Capitolo quattordici

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La giornata era davvero stupenda e Rachel sperò che non iniziasse a piovere. Dalla terrazza dell'ottantaseiesimo piano, sull'Empire State Building, c'era il panorama mozzafiato della città e Gabriel sorrise.
<<Spettacolare, non è vero?>>
<<Hai ragione. Non avevo mai avuto l'occasione di venire qui>> rispose Rachel, ricambiando il sorriso.
Come l'uomo aveva promesso, era venuto a prenderla non dicendole dove sarebbero andati. Rachel era rimasta stupita quando aveva visto l'enorme grattacielo, ancora di più quando aveva osservato la città da un punto così alto. Una vista a 360°. Certo, nei primi minuti era rimasta intimorita, ma Gabriel le aveva stretto la mano in modo dolce e rassicurante e lei si era fidata.
<<Davvero non hai mai visto questa panoramica?>>
<<No. Tra il lavoro e...la vita di coppia, non ne avevo il tempo. Kevin preferiva i ristoranti>>
Parlare di Kevin stava diventando più semplice, specie con Gabriel. Certo, non era ancora passata del tutto quella delusione e aveva accettato di uscire con lui anche per sapere il perché avesse deciso di fare lo spogliarellista.
<<Ti va di vedere altro?>> le domandò, sorridendo.
<<Certo>>
E le loro mani rimasero intrecciate.

Nonostante l'orario, il Madison Square Garden ospitava un gran numero di persone. La squadra di basket dei New York Knicks, padroni di casa, disputava un'amichevole. Rachel e Gabriel erano seduti fianco a fianco a tifare come non mai. Il Garden aveva ospitato moltissimi eventi, sportivi e non. Nella storia della boxe, l'incontro tra Joe Frazier e Muhammad Ali, ed anche quello tra Benvenuti e Griffith. Vinto poi dal pugile italiano. È stato, ed è ancora, sede di molti concerti pop e rock. Tra i più leggendari ci sono stati quelli di Sinatra e Presley, oltre a quelli di David Bowie, Guns N'Roses, Queen, Bon Jovi e altri grandi nomi della musica mondiale. Se potesse parlare, pensò Rachel, quante cose racconterebbe. La felicità e l'entusiasmo di Gabriel erano contagiose ed anche lei, che di basket sapeva poco e nulla, si era ritrovata nel suo vortice di allegria. Se potesse paragonarlo a qualcosa, avrebbe scelto il sole, nonostante potesse essere anche misterioso e sensuale come la luna. Così, nel momento della pausa tra le due squadre, mentre mangiavano i pop corn, scattò la fantomatica kiss cam. Proprio su loro due. Rachel era scioccata nel vedersi sul maxi schermo, circondata dai cuoricini. Gabriel rideva, ma notava anche in lui un certo imbarazzo. La gente sugli spalti richiedeva un bacio, così lei si sporse e glielo diede all'angolo delle labbra. Si separò quasi subito, con le guance rosse ed un tenero sorriso. L'uomo fu stupito dalla cosa e lo era anche la stessa Rachel. È solo il momento, si disse. Anche se il cuore le batteva forte ed un piccolo, remoto, angolo della sua testa avrebbe voluto che Gabriel voltasse di poco il viso per baciarla sulle labbra. Mangiò i pop corn con noncuranza, anche se notò con la coda dell'occhio il sorriso di Gabriel.

<<Dunque fai lo spogliarellista nei weekend. Come mai non hai scelto un lavoro più...>>
<<Normale?>>
<<Volevo dire tranquillo>>
Gabriel ridacchiò. Dopo aver lasciato il Madison Square Garden, i due stavano passeggiando per le vie della città.
<<Il proprietario, Benjamin, è un mio vecchio amico ed è partito tutto, inizialmente, per un gioco. "Hai una bella presenza", mi disse, e poi continuò dicendo che voleva scommettere su a quanti sarebbe piaciuto il nostro spettacolo. Inutile dire che fu un successo>> le rispose, facendole l'occhiolino.
Rachel alzò gli occhi al cielo.
<<Uomini, per voi sembra tutto un gioco. Potevi dirmelo ieri>>
<<Che gusto c'era in un vicolo e con te arrabbiata?>>
Rachel lo colpì al braccio con la mano e lui rise.
<<Mi sono salvato dalla tua borsetta>>
<<Posso ancora usarla, inoltre con me ho sempre lo spray>>
<<Avevo ragione quando dissi che sei una donna da non fare arrabbiare>>
A Rachel scappò un piccolo sorriso.
<<Ed io che mi aspettavo una storia più complicata>>
<<La tua mente da scrittrice ti fa viaggiare troppo con la fantasia, faccina buffa>> disse sorridendo.
<<Ma il taglio...>>
<<Un fidanzato geloso. Lei era talmente ubriaca che riuscì a togliermi la maschera, una sera. Non sapeva che lui l'avesse seguita>>
<<Quindi quella sera che ci siamo incontrati...>>
<<Ero stato appena aggredito, per fortuna so difendermi bene>> concluse alzando le spalle.
<<Lo hai mandato in ospedale?>> domandò sconvolta.
<<Guarda che non sono un bruto, una pattuglia della polizia stava passando>>
<<Posto giusto al momento giusto>>
<<Esattamente>>
Stavano continuando a camminare, fermandosi ogni tanto per osservare qualche negozio. Rachel era rimasta particolarmente colpita da uno floreale.
<<Ti piacciono i fiori?>> domandò, Gabriel.
<<Non esattamente, ma amo in particolar modo queste orchidee blu>> rispose sorridendo.
L'uomo le sfiorò la mano che lei strinse. Era quasi un'abitudine, ormai. Erano amici, no? Amici che si tenevano per mano. Notò Gabriel irrigidirsi.
<<Che succede?>> chiese preoccupata.
<<Andiamo via>> le rispose, teso.
<<Perché?>>
Fu stupita dal suo comportamento, era stato così solare. Ebbe la sua risposta quando vide uscire dal negozio di fiori una giovane donna. Aveva lineamenti dolci, i capelli castani e gli stessi occhi azzurro-verde di Gabriel. Ma ciò che colpì Rachel non fu solo questo, la ragazza era su una sedia a rotelle.
<<Gabriel?>> chiese stupita.
L'uomo si voltò verso di lei e Rachel vide i suoi occhi colmi di dolcezza e malinconia. Sentì un nodo allo stomaco. E se questa ragazza fosse una ex?
<<Ciao, Lily>> rispose con un tono dolce.
Il viso della ragazza si illuminò in un bellissimo sorriso e si avvicinò a loro. Gabriel si inginocchiò e Lily lo strinse in un forte abbraccio. Rachel si sentì di troppo, quasi un'estranea, eppure l'espressione di Gabriel l'aveva colpita profondamente. Lo vide asciugare con le dita le lacrime che si erano formate all'angolo degli occhi della ragazza.
<<Scusami, non dovrei piangere, ma sono così felice di rivederti>>
<<Va tutto bene, sorellina>> disse dolcemente.
Cosa? Aveva capito bene? Era sua sorella e non una ex?
<<Sei sola?>> domandò.
Lily scosse la testa.
<<Ellis mi ha accompagnata. Dopodomani è il compleanno della mamma e abbiamo scelto dei fiori meravigliosi>>
Gabriel si alzò e Lily osservò Rachel. Le sorrise, lo stesso identico sorriso di Gabriel.
<<Non ci presenti?>> chiese al fratello.
<<Ma certo, scusa. Rachel, ti presento mia sorella minore, Lily. Lily, lei è Rachel>>
Lily prese la mano di Rachel tra le sue.
<<Sono così felice di conoscere la ragazza di Gabriel>> disse felice.
<<Oh, noi non...io non sono...>> iniziò, Rachel.
<<Siamo amici>> disse Gabriel.
<<Esatto, amici>> ripeté Rachel.
Era inutile dire quasi amici. Lily li guardò confusa, poi ridacchiò.
<<Va bene. Gabriel, perché tu e Rachel non venite alla cena di compleanno? Alla mamma farebbe piacere rivederti>>
Un'ombra scura passò sugli occhi di Gabriel e Rachel lo notò.
<<Non credo sia una buona idea>>
<<Ti prego, fallo per me>>
<<Papà non ne sarebbe felice>>
<<Chi lo dice?>>
<<Ogni volta che ci vediamo succede sempre il litigio e tu lo sai bene>>
<<Non questa volta, ti prego>>
<<Lily...>>
<<Accettiamo>>
Gabriel si voltò stupito verso Rachel. Era consapevole di aver combinato un gran casino, forse, ma il sorriso di Lily fu così dolce che le sciolse il cuore.
<<Ottimo, ci vediamo dopodomani. Vedi di far ragionare questo zuccone>> disse felice.
Rachel ridacchiò. In che guaio si era andata a cacciare?

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Amici, ecco un capitolo condito da novità ^^. Dopo una mattinata spensierata, Rachel conosce la dolcissima Lily, sorella di Gabriel. Mentre i due discutevano se andare alla festa, la nostra protagonista prende la decisione per entrambi. Ma sarà un casino come immagina? Alla prossima ^^. Un mega abbraccio ^^

Un amore piovuto dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora