal momento in cui lui non ha delle colpe concrete tu non puoi arrabbiarti con me."

"sì invece che posso eccome se posso. Hai baciato me e lui lo stesso giorno, sei solo una troia."

Lo fisso per un attimo e poi do' fiato alla bocca.

"potrei dire la stessa cosa di te, credi sia che io sia stupida per caso? Comunque se devi parlare solo per insultarmi non farlo."

Dopo 10 minuti.

"siamo arrivati." esclama Cristian, fortunatamente tris sta dormendo e si è persa metà della nostra conversazione.

Se ne vanno tutti dopo i vari saluti.

Afferra il mio polso.

"entriamo."sussurra.

"ovvio dove vuoi andare a quest'ora?!"

"lui non ti ha solo baciata vero?"

"non avevi detto che non dovevo darti alcuna spiegazione perché non sono nessuno."

"vivo con te, dovrò pur sapere le cose?"

Che razza di scusa è?

"non l'avrete mica fatto?"

"cosa no!"

Come può aver pensato una cosa del genere?

"mi ha solo baciata."

"capisco."

Mi fissa negli occhi minaccioso.

"chi si crede di essere quel coglione?"

Sembra che stia parlando con se stesso.

"smettila, lui è stato gentilissimo e dolce nei miei confronti diversamente da te."ribatto.

"non paragonarlo mai più a me puttana."

Stringe la stretta e mi fa male.

"lasciami per favore."lo supplico.

Appena mi lascia corro di sopra.

spazio autrice:

drammatic situation.

io sto facendo lezione e alle dieci ho interrogazione di geometria piana.

-giuls

FALLING SKIES:Gold Rush and Illicit Affairs|giulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora