Discoteca Luna Rossa

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"Tutti pronti?" chiese il Capitano Allen.

"Sì" dissero.

"Forse prima è meglio far ripetere al deviante come voi vi dovete comportare" disse interpellando gli androidi presenti.

"Mi chiamo Conan" disse 'il deviante' che si avvicinò al Capitano Allen per essere davanti a tutta la squadra. Erano in 20, in modo da poter formare 10 coppie composte da un umano e un androide. Erano molti i bar, pub, locali notturni e discoteche in cui dovevano andare, ma se volevano prenderlo dovevano essere in tanti "Ok, prima di tutto vi ricordo di non allontanarvi dal vostro partner" disse a tutti gli androidi "Siete fuori a divertirvi, nel mondo umano e deviante non ci si diverte da soli" Era strano dover dire certe ovvietà, ma lui era un deviante da 2 anni e quindi non era più obbiettivo "Ricordatevi bene il rapporto che avete con il vostro partner. Se siete amici alcuni comportamenti potrebbero sembrare strani" era innaturale dover dire anche questo "Per chi è amico si limiti a ridere, scherzate, parlate con nonchalance, ma soprattutto non state troppo rigidi. Cercate di avere espressioni, di qualunque genere, ma adatte alla situazione. Se avete bisogno di suggerimenti prendete spunto da qualche umano che sta facendo la stessa cosa che state facendo voi due" guardò verso Gavin e lo vide ridere, era strano anche per lui vedere il suo compagno dire queste cose "Per quanto riguarda i fidanzati" quella era la parte imbarazzante "Sussurrarvi qualcosa all'orecchio, stare molto vicini, cingervi la vita e cose del genere, seguite i movimenti del vostro partner e ciò che vi consiglia al momento. Poi..." spostò il peso su una gamba cambiando involontariamente posizione 'Cosa posso aggiungere?' vide degli androidi spostare il peso sull'altra gamba provando a imitarlo 'Cazzo non sembreranno mai devianti' si rimise dritto "Se il vostro partner ordina qualcosa fatelo anche voi, se siete in discoteca provate a ballare... Su questo non vi posso dare consigli sinceramente" disse ridacchiando "L'unica cosa che vi posso di nuovo suggerire è di seguire il vostro partner, è l'unico che vi potrà aiutare in questa missione" disse terminando il discorso.

"Perfetto possiamo andare?" chiese annoiato il Capitano Allen.

"Possiamo andare"

Tutti erano andati nel locale a loro assegnato. Conan e Gavin erano andati nella discoteca più affollata e popolare, perché rispetto agli altri loro avevano un vantaggio. Conan era l'unico deviante nella stazione di polizia.

Ovviamente Gavin e Conan anche essendo sotto copertura si comportavano come fidanzati. Presero un drink e andarono a sedersi a un tavolino. La discoteca non era ancora affollata e quindi c'era un'ottima visuale.

"Finalmente sono riuscito a portarti in una discoteca" disse trionfante Gavin.

"Non farti strane idee, è solo per il caso"

"Perché il bar va bene e la discoteca no?" chiese sorpreso "Hai paura che succeda qualcosa?" chiese serio.

Si stava riferendo al motivo per il quale ora si trovavano sotto copertura. Era da due mesi che un uomo riusciva ad abbordare ragazze nei locali notturni e allontanarle dal gruppo dopo averle drogate. Le rapiva e le portava in un luogo che non erano ancora riusciti a individuare. Lì le picchiava, violentava e torturava ripetutamente. Solo alla fine le uccideva e le buttava in cassonetti in città. Era un vero mostro. Fino ad ora aveva fatto 8 vittime, una a settimana ogni sabato sera, e oggi sarebbero riusciti a fermarlo.

Era stato quasi impossibile riuscire a ottenere i dati sufficienti per ottenere una sua descrizione o scoprire chi era, ma anche sapendolo non erano riusciti a trovarlo nell'ultima settimana, sembrava un cazzo di fantasma. L'unico modo per prenderlo era andare nel suo terreno di caccia.

"No, è che odio ballare, sono così rigido che mi sembra di essere ritornato un androide" disse piano Conan accarezzando la gamba di Gavin e ricordando la sensazione che aveva provato subito dopo essere diventato un deviante. Si sentiva come se delle catene che non sapeva di avere si fossero rotte, si sentiva leggero e libero. Quando ballava invece sentiva di essere tornato in prigionia. Per alcuni il ballo era un segno di fluidità e leggerezza, li rendeva liberi, ma per lui era l'opposto. Gli sembrava di essere legato dall'obbligo di muoversi in un certo modo, di doversi comportare in un certo modo. Come quando era un androide.

Mille e un reed900 One shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora